Da qualche minuto dopo le nove di questa mattina viale Milano, Corso San Felice e viale Roma sono teatro della sfilata degli Alpini, momento più atteso dell’Adunata 2024 che da venerdì, anzi già da giovedì sera, ha trasformato Vicenza in un’allegra città Alpina.
Il bel tempo ha convinto tantissimi vicentini ad affollare già dalle otto e mezza Viale Roma, Viale Milano e Corso San Felice, applaudendo con entusiasmo il fiume di penne nere che pian piano scorre sul tracciato delimitato dalle transenne. In tribuna d’onore, oltre al Sindaco Possamai e al presidente della Provincia di Vicenza Nardin, sono arrivati il presidente della Regione Veneto Zaia, il Ministro della difesa Crosetto e il vicepremier Salvini, ma nessuno di loro si prende la scena, che è tutta e solo degli alpini. Quelli in servizio e quelli congedati, i campi scuola e i gruppi sportivi, quelli da tutta Italia e quelli dall’estero, la Protezione Civile e le truppe speciali, le unità cinofile, i muli, e tanti cori e fanfare, a scandire il passo di marcia col Trentatrè, la cui eco risuona in tutta la città, ma che ogni tanto aggiungono un canto alla mamma, per ricordare che il 12 maggio è anche la festa della mamma. Una variazione sul tema l’hanno offerta le cornamuse che hanno accompagnato la sezione del Regno Unito, ricevendo la meritata dose di applausi e saluti.
La sfilata continua, con un’oretta di ritardo sulla tabella di marcia ufficiale dell’Adunata, perché davvero il serpentone non finisce mai: gli Alpini che sono arrivati a Vicenza da tutta Italia e dal Mondo ci tengono a ricambiare l’affetto ricevuto marciando al gran completo con passo cadenzato.
Naturalmente grande attesa per lo sfilamento del Triveneto e in particolare di Vicenza, per il passaggio della stecca a Biella, che organizzerà l’Adunata numero 96 nel 2025, e per l’ammaina bandiera, chiuderà ufficialmente la tre giorni alpina. Sulla carta dovrebbe essere alle 19, e forse lo sarà secondo il meridiano di Greenwich, ma nessuno ha fretta di tornare a casa.