Martedì il governo dei talebani ha vietato alle donne di frequentare le università pubbliche e private, l’ultimo duro colpo inferto ai diritti delle donne da un’amministrazione che ha praticamente ripristinato la linea dura mantenuta dal gruppo durante il suo primo periodo al potere negli anni Novanta.
La mossa è il segno più recente che la leadership talebana ha messo da parte qualsiasi intenzione di moderazione e rappresenta la realizzazione dei timori che 20 anni di iniziative occidentali per i diritti umani e la governance sarebbero stati annullati dopo la presa del potere lo scorso anno.
Nelle ultime settimane il nuovo governo ha ripristinato la sharia, ha effettuato fustigazioni pubbliche in tutto il Paese e ha condotto un’esecuzione pubblica.
Tutto ciò rischia di mettere a repentaglio l’afflusso di aiuti internazionali, estremamente necessari, che hanno tenuto l’Afghanistan lontano dall’orlo della carestia mentre era alle prese con un devastante collasso economico.
Già lo scorso marzo, il nuovo governo dei talebani si è rimangiato la promessa di permettere alle ragazze di frequentare le scuole superiori pubbliche, affermando di aver bisogno di più tempo per creare un piano per la loro riapertura in conformità con la legge islamica.
Molte ragazze in età liceale avevano nutrito la speranza che le loro scuole sarebbero state riaperte perché le università avevano continuato a permettere alle donne di frequentare le lezioni, ma la decisione di martedì ha cancellato ogni residuo di speranza.
Fonte: The Vision