In aereo da Venezia alla Polonia: presentato il nuovo collegamento nella sede del Consiglio regionale del Veneto

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Aeroporto di Venezia

Presentato oggi a Venezia in Consiglio regionale del Veneto, il nuovo collegamento aereo con la Polonia, e in particolare tra Venezia e il Voivodato Podkarpackie – la Podcarpazia (o Precarpazia), collocata nel sudest del territorio polacco – località che, dal mese di giugno, saranno unite con cadenza bisettimanale dal volo tra l’aeroporto del capoluogo veneto e quella di Rzeszów-Jasionka. Le finalità e le caratteristiche del nuovo collegamento sono state illustrate nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, il Vicepresidente del voivodato della Podcarpazia Piotr Pilch, il Presidente dell’Aeroporto di Rzeszów-Jasionka Adam Hamryszczak, il Console Generale della Repubblica di Polonia a Milano Anna Golec-Mastroianni, e Camillo Bozzolo, direttore commercial e marketing aviation di Save.

Il Presidente del Consiglio veneto, Roberto Ciambetti, nel corso del suo intervento, ha ringraziato ufficialmente Save, “Un aeroporto che sta guardando e lavorando per il futuro” e ha ricordato come “Il nuovo collegamento aereo tra Veneto e Podkarpackie, tra Venezia e Rzeszów sia il frutto dei profondi legami che hanno unito per secoli e a tutt’oggi uniscono il Veneto alla Polonia, la Repubblica di Venezia al Regno di Polonia, a partire dai rapporti stabiliti con l’Università di Padova sin dalla sua nascita, passando per il mondo dell’arte (Bernardo Bellotto, nipote del Canaletto, dal 1768 divenne pittore presso la corte di Varsavia: i suoi dipinti hanno contribuito notevolmente alla ricostruzione della città dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale) e per la Fondazione Cini, una delle massime realtà culturali venete e italiane. Ma anche nel presente non mancano motivi di dialogo: tra i principali paesi di destinazione dell’export veneto, solo gli Stati Uniti sono cresciuti più della Polonia negli ultimi 8 anni. Il mercato polacco ha scalato ben 7 posizioni, dal tredicesimo posto del 2012 al sesto del 2021: il valore dei flussi verso la Polonia è aumentato dal 2012 al 2020 del 58,4% (da 1,16 a 1,85 miliardi). Secondo miglior incremento dopo quello USA e la performance sarebbe stata ancora migliore senza la contrazione dovuta al Covid: nel 2019 l’export veneto in Polonia era infatti arrivato a 1,92 miliardi (+64,7% sul 2012). Esportiamo non solo macchinari e metalmeccanico ma anche prodotti chimici, farmaceutici e della metallurgia, cibo e bevande, abbigliamento. La Polonia merita molta attenzione. Ottava economia in area UE in termini di PIL reale (stima a prezzi correnti a ottobre 2021 di 523,5 miliardi di euro in crescita del 4,5% sul 2020, debito pubblico /PIL intorno al 50%), è il nuovo motore di crescita europeo e leader naturale dell’Europa centro-orientale. Un’economia privata vivace, orientata all’esportazione, competitiva a livello internazionale. Nazione con un capitale umano istruito e qualificato, la Polonia è l’unico paese dell’Unione Europea ad avere evitato la recessione ai tempi della crisi finanziaria globale del 2008, con un aumento medio del PIL negli ultimi 10 anni superiore al 3%. Unica recessione nel 2020 causa Covid, comunque contenuta (-2,5%) e bassissima rispetto agli altri paesi europei a dimostrazione di una economia che ha solidissime basi e grandi prospettive. Aggiungo un elemento di cui sono stato testimone poche settimane or sono: la Polonia è un paese profondamente cristiano e il suo cristianesimo si esprime nel grande rispetto per l’essere umano, nella fratellanza autentica, nella solidarietà praticata e non solo predicata. Ho visto con i miei occhi come gli abitanti della Podcarpazia hanno accolto i profughi della guerra ucraina dando loro, e parlo di milioni di persone, non solo accoglienza, cibo e vestiario, ma anche calore umano, affetto e ragioni di speranza. Una lezione straordinaria che ben più dei dati economici, o della nostra stessa storia comune, spiegano perché sia importante questo collegamento aereo tra Venezia e Rzeszów, con la speranza di aumentare e rendere ancora più profondi i legami che ci uniscono”. 

Aspetto, quest’ultimo, confermato dal Vicepresidente Pilch che, dopo aver illustrato le possibilità di sviluppo economico rappresentate dal collegamento aereo tra Veneto e Podcarpazia, ha rivolto parole di ringraziamento “Al governo italiano per l’aiuto fornito all’Ucraina: noi siamo solidali con l’Ucraina perché chiede di autogovernarsi, e la Polonia bene comprende le ragioni di questa richiesta perché ha sperimentato la stessa volontà in un periodo precedente. Riponiamo molta fiducia in questo collegamento, non solo per i contatti turistici reciproci che ne potranno discendere (il Veneto è una delle mete più amate, ma anche la nostra regione offre luoghi di grande interesse culturale, artistico, storico, paesaggistico e naturalistico), ma anche nella prospettiva economica: la Podcarpazia è destinata a diventare hub di smistamento dei trasporti nella fase di ricostruzione dell’Ucraina, oltre ad essere già sede del 90% dell’industria aeronautica polacca e un cluster importante nel settore industriale dell’automotive. Il nostro voivodato è tra i più tradizionali e religiosi della Polonia, è un luogo dove i valori sono radicati e dove le esigenze dettate dalla modernità e dalla tradizione viaggiano accoppiate”.

La prospettiva economica del collegamento, orientata sul binomio turismo-business, è stata sottolineata dal Console di Polonia Golec-Mastroianni, dal Presidente Hamryszczak, che ha evidenziato l’ulteriore prospettiva di sviluppo della linea, destinata a servire non solo la Podcarpazia, ma anche le regioni circostanti, e dal direttore Bozzolo, che ha ribadito la ripresa del traffico aeroportuale: “In 5 mesi sono stati raggiunti i livelli del 2020, e i dati preliminari di giugno nei tre aeroporti sono incoraggianti in vista del recupero del livello raggiunto nel 2019. È necessario aprirsi verso nuovi mercati – ha aggiunto Bozzolo – ancor più nella prospettiva della centralità della Podcarpazia nella fase della ricostruzione. Il turismo è il veicolo più immediato per interagire, ed è indispensabile per porre le basi di un ulteriore sviluppo: la Polonia rappresenta l’ottavo mercato in regione dal punto di vista turistico, e negli aeroporti transitavano circa 250mila polacchi. Sono ragioni che spingono verso il massimo impegno da parte nostra nel fornire ulteriore impulso a questa linea”.