Una operazione sulla regolarità degli affitti di abitazioni a cittadini stranieri è stata compiuta a Rosà dalle forze dell’ordine. Carabinieri e polizia locale hanno accertato violazioni in tre appartamenti distinti, ma accomunati da un filo rosso: decine di lavoratori di nazionalità straniera stipati al loro interno, in stanze spoglie e in condizioni igieniche non idonee, arredate solo da materassi poggiati direttamente sul pavimento, utilizzati come giacigli per la notte da persone impiegate nei ristoranti della zona.
È risultato che tutti e tre gli appartamenti ispezionati, grandi dagli 80 ai 110 metri quadrati, erano stati concessi in locazione ad altrettanti cittadini di nazionalità cinese. In due di essi erano costretti a coabitare fino a 15 stranieri, presumibilmente per necessità legate al caro affitti. Dei 38 lavoratori controllati dalle forze dell’ordine, 28 sono risultati sprovvisti della dichiarazione di ospitalità.
L’operazione sulla regolarità degli affitti a stranieri si è quindi conclusa con la contestazione di 28 violazioni amministrative in capo ai 3 soggetti cinesi, conduttori degli appartamenti di Rosà, come sancito dal Testo Unico sull’Immigrazione, per ognuna delle quali è prevista la sanzione pecuniaria di 320 euro.
Le successive verifiche effettuate da carabinieri e vigili di Rosà hanno consentito di appurare che tutti gli ospiti identificati lavorano come lavapiatti, camerieri o addetti alle pulizie nei vari ristoranti della zona e tutti sono in possesso di regolare permesso di soggiorno.
L’intero dispositivo è stato diretto e coordinato dal Comando Compagnia Carabinieri di Bassano del Grappa.