Aqua Publica Europea, presentata la prima Assemblea Generale in Veneto. Rigo (Lega-LV): “Verona cuore del sistema idrico europeo”

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Aqua Publica Europea

È stata presentata a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, la prima Assemblea Generale in Veneto di Aqua Publica Europea – APE. Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, nell’introdurre la conferenza stampa, ha innanzitutto ringraziato “il consigliere Filippo Rigo per questa iniziativa di lancio della Assemblea Generale di Aqua Publica Europea che per la prima volta si svolge in Veneto.

Per comprendere la portata dell’evento – ha aggiunto -, basti pensare che Aqua Publica Europea fornisce servizi idrici ad oltre 80 milioni di cittadini europei per un fatturato aggregato di circa 8 miliardi di euro. Il board, presieduto dalla francese Célia Blauel (presidente di Eau de Paris), è composto da 18 rappresentanti di società del servizio idrico di 10 Paesi: Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Scozia, Spagna, Svizzera e Ungheria”.

“Siamo in una dimensione internazionale europea di un evento di portata straordinaria perché, soprattutto, Aqua Publica Europea ha voluto rilanciare con forza la riflessione anche dell’opinione pubblica sulla risorsa acqua – ha spiegato il Presidente del Consiglio regionale –  Parlo non solo come Presidente del Consiglio regionale del Veneto, ma anche da Ambasciatore Italia del Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia, rammentando a tutti l’obiettivo 6 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che recita ‘Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie’.

Obiettivo ambizioso ma necessario a livello mondiale. Vi do alcuni dati: in Italia i numeri sono impietosi: più della metà dei Comuni italiani (57,3%), ha perdite idriche totali in distribuzione, uguali o superiori al 35% dei volumi immessi in rete. Perdite ingenti, pari ad almeno il 55%, interessano il 25,5% dei Comuni. In meno di un Comune su quattro (23,8%), le perdite sono inferiori al 25%. Non tutta l’acqua immessa viene effettivamente erogata agli utenti finali.

Nel 2020, sono infatti andati dispersi 0,9 miliardi di metri cubi, pari al 36,2% dell’acqua immessa in rete (37,3% nel 2018), con una perdita giornaliera per km di rete pari a 41 metri cubi (44 nel 2018).  In 15 Comuni italiani, per un totale di 65 mila abitanti, è assente completamente il servizio pubblico di distribuzione dell’acqua. Nel 2020, ben 11 Comuni capoluogo di provincia/città metropolitana, localizzati tutti nel Mezzogiorno, hanno fatto ricorso a misure di razionamento nella distribuzione dell’acqua potabile, disponendo la riduzione o sospensione dell’erogazione idrica.

Il servizio pubblico di fognatura è assente per 514mila residenti nei capoluoghi. In questi casi, le acque reflue urbane vengono convogliate generalmente verso sistemi autonomi di smaltimento, quali ad esempio vasche Imhoff private, soprattutto nelle aree con case sparse e zone difficilmente raggiungibili”.

“A livello mondiale lo scenario è più che preoccupante – ha evidenziato Ciambetti – La scarsità d’acqua colpisce più del 40% della popolazione globale, una percentuale di cui si prevede un aumento drammatico nel prossimo decennio. Oltre 1,7 miliardi di persone vivono in bacini fluviali dove l’utilizzo dell’acqua eccede la sua rigenerazione. Almeno 1,8 miliardi di persone a livello globale utilizzano fonti di acqua potabile contaminate da escrementi. 2,4 miliardi di persone non hanno accesso a servizi igienici di base come WC o latrine. Più dell’80% delle acque di scarico prodotte da attività umane è scaricato in fiumi o mari senza sistemi di depurazione. Ogni giorno, circa 1000 bambini muoiono a causa di malattie diarroiche prevenibili legate all’acqua e all’igiene. Pensiamo anche a quanto è accaduto recentemente da noi, quando si era iniziato, impropriamente a onor del vero, ma con fondata preoccupazione, a parlare di siccità dopo un inverno e una primavera particolarmente avare di precipitazioni: la disponibilità di acqua non significa la giustificazione al suo spreco e ciò vuol dire che dobbiamo mettere in atto, proprio a causa dei cambiamenti climatici, nuovi comportamenti, mutare abitudini, cambiare modi e tempi dei consumi. Abbiamo bisogno di una nuova cultura dell’acqua, ecco perché la vostra attività è straordinariamente importante”.

“Proprio Aque Veronesi, nell’ultimo incontro in Portogallo, ha fatto notare che il potenziale delle acque depurate in Italia sarebbe enorme, pari a 9 miliardi di metri cubi all’anno – ha aggiunto il Presidente del Consiglio – dei quali però oggi si sfrutta solo il 5%; da ciò, la necessità di affrontare una profonda riorganizzazione anche del modello di sviluppo agricolo, dei seminativi da coltivare e delle metodologie di irrigazione. La settimana scorsa, in questa sala, abbiamo per l’appunto parlato di agricoltura di precisione, che sfruttando le moderne tecnologie avanzate, è in grado di ottimizzare le risorse e il loro uso, a iniziare appunto dall’acqua. Idroponica, acquaponica e via dicendo: le soluzioni non mancano, mentre conosciamo anche la necessità di rivedere la nostra rete distributiva infrastrutturale al fine di evitare sprechi”.

“Vi ringrazio per il grande valore sociale del vostro impegno – ha chiosato Roberto Ciambetti – che affianca e stimola chi affronta il tema delle sfide della contemporaneità: salvare l’acqua, tutelarla dalle fonti inquinanti, non ultimo i Pfas, di cui molto si è discusso qui in Veneto, gestirla in manera ottimale, razionalizzando i consumi. È una sfida epocale per l’umanità e sapere che in Veneto esistono organismi e strutture che hanno accolto questa sfida e la sta vivendo all’avanguardia fa indubbiamente piacere. Io li ringrazio e ringrazio il collega Rigo che oggi ha portato alla nostra attenzione questo evento così importante come l’Assemblea Generale di Aqua Publica Europea”.

Il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, Filippo Rigo, nel presentare l’evento, che si terrà a Verona il 29 e il 30 giugno, ha sottolineato che quello che presentiamo oggi, è un evento eccezionale: per la prima volta, la città di Verona ospiterà l’Assemblea generale di Aqua Publica Europea (APE), l’associazione che racchiude i principali gestori pubblici europei dell’acqua. Parliamo di un’ottantina di aziende e milioni di cittadini serviti. Siamo orgogliosi che sia il Veneto ad ospitare questa importante occasione di approfondimento, confronto e sviluppo: questo, grazie alla centralità nel sistema idrico italiano dei suoi gestori pubblici dell’acqua, ai loro investimenti e all’introduzione di nuove tecnologie sempre più innovative e sostenibili, nonché all’attenzione che la Regione del Veneto pone nelle sfide imposte dai cambiamenti climatici per la gestione di un bene così prezioso come quello dell’acqua”.

Oltre all’Assemblea generale, a cui prenderanno parte tutti i soci che fanno parte del network internazionale, nella due giorni in Veneto è in programma un seminario (giovedì 29 giugno, dalle 9 alle 12, presso la biblioteca capitolare di Verona), con focus sulla promozione di approcci circolari nel trattamento delle acque reflue, a cui prenderanno parte tecnici provenienti da tutta Europa.

Insieme al consigliere regionale Rigo, a presentare l’evento, anche Monica Manto, presidente del consorzio Viveracqua che racchiude le principali società idriche del Veneto, Roberto Mantovanelli, presidente di Acque Veronesi, gestore idrico di Verona, diventato in pochi anni uno dei più qualificati tecnici del settore idrico nazionali e uno dei 4 componenti italiani del Board di Aqua Publica Europea, e Pierpaolo Florian, direttore generale di Alto Trevigiani Servizi.

“Siamo orgogliosi di ospitare per la prima volta l’Assemblea generale dei gestori idrici europei nella nostra Regione – spiega Mantovanelli – L’associazione, oltre a rappresentare un’interessante opportunità di collaborazione e confronto su questioni tecniche e di governance coi colleghi europei, svolge attività sempre più strategiche di confronto a livello di Commissione europea sulle nuove direttive che man mano vengono affrontate”.

“La circolarità nel trattamento delle acque reflue consente di rendere l’acqua una risorsa dall’inizio alla fine del ciclo idrico – aggiunge Manto – Le nuove sfide attendono soluzioni che possono venire solo dall’implementazione di approcci e tecnologie innovative. In Viveracqua abbiamo due valide opportunità per agire in questo senso: da una parte, il lavoro in sinergia con tutti i gestori del consorzio, dall’altra la condivisione del know-how con interlocutori internazionali, di cui i membri di APE sono un valido esempio”.

“Il Veneto ha già oggi strutture di eccellenza – afferma Florian – e dal confronto con altri gestori europei talvolta più grandi ha l’occasione di migliorare alcune best practice. Questa due giorni fornisce l’occasione per una ulteriore crescita per noi e per altri gestori europei che vedono il Veneto come modello”.