Aggregazione AIM-AGSM-A2A, l’ordine del giorno dell’opposizione: “sì alla gara, no alla svendita”

181

Non sappiamo – scrivono in una nota congiunta i gruppi di opposizione a Vicenza – se il Consiglio arriverà domani sera a discutere l’oggetto in questione, iscritto all’ODG su richiesta dell’opposizione. Sicuramente però Vicenza non può non sapere che la strada intrapresa, l’ipotesi di accordo con A2A e AGSM, per AIM è piena di rischi e prevede una cessione vera di “sovranità”. Non sarà più l’AIM dei vicentini ma non sarà nemmeno quel grande gruppo che altre strade le avrebbero consentito di essere.

Nella relazione “sommaria” recentemente presentata dall’advisor del Gruppo AIM, Roland Berger, l’ingresso al 35% circa di A2A nella nuova società a tre (AIM/AGSM/A2A) ma con il controllo della società e il consolidamento dei ricavi, si sostanzia attraverso il conferimento di tre asset: due centrali idroelettriche in Friuli (250 km a n-est di Vicenza) e un impianto di termovalorizzazione a Corteolona (250 km a ovest di Vicenza). L’incremento apportato è di 81 mln per i ricavi (+5.5% rispetto a Vicenza più Verona) e 52 mln di MOL (+35%). Rispetto alla prima versione elaborata dagli advisor di cui questo Consiglio Comunale era a conoscenza vi sono alcuni rilevanti cambiamenti, in particolare nel piano di investimenti 200 milioni circa sono destinati al termovalorizzatore e le concessioni per le centrali scadono nel 2029.  A ciò si aggiunge il fatto che entro il 15 di giugno (cioè tra tre settimane!) è previsto il completamento del “market sounding”, ascolto del mercato, tutto ciò senza che il Consiglio Comunale di Vicenza sia stato messo nella condizione di esprimersi. Ciò appare inaccettabile considerato che AIM appartiene ai cittadini e non alla maggioranza consiliare.

Ala fine A2A porta a casa il controllo di MUVEN (così si chiamerà, forse, la nuova realtà) conferendo due asset “facili”, niente clienti, niente reti; sarà poi la società a doversi conquistare sul campo il mantenimento degli ambiti gas, espandere la clientela, sviluppare la parte commerciale. Per noi rimane indispensabile procedere attraverso gara pubblica per l’individuazione di un partner industriale di AIM e AGSM se quest’ultima si dichiara disponibile a procedere congiuntamente una volta definiti reciproci rapporti e patti.

Il testo completo dell’ODG

Premessa

Nella relazione “sommaria” recentemente presentata dall’advisor del Gruppo AIM, Roland Berger, l’ingresso al 35% circa di A2A nella nuova società a tre (AIM/AGSM/A2A) ma con il controllo della società e il consolidamento dei ricavi, si sostanzia attraverso il conferimento di tre asset: due centrali idroelettriche in Friuli (250 km a n-est di Vicenza) e un impianto di termovalorizzazione a Corteolona (250 km a ovest di Vicenza). L’incremento apportato è di 81 mln per i ricavi (+5.5%) e 52 mln di MOL (+35%). 

Rispetto alla prima versione elaborata dagli advisor di cui questo Consiglio Comunale era a conoscenza vi sono alcuni rilevanti cambiamenti.  A ciò si aggiunge il fatto che entro il 15 di giugno (cioè tra tre settimane!) è previsto il completamento del “market sounding”, ascolto del mercato, tutto ciò senza che il Consiglio Comunale di Vicenza sia stato messo nella condizione di esprimersi. Ciò appare inaccettabile considerato che AIM appartiene ai cittadini e non alla maggioranza consiliare.

Dagli apporti di A2A sono  completamente spariti il rafforzamento sulle reti gas ed elettriche nonché sulla vendita di gas ed energia elettrica, ritenuti requisiti essenziali e non negoziabili, che avrebbero dovuto contribuire al progetto con oltre 27 mln di margine incrementale; oltre a ciò si indebolisce uno dei punti di forza delle due utilities che è il legame con il territorio, la vicinanza alla clientela, la gestione delle reti ed il rafforzamento negli ambiti di riferimento per le gare gas e che pesa tra il 60% e il 70% della marginalità per AGSM/AIM; tra l’altro mantenendo clienti in Veneto A2A farà concorrenza?

La generazione di energia si è confermata essere quella che si ipotizzava: le centrali di Ampezzo (1948) e Somplago (1958) oggi molto redditizie grazie a incentivi in scadenza nel 2027 ma concessioni in scadenza nel 2029;

L’impianto che dovrebbe chiudere il ciclo dei rifiuti anche in questo caso è quello che si vociferava: il termovalorizzatore di Corteolona, 250 km di distanza da Vicenza;

È stata introdotta una partecipazione al 10% in A2A Smart City una evidente e inutile partecipazione che ci consentirà di “innovare il nostro sistema di illuminazione” ma di fatto a mettere a posto le quote di concambio. Da notare che non era un asset ritenuto essenziale;

Risultato finale: apporto di circa 80 mln di fatturato (+5.5%%) e 52 mln di margine operativo lordo (+35%), con A2A al 33/35% e AIM tra il 24 e il 25%. Nella prima versione gli apporti di fatturato e di margine erano maggiori, ciononostante risultava più pesante la quota per Vicenza. Nella precedente versione si stimavano circa 2 mld di investimenti. Oggi siamo ancora alla fantasmagorica cifra cumulata di 938 mln di investimenti (+380% rispetto alla media degli ultimi cinque anni) di cui però:

90 mln per impianti eolici

200 per le gare gas (ma non sono investimenti, è finanza!), si tratta di mantenere ciò che si ha;
200 mln per lo sviluppo del termovalorizzatore (quindi 50 mln a carico di AIM)!
20 mln per le centrali del Friuli!
38 mln per il project dell’illuminazione!

L’infungibilità, sostenuta come requisito essenziale della trattativa in esclusiva con A2A, appare un terreno giuridicamente sempre meno sostenibile; oggi, si parla di market sounding per dire che si “interpellerà” il mercato per capire se ci sono soluzioni migliori o quantomeno comparabili; si accenna quindi ad una analisi di mercato senza peraltro definirne i criteri, le tempistiche e le modalità di valutazione e con una scadenza, il 15 giugno, che rende poco credibile questo tipo di analisi. Il market sounding appare inadeguato.

A2A non paga nessun premio di controllo. Di fatto i soci sono tutti e tre alla pari, i concambi calcolati in modo matematico ma A2A consolida e quindi esprime il controllo della società tramite l’amministratore delegato di sua nomina;

A2A porta a casa il controllo di MUVEN conferendo due asset “facili”, niente clienti, niente reti, sarà poi la società a doversi conquistare sul campo il mantenimento degli ambiti gas, espandere la clientela, sviluppare la parte commerciale. 

Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale impegna Il Sindaco e la Giunta a:

Procedere attraverso gara pubblica per l’individuazione di un partner industriale di AIM e AGSM se quest’ultima si dichiara disponibile a procedere congiuntamente una volta definiti reciproci rapporti e patti;

A presentare rapidamente alle Commissione Consiliari competenti e al Consiglio Comunale il piano industriale aggiornato di AIM-AGSM-A2A con le indicazioni numeriche e le ipotesi soggiacenti alla determinazione dei valori e delle prospettive di crescita;

A garantire occupazione e sede di lavoro dei lavoratori del Gruppo AIM;

A salvaguardare storia, identità e marchio del gruppo AIM almeno nel territorio vicentino.

L’articolo Aggregazione AIM-AGSM-A2A, l’ordine del giorno dell’opposizione: “sì alla gara, no alla svendita” proviene da Parlaveneto.