Un’indagine della Guardia di Finanza ha portato alla luce un grave caso di evasione fiscale nel settore degli aereotaxi a Treviso. Un vettore aereo comunitario con base all’aeroporto “Antonio Canova” è stato scoperto aver effettuato numerosi voli “fantasma” tra il 2018 e il 2022, omettendo di versare l’imposta erariale dovuta per un totale di 107.350 euro.
L’evasione è avvenuta su ben 318 voli aerotaxi, con un totale di 1.053 passeggeri trasportati. L’operatore aereo, approfittando di una “nicchia” del trasporto aereo, ha offerto voli non di linea a prezzi più competitivi rispetto alla concorrenza, omettendo di versare l’imposta di 100 o 200 euro a passeggero, a seconda della tratta.
Le Fiamme Gialle del Gruppo di Treviso, incrociando i dati delle società con i versamenti effettuati alla Ragioneria dello Stato, hanno scoperto l’evasione. Grazie a questo accurato lavoro investigativo, è stato possibile smascherare l’operatore aereo che, per ottenere un vantaggio economico illecito, aveva deciso di sottrarsi ai propri obblighi fiscali.
Oltre all’imposta evasa, il vettore aereo dovrà pagare sanzioni per circa 41mila euro. Questo caso dimostra come la Guardia di Finanza sia costantemente impegnata nella lotta all’evasione fiscale, a tutela dei contribuenti onesti e dell’erario.
L’operazione condotta a Treviso si inserisce in un contesto più ampio di controlli effettuati negli ultimi anni su oltre 250 vettori aerei. Questi controlli hanno portato alla scoperta di evasioni fiscali per un totale di oltre 400mila euro.