Il ruolo di Adusbef nel triste caso del crac della BPVi e il patrocinio concesso a “Banca Popolare di Vicenza. La cronaca del processo”

703
Adusbef, il presidente avv. Antonio Tanza
Adusbef, il presidente avv. Antonio Tanza

È nota da tempo ad Adusbef la vicenda, di cui si è occupato il processo ad alcuni vertici della Banca Popolare di Vicenza che si è chiuso in primo grado con 4 condanne, tra cui quella a sei anni e mezzo al suo presidente Gianni Zonin, e di cui tratta il libro “Banca Popolare di Vicenza. La cronaca del processo” scritto dal professore Rodolfo Bettiol e a cura di Giovanni Coviello, direttore di ViPiu.it.

La nostra associazione, infatti, fu la prima a depositare nel marzo del 2008 un esposto denuncia in cui si chiedeva l’apertura di un procedimento penale a carico degli esponenti apicali della banca per false comunicazioni sociali in danno ai soci o quantomeno per false comunicazioni sociali e falso in prospetto relativamente ad emissione obbligazionaria, abuso di informazioni privilegiate, manipolazione del mercato ai sensi del D. Lgs 58/1998, anche in concorso con le autorità di vigilanza (Banca d’Italia e Consob) per omesso controllo.

All’epoca l’amara conclusione fu che il PM, esperite le indagini, chiese l’archiviazione al GIP che archiviò de plano ritenendo che Adusbef non rivestisse nel caso la qualifica di persona offesa.

Adusbef non si diede per vinta e ricorse in Cassazione, che, accogliendo il ricorso, dispose che il GIP effettuasse una nuova valutazione della sussistenza o meno della qualifica da valutarsi insieme al merito.

L'avv. Fulvio Cavallari, presidente Adusbef del Veneto
L’avv. Fulvio Cavallari, presidente Adusbef del Veneto

Il GIP riconvocò le parti all’udienza del 17 maggio 2011 ed Adusbef, rappresentata dall’avv. Fulvio Cavallari, propose opposizione mentre gli indagati dell’epoca con l’avv. Enrico Ambrosetti si difesero depositando una memoria. Il risultato finale fu che il GIP dispose l’archiviazione ritenendo infondata la notizia di reato, rigettando la richiesta di consulenza tecnica sul valore delle azioni ed escludendo di nuovo la legittimazione di Adusbef come persona offesa in relazione al caso concreto.

Solo il 20 ottobre 2018, all’esito di ulteriori indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Vicenza, che ebbero una notevole eco anche sulla stampa nazionale, il Giudice per l’Udienza Preliminare del tribunale di Vicenza, dott. Roberto Venditti, firmò il Decreto che dispose il giudizio nei confronti di Giovanni Zonin e di altri sei imputati.

Adusbef si costituì come parte civile sin dall’udienza preliminare e il GUP sancì, in risposta alle richieste di esclusione delle parti civili formulate dalle difese degli imputati, che “l’Ente ha allegato ampia documentazione attestante l’attività compiuta nell’ambito dell’informazione, prevenzione e assistenza dei risparmiatori coinvolti nel mercato finanziario… ( omissis ) deve quindi respingersi la richiesta di esclusione della parte civile”.

Nel frattempo, però, era sempre più chiaro che i processi penali non avrebbero ripagato in termini economici i danneggiati, cioè i risparmiatori che avevano sottoscritto azioni della banca.

Si pensi che il valore storico delle azioni era precipitato dai 64 euro degli ultimi anni di “fulgore” fino ai 10 centesimi del 2016,

Nel 2008, anno della denuncia dell’Adusbef, il valore dell’azione era di euro 56,25 per cui l’intervento dell’associazione fu quanto mai tempestivo ed opportuno ma a conti fatti inascoltato.

Arriviamo, quindi, al dissesto quando improvvisamente il D.L. 25 giugno 2017 n. 99 mette in Liquidazione Coatta Amministrativa la Banca Popolare di Vicenza, oltre a Veneto Banca. In una domenica viene pubblicata e redatta la legge in Gazzetta ufficiale, un autentico shock per decine di migliaia di risparmiatori Veneti (circa il 40% del totale dei soci) e di moltissimi altri di praticamente tutta l’Italia.

In sintesi nel decreto venne sancito che la cessionaria Banca Intesa non rispondeva né avrebbe risposto in giudizio delle eventuali, ma per Adusbef certe, malefatte antecedenti per cui ai proprietari dei titoli non restava di fatto nulla.

Nel mentre iniziava un lungo e tortuoso lavoro della nostra associazione con i parlamentari di ogni partito, in primo piano quegli veneti con il valido sostegno e supporto dell’amico e collega Massimo Campanella, per portare avanti l’idea di sopperire ai danni con un fondo ad hoc per i risparmiatori.

Anche grazie al supporto tecnico giuridico del prof. Rodolfo Bettiol, autore di questa opera, convinto sostenitore e teorico del fondo, a cui va tutto il nostro ringraziamento, e grazie anche al sostegno della stampa, in primis di ViPiu.it, allora VicenzaPiu.com, diretto da Giovanni Coviello, curatore e promotore di questo libro “storico”, fu così che vide la luce la prima normativa sul fondo, istituito e regolamentato nella  legge di bilancio n. 205 del 2017 e alimentato dai conti e fondi dormienti di banche e assicurazioni.

Tuttavia nacquero dispute e dissidi tra varie associazioni di risparmiatori e, quindi, fu tutto da rifare.

Dopo le elezioni del 2018, prevalse la logica delle bandierine e i nuovi assegnatari del “fascicolo” diedero vita alla attuale 145/2018 che paga il 30 per cento del valore storico delle azioni o il 95 per cento del valore di acquisto delle obbligazioni subordinate.

A che punto siamo?

In pratica dal 25 giugno 2017, data in cui le banche sono state messe in LCA, ad oggi, e pur attingendo a una dotazione di più di un miliardo e mezzo di euro, sono stati liquidati importi per circs la metà del fondo e nulla, di fatto, è pervenuto in termini economici dai procedimenti penali, peraltro a rischio prescrizione.

Che qualcosa non funzioni pare evidente, ma, come sempre, Adusbef vigilerà a tutela dei risparmiatori.

"Banca Popolare di Vicenza. La cronaca del processo", col patrocinio di Adusbef
“Banca Popolare di Vicenza. La cronaca del processo”, col patrocinio di Adusbef

Cosa sia successo nel processo ve lo racconta, con argomenti tecnici e con una cronaca puntuale arricchita da 109 video e da tutti i verbali delle 117 udienze più quello della sentenza finale, “Banca Popolare di Vicenza. La cronaca del processo”, un libro di cui ringraziamo gli autori e a cui concediamo con orgoglio il nostro patrocinio perché nessuno, dopo questo volume, potrà fare ricostruzioni che attingano alla fantasia e non ai fatti.

Antonio Tanza

(Presidente Adusbef)