Stralcio parziale delle cartelle esattoriali, il No della Giunta di Vicenza

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cartelle fiscali

La Giunta del Comune di Vicenza ha detto NO allo stralcio parziale delle cartelle esattoriali per evitare un forte ammanco nelle casse.

L’approvazione della misura – fanno sapere da Palazzo Trissino – avrebbe comportato un mancato incasso per il Comune di 3,1 milioni di euro su 8,5 milioni e mezzo di tributi comunali.

Dunque, l’esecutivo cittadino ha detto no alla possibilità concessa dalla legge di bilancio dello stralcio parziale delle cartelle esattoriali per gli anni 2000-2015 inferiori ai mille euro relative a tributi comunali quali Ici, Imu, Tasi, Imposta di pubblicità e a sanzioni amministrative per violazioni al codice della strada.

“Resta salva la possibilità per il contribuente – fa sapere il governo cittadino – di aderire al procedimento, gestito dall’Agenzia di riscossione, per la definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione, anche di importi superiori ai mille euro relativi al periodo dall’1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022. In tal modo il debitore può ottenere gli stessi benefici dello stralcio parziale in termini di riduzione degli importi da corrispondere”.

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Marco Zocca

In merito ha riferito l’assessore al Bilancio del Comune di Vicenza, Marco Zocca: “Dalla verifica dei ruoli delle cartelle fino ai mille euro depositate al 31 dicembre 2015 è emerso che se avessimo aderito alla proposta di stralcio parziale dei ruoli su 8,5 milioni e mezzo di tributi comunali avremmo rinunciato ad un introito di 3,1 milioni di euro. Si tratta di una cifra importante corrispondente a un taglio di risorse destinate a servizi a favore di famiglie, imprese e attività che come amministrazione abbiamo la responsabilità di garantire. Una scelta di rispetto nei confronti dei cittadini oltre che di garanzia di equità rispetto a quanti hanno sempre pagato”.

Di recente la Giunta ha invece dato il via libera ad alcune proposte consiliari che riguardano agevolazioni Imu per immobili destinati a universitari, giovani imprenditori nonché per ville e palazzi aperti al pubblico.

Quella sull’Imu, ad esempio, conferma le aliquote stabilite lo scorso anno. “Nonostante l’inflazione e l’aumento dei costi, restano invariate le tariffe dei tributi comunali per l’anno 2023 – ancora Zocca –: confermiamo le aliquote di Imu, addizionale comunale Irpef, imposta sulla pubblicità, canone per l’occupazione del suolo pubblico e tassa di soggiorno. Inoltre, restano invariate le riduzioni delle aliquote e le esenzioni che abbiamo messo in atto durante la pandemia, soprattutto in ambito Imu. Tra le novità principali: agevolazioni Imu per chi affitta a universitari, a giovani imprenditori e per ville e palazzi storici aperti al pubblico. Entro giugno, infine, sarà attivato il portale del contribuente per i tributi comunali al fine di consentire una maggiore trasparenza e la possibilità di generare il modello di pagamento dal sito dell’amministrazione”.

Sono tre le principali novità per quanto riguarda l’Imu. Sono previste riduzioni dell’aliquota per le locazioni a studenti universitari con contratti di tipo concordatario (0,84% contro l’1,06%) nonché per ville e palazzi di interesse storico e artistico se aperti regolarmente, per fini culturali e turistici, alle visite al pubblico (0,76 per cento anziché 0,84%).

Inoltre, verrà applicata un’aliquota minima (0,48%) a proprietari di fabbricati di categoria C/1 e C/3 che locano i propri immobili a giovani imprenditori under 36 per i primi tre anni di attività, nonché ai proprietari giovani imprenditori di fabbricati di categoria C/1 e C/3 che utilizzano direttamente tali immobili per lo svolgimento della loro attività limitatamente ai primi tre anni di attività.

Inoltre, entro giugno verrà attivato un portale dei tributi locali che, nella prima fase, riguarderà l’Imu, grazie al quale ogni contribuente potrà verificare, ed eventualmente modificare i propri dati, dialogare con gli uffici comunali e stamparsi autonomamente la delega F24.

Vengono mantenute le agevolazioni per gli alberghi, con l’aliquota minima dello 0,76%; per la locazione di negozi sfitti (0,76%); per chi applica uno sconto sul canone di locazione di negozi (0,76%); per gli alloggi Ater regolarmente assegnati (0,4%); per i negozi all’interno di zone precluse al traffico a causa di lavori che si protraggono per più di sei mesi (0,10%).

E ancora: “Per quanto riguarda il canone unico patrimoniale per esposizioni pubblicitarie – spiegano dal municipio – non è prevista alcuna modifica rispetto allo scorso anno. Sono confermate le esenzioni previste: il tributo non è dovuto per messaggi pubblicitari su superfici fino a cinque metri quadrati o oscurati per lavori edili nonché prodotti da associazioni del terzo settore.

Resta invariata anche l’imposta di soggiorno, attualmente dovuta solo per pernottamenti fino a cinque giorni, come le relative esenzioni: non pagano, tra gli altri, i minori di 14 anni, i malati che effettuano terapie nelle strutture sanitarie e le persone con disabilità non autosufficienti con i rispettivi accompagnatori, gli autisti di pullman, accompagnatori e guide.

Viene confermata l’esenzione dal pagamento dell’addizionale per i soggetti che hanno un reddito non superiore a 15 mila euro”.

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