Agenzia delle Entrate pignora 6,6 mln a Carlo De Benedetti, Il Giornale: “battaglia legale continua, in rosso le società dell’editore del Domani”

Le vicende di Carlo De Benedetti si incrociarono anche con quelle delle Banche Popolari, di cui comprò le azioni, escludendo quelle... della BPVi, dopo essere venuto a conoscenza in anticipo del "famigerato" decreto Renzi

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Carlo De Benedetti editore di Domani
Carlo De Benedetti editore di Domani

Carlo De Benedetti, imprenditore di lungo corso e noto proprietario del quotidiano Domani, dopo esserlo stato dei giornali del gruppo Repubblica – l’Espresso oltre che in passato dell’Olivetti e di tante altre aziende, si trova al centro di un contenzioso del 2016 con l’Agenzia delle Entrate, che ha portato, dopo due gradi di giudizio, al pignoramento di 6,6 milioni di euro.

A scriverlo è Marcello Astorri oggi su Il Giornale, che si rifa a sua volta a Open, fondata da Enrico Mentana e caratterizzata dal lavoro di giovani e dal fact checking,  che, peraltro, aveva già acceso i suoi fari sull’imprenditore e finanziere noto come l’Ingegnere: “Perde soldi con editoria, mattoni, realtà virtuale e dispositivi medici: Carlo De Benedetti in questi anni è diventato un Re Mida al contrario”.

Il contenzioso, iniziato nel 2016, riguarda due delle sue holding finanziarie, Romed e Romed International. Secondo quanto riportato da una nota contenuta nel bilancio 2023 di Romed, l’Agenzia delle Entrate ha avviato una procedura esecutiva, bloccando somme di denaro frutto di un finanziamento fruttifero tra le due società.

La controversia legale ha radici in una serie di accertamenti fiscali avviati nel 2016, relativi alla riqualificazione da parte del Fisco di rimborsi di finanziamenti soci, che secondo il Fisco sono stati gestiti in modo irregolare. Nonostante De Benedetti abbia già perso in primo e secondo grado, con una sentenza definitiva emessa nel maggio 2024, non ha alcuna intenzione di arrendersi. La società ha infatti annunciato di voler presentare ricorso in Cassazione, confidando nella correttezza delle proprie operazioni.

Sul piano economico, la situazione della Romed riflette le sfide che l’ingegnere si trova ad affrontare. Il bilancio del 2023 si è chiuso con una perdita di 19,77 milioni di euro, dovuta in gran parte a perdite sui cambi per un totale di 4,2 milioni e a un calo di liquidità pari a 13,5 milioni. A fine 2023, la disponibilità di cassa della holding ammontava a 20,4 milioni di euro, un valore in netto calo rispetto agli anni precedenti. A complicare ulteriormente la situazione finanziaria c’è un aumento dei debiti bancari, che hanno raggiunto quota 118,6 milioni di euro.

Tuttavia, sebbene il 2023 si sia chiuso con perdite significative, l’anno ha comunque rappresentato un miglioramento rispetto al 2022, quando la Romed aveva subito una perdita ancora più pesante, pari a 43,9 milioni di euro. In quell’occasione, le principali cause del rosso erano state le svalutazioni delle partecipazioni societarie, tra cui quella nell’editrice del Domani. Fondato da De Benedetti nel settembre 2020, il quotidiano si era posto come una voce indipendente e critica, ma la sua gestione non è stata priva di difficoltà economiche.

Carlo De Benedetti (le cui vicende si incrociarono, come riportato anche da alcuni media, anche con quelle delle Banche Popolari, di cui comprò le azioni, escludendo quelle… della BPVi, dopo essere venuto a conoscenza in anticipo del “famigerato” decreto Renzi) il prossimo 14 novembre compirà 90 anni ma sta quindi affrontando una fase complessa della sua lunga carriera imprenditoriale.

Dopo aver ceduto il controllo della holding Cir ai figli, De Benedetti si è concentrato principalmente sulle attività di Romed e Romed International, ma i problemi legali e finanziari, non nuovi nelle sue vicende imprenditoriali, continuano a rappresentare ostacoli rilevanti. Nonostante ciò, l’ingegnere non sembra intenzionato a cedere, affidando ai suoi legali la difesa contro il Fisco e confidando in un eventuale successo in Cassazione.