Agorà, la filosofia in piazza. Un paio di pensieri di Teodoro Custodero: il virtuale e la natura

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Agorà
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Di Teodoro Custodero* per Agorà, la filosofia in piazza. Dall’etica alla città

«Bisogna fare propri soltanto un paio di grandi pensieri; essi gettano luce su molti punti che non si pensava di poter chiarire» [1]. Così George Simmel scriveva all’inizio del secolo scorso. Noi abitanti del primo secolo del secondo millennio – per puro esercizio o anche per noia estiva – potremmo provare ad individuare due pensieri per i nostri tempi. Se avete voglia di leggermi, vi dico i miei.

  1. IL VIRTUALE
Istruzione e comunicazione web
Istruzione e comunicazione web

Le nostre vite sono ormai legate alla dimensione virtuale: altrove ho provato ad argomentare più diffusamente questo [2]. Tutto è accessibile tramite la rete: le notizie, i libri, la musica, i film, il conto in banca, la pornografia e ultimamente anche la scuola.

Il virtuale è quindi ormai reale, se per reale intendiamo ciò che produce effetti. Basti vedere le macchine di consenso dei nuovi partiti populisti che si alimentano di post su Facebook e via Twitter. Ma la produzione di effetti non riguarda solo quello che è fuori di noi, ma anche ciò che è in noi.

Che effetti quindi sta producendo il virtuale in noi? Il primo, apparentemente sorprendente, è quello di allontanarci dal nostro corpo, di rimuoverlo. Il virtuale esige, infatti, una vista buona, al massimo un po’ di udito e un minimo di motricità fine per pigiare uno schermo, ma rende superflua la corporeità nel suo insieme: anzi ci fa credere di avere un corpo, invece di esserlo.

Essere un corpo, infatti, implica dei limiti: il corpo è situato in un qui ed ora. Il virtuale ci permette di essere ovunque, quando si vuole e con chiunque e ci dà la sensazione di essere permanentemente connessi, ma svincolati, cioè senza vincoli e limiti. Anche la scuola ha assunto questo paradigma e ritiene che la Didattica a distanza possa sostituire la relazione educativa fatta di corpi che condividono spazi e tempi, la presenza.

  1. LA NATURA
Cura dell'ambiente
Cura dell’ambiente

Oggi viviamo la crisi ecologica più devastante della storia dell’umanità: è di solo qualche mese fa la foto di un orso emaciato e denutrito che si muoveva nell’arcipelago norvegese delle Svalbard sulle lastre di ghiaccio ormai cancellate dal caldo. Non serve comprendere scientificamente il surriscaldamento climatico per coglierne i suoi effetti: basta usare i cinque sensi, sensi, che per Schopenhauer sono «il sostituto dell’istinto per l’individuo»[3].

Eppure pare che politicamente abbiamo problemi a riconoscere la gravità del momento, negandolo (come fa il presidente americano Trump) o minimizzandolo. Le religioni, invece, sembrano aver colto l’urgenza di un ripensamento del nostro rapporto con la natura[4] così come gli studenti che, sull’esempio della giovane attivista Greta Thunberg, hanno lanciato il movimento studentesco internazionale Fridays for Future per chiedere ai governi di inserire nelle loro agende il tema della crisi ambientale.

La filosofia, dal canto suo, non riesce ad esprimersi in maniera decisa sui temi ambientali: il pensiero, forse ormai troppo virtuale, non riesce a fare pace con la natura. E noi?

[1] G. Simmel, Diario postumo, a cura di M. Cacciari, Nino Aragno Editore, Torino 2011, p.80.

[2] T. Custodero, Pensieri superflui sullo spirito ai tempi di Facebook, prefazione di R. Finelli, Pietre vive editore, Locorotondo 2015.

[3] A. Schopenhauer, Metafisica dell’amore sessuale. L’amore l’inganno della natura, BUR, Milano 1997.

[4] È del 2015 l’enciclica Laudato sii del papa cattolico Francesco che invita, credenti e non, a considerare il creato (la natura) come la nostra casa comune da custodire e proteggere.


Teodoro Custodero
Teodoro Custodero
  • Teodoro Custodero (Locorotondo 1980) insegna Filosofia e Storia nella provincia di Padova. Laureatosi nel 2006 all’Università di Bari con una tesi sui “Pensieri” di Pascal, relatore il prof. Roberto Finelli, si è poi abilitato all’insegnamento di Storia e Filosofia (A19) e sostegno presso la SSIS di Bari. Cultore e appassionato della materia fa parte dal 2016 della SFI vicentina e dal 2017 del comitato scientifico della Societas Spinozana. Tiene stabilmente seminari filosofici per la formazione dei docenti e ha al suo attivo 2 pubblicazioni: “Pensieri superflui sullo spirito ai tempi di Facebook”(prefazione di R. Finelli, Pietre Vive Editore, Bari 2015) e “Sul corpo. Con Schopenhauer sull’orlo del nulla”, (Diogene Filosofia,  Bologna 2017). I suoi temi di ricerca sono il rapporto mente-corpo nella storia della filosofia, lo studio della filosofia di Spinoza e gli influssi del pensiero di Schopenhauer e Nietzsche sulla psicoanalisi freudiana e junghiana.

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a cura di Michele Lucivero

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Teodoro Custodero (Locorotondo 1980) insegna Filosofia e Storia nella provincia di Padova. Laureatosi nel 2006 all’Università di Bari con una tesi sui “Pensieri” di Pascal, relatore il prof. Roberto Finelli, si è poi abilitato all’insegnamento di Storia e Filosofia (A19) e sostegno presso la SSIS di Bari. Cultore e appassionato della materia fa parte dal 2016 della SFI vicentina e dal 2017 del comitato scientifico della Societas Spinozana. Tiene stabilmente seminari filosofici per la formazione dei docenti e ha al suo attivo 2 pubblicazioni: “Pensieri superflui sullo spirito ai tempi di Facebook”(prefazione di R. Finelli, Pietre Vive Editore, Bari 2015) e “Sul corpo. Con Schopenhauer sull’orlo del nulla”, (Diogene Filosofia, Bologna 2017). I suoi temi di ricerca sono il rapporto mente-corpo nella storia della filosofia, lo studio della filosofia di Spinoza e gli influssi del pensiero di Schopenhauer e Nietzsche sulla psicoanalisi freudiana e junghiana.