Le aziende non sono enti astratti – è scritto in un comunicato dei consiglieri comunali del centrosinistra* – pezzi di puzzle che si incastrano a freddo. Agsm Verona con la sua crisi interna, la sfiducia al presidente Croce e i costanti litigi, ha dimostrato ancora una volta di essere inaffidabile, troppo legata alle spartizioni politiche e alle ragioni di questa o quella corrente politica dominante.
In questo contesto l’aggregazione con AIM si deve fermare. Non siamo disponibili a cedere la maggioranza delle azioni dell’azienda della città a un gruppo che compie le proprie scelte industriali e di governance in funzione degli interessi politici. Fino alla amministrazione Rucco, AIM è rimasta fuori da queste logiche, deve continuare a restarne fuori anche se i primi passi del Sindaco non sembrano andare in questa direzione.
Come si intuisce dalle varie voci riportate sulla stampa è in gioco un riassetto globale delle utilities venete, tra Ascopiave che mette in vendita il ramo energia Ascotrade, Verona che apre ad A2A e le reti vicentine appetite da Treviso.
Noi siamo sempre stati favorevoli a portare avanti processo di aggregazione per AIM perché pensiamo che la fusione con altri soggetti sia una grande opportunità. Continuiamo a pensare che quella con AGSM sarebbe una buona soluzione dal punto di vista industriale e strategico, come abbiamo detto anche in campagna elettorale. Ma questo percorso deve avvenire nella più totale chiarezza e trasparenza.
Queste sono le ragioni che ci fanno dire con forza al Sindaco e alla sua maggioranza: fermate tutto e venite in Consiglio Comunale. Si approvi una delibera di indirizzi, coinvolgendo l’azienda, e non si affidi il futuro di AIM, patrimonio dell’intera città, agli accordi tra i partiti senza logica industriale.
I fatti ci obbligano a una riflessione. Ora basta giochi di potere.
*Dalla Rosa – Asproso – Balbi – Colombara – Marchetti – Marobin – Pupillo – Rolando – Sala – Selmo – Spiller – Tosetto