Il sindaco di centrosinistra di Verona Damiano Tommasi ha votato contro la revoca e l’azione di responsabilità nei confronti dell’ad Stefano Quaglino, autore della trattativa per l’acquisto da parte di Agsm Aim della Compago, per il quale il centrosinistra berico aveva fortemente criticato il sindaco di centrodestra di Vicenza Francesco Rucco, poi, invece, unico fautore della decisione a carico dell’ad indicato dagli advisor indipendenti come responsabile dell’operazione “imprudente” votando contrariamente a Tommasi nell’assemblea dei soci dello scorso 7 dicembre.
Dopo un lungo silenzio, stridente con la frequenza martellante delle critiche precedenti, guidate per il centrosinistra dall’associazione “Per una Grande Vicenza”, in cui sono confluiti l’ex candidato sindaco del 2018 Otello Dalla Rosa, due altri consiglieri del Pd, Marobini e Spiller, e Raffaele Colombara, consigliere comunale di Quartieri al Centro e uno dei papabili candidati del centrosinistra per le amministrative del 2023, è intervenuto con una nota Federico Formisano, segretario cittadino del Pd (“Agsm Aim e caso Compago, Pd di Vicenza all’attacco con Formisano e Sala: “Anche Tosi bacchetta Rucco, la città non è tutelata“).
Gli replicano oggi il vicesindaco e assessore Matteo Celebron per la Lega, per il quale “Sala e Formisano non sanno leggere le carte e non commentano il fatto che il nuovo presidente, Federico Testa, è un ex parlamentare del Pd” e l’assessore Matteo Ierardi per Fratelli d’Italia che sostine che “Su Agsm-Aim il PD pensa solo alle poltrone”
“I recenti fatti che sembrano legare il Qatar ad un ex parlamentare del Partito Democratico – esordisce Celebron – probabilmente fanno leggere a Formisano e Sala le cose al contrario, da destra a sinistra, anche sul caso Compago e cda di AGSM AIM. Peccato però – prosegue il vicesindaco Celebron – che il loro racconto non regga, la posizione del sindaco Rucco è la posizione di una persona per bene e soprattutto di un avvocato, che certo non si fa trasportare dalle pressioni politiche, come invece accade a Verona con Tommasi che nomina presidente un ex parlamentare del Partito Democratico: il PD vicentino su questo non si esprime?
Vicenza conta veramente così poco? No e a confermare questo sono le parole dell’ex sindaco Tosi che lamenta il fatto di troppo potere in mano a Vicenza. Forse il PD vicentino ha nostalgia dell’operazione Fiera dove Vicenza non conta pressoché nulla. O magari potrebbero insegnarci come vendere le quote dell’Autostrada, altro asset strategico ceduto ad altri senza investire quelle risorse in servizi veri per i cittadini“.
“La realtà – conclude Celebron – è che AIM AGSM è un’azienda che oggi, e soprattutto in futuro, grazie a questa aggregazione, saprà stare sul mercato e che, sempre grazie a questa aggregazione dà ai due soci dividendi doppi rispetto a prima: tradotto in italiano significa che il Comune di Vicenza ha aumentato il proprio patrimonio con un’operazione che ai cittadini è costata zero.
La fiducia nel sindaco e nei componenti vicentini del CdA è intatta, anzi, ne esce rafforzata. Lasciamo agli organi preposti far luce su tutta la vicenda, senza speculazioni politiche che non fanno certo il bene dell’azienda”.
“In un PD senza identità si deve ricorrere alle nostalgie di un passato che non ritorna pur di attaccare Rucco e la vicenda di Agsm Aim lo conferma” – dichiara, quindi, il coordinatore di FdI, Mattia Ierardi – “Quello che è accaduto pochi giorni fa dimostra che la rappresentanza vicentina ha tenuto la posizione del rispetto della legalità e dell’attenzione alle procedure corrette, mentre la nuova Amministrazione di Verona ha fatto il contrario con una logica solo di contrapposizione politica. Ma siamo al solito gioco delle parti dove il PD vicentino coglie ogni occasione per attaccare il centrodestra anche quando quest’ultimo ha ragione. “Mi dispiace – continua Ierardi – ma quanto sta accadendo a Verona è la rappresentazione di un atteggiamento da partito-apparato che non ha nessun contatto con la realtà. Né territoriale, né aziendale. È solo e tristemente, questione di poltrone. Per il PD. Esattamente il contrario di quanto ha sempre fatto la nostra Amministrazione a partire proprio da Aim, dove non abbiamo mai chiesto avvicendamenti né abbiamo creato casi ad hoc per anticipare l’uscita degli amministratori nominati da Variati. Una lezione di stile di cui i dem vicentini dovrebbero prendere atto, ma non accadrà“.
Certo è che, comunque, sarà necessario che Verona, col suo 61.2% della proprietà di Agsm, e Vicenza, col suo 38.8% tutelato però dai paletti sulla governance contrattuale che non sono parsi finora secondari nella vicenda, trovino il modi di rimettersi intorno ad un tavolo, lasciando a chi di competenza dirimere la questione Compago e impegnandosi a ritrovare unità decisionale nelle strategie dell’azienda di due città, alla quale l’attuale conflittualità, quote di maggioranza o meno, non può certo far bene.