Agesci, “una promessa per cui impegnarsi”

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Le elezioni europee avvengono ogni cinque anni dal 1979, perchè dovremmo occuparcene? E perchè dovrebbero stare a cuore agli scout? Noi siamo specialisti di gioco, di avventura, di strada e di servizio. E’ anche vero, però. che puntiamo sulla comunità come senso ampio del vivere inseguendo una felicità conseguente alla scelta di non chiudersi in sè stessi.

Il Papa, al numero 228 dell’esortazione apostolica Christus Vivit, cita gli scout per il loro contatto con il creato, per la sensibilità alla salvaguardia dell’ambiente. Però riflettendoci bene, il creato, appunto, porta con sè un senso ampio e profondo di visione della vita.

Apprezzare e vivere nella natura ha, per noi, lo scopo di riconoscersi parte di essa e quindi creature amate e inserite nel mondo con uno scopo preciso e con una responsabilità autentica: amarsi come fratelli. Ad un tratto, quindi, ci è chiaro perchè agli scout stia a cuore il progetto europeo e inoltre si capisce perchè oggi se ne discuta tanto. Per la prima volta, infatti, la prospettiva europea è esplicitamente messa in discussione ed è ormai evidente che l’appartenenza all’Ue non è irrevocabile.

Questa preoccupazione nasce dal timore che l’Ue rappresenti ancora un vero affare politico-economico, come alle origini del resto, e non un progetto sociale e solidale. Decenni di pace costano fatica, è vero, e per molti i confini dovrebbero rappresentare dei muri, delle difese, paradossalmente anche per quei cittadini che con un muro ci hanno vissuto per anni. Sembra inspiegabile.

Gli scout amano ricordare di lasciare questo mondo migliore di come lo si è trovato e siamo consapevoli che è importante cominciare da se stessi, ma non ci si può certo fermare all’io in quanto la finalità è un’altra. La persona è un nodo di relazioni…sconfinate!

Quindi: “Non muri, ma ponti”.

Su quali siano le soluzioni amministrative, diciamo politiche, per risolvere i problemi dei cittadini europei possiamo avere idee differenti, ma per quanto riguarda il cammino che l’Unione sta svolgendo da anni non possiamo avere dubbio.

Le nuove generazioni, i ragazzi con i quali facciamo strada credono, conoscono, vivono l’Europa. La ricercano con entusiasmo, sfruttano le opportunità di lavoro, di studio e di viaggio che la comunità offre loro.

Sono loro i primi a dirci che chiudersi in casa perchè si ha paura del vicino non è una soluzione, è un dramma. Noi europei abbiamo ricevuto il premio Nobel per la pace 2012, e pace è anche fatica! A volte il cammino è in salito (e noi scout lo sappiamo bene!) perchè è fatto di rinunce. Però queste rinunce ti fanno assaporare il vero senso delle cose, ti fanno capire cosa è veramente importante per te. Abbiamo una promessa di fronte e Abramo ci insegna che non è sufficiente ricevere una promessa, bisogna crederci e impegnarsi, è necessario sudare e fare fatica affinchè essa si realizzi e non è detto che saremo noi a raccoglierne i frutti. Le cose importanti non si possono acquistare, ma è necessario conquistarla senza abdicare ai valori.