Senza vergogna, uno schiaffo in faccia ai vicentini: al culmine di uno dei momenti più difficili per famiglie, negozi e aziende alle prese con bollette astronomiche, i vertici della nuova Agsm Aim voluta da Rucco non hanno niente di meglio da fare che moltiplicare le careghe, triplicare i propri stipendi d’oro, aumentare consulenze milionarie e assunzioni allegre – scrive nella nota che pubblichiamo Raffaele Colombara – qui altre note sul consigliere comunale di Vicenza Lista Quartieri al centro, ndr -. Invece di continuare a “ragionare” sul da farsi, Rucco destini i dividendi ad un aiuto concreto ed immediato ai vicentini.
BOLLETTE E FUFFA
Aiuti alle famiglie in difficoltà: mentre in questi giorni il Governo stanzia aiuti concreti per gli italiani, il sindaco Rucco va dicendo da più di un mese che sta ‘ragionando’ con Agsm Aim per mitigare gli effetti delle bollette invernali. Finora ancora nulla di concreto. Di fatto, l’unico aiuto che l’azienda può dare è attraverso dividendi straordinari, ovvero capitali di cui l’azienda si dovrà privare. Forse arriveranno due milioni, che per Vicenza valgono circa 780 mila euro. Divisi per le 90 mila utenze vicentine di luce e gas, fanno 8 euro a testa! Non è difficile capire che quanto si va promettendo è pura fuffa. Chiedo quindi al sindaco, ora, a metà febbraio: quante bollette pensa di poter pagare con questa cifra, quando arriveranno questi soldi, con quali criteri e tempi l’amministrazione li distribuirà? Non mi pare sia stato ancora deciso nulla in merito.
Ci sono poi i dividendi ordinari. Ma che succederà per Vicenza? Il sindaco ha anticipato che arriveranno a Vicenza 10 milioni di dividendi, mentre apprendiamo che Agsm darà al comune di Verona 20 milioni. Innanzitutto: è evidente che la proporzione non rispetta la quota societaria del 40% circa di Vicenza, ma siamo stati retrocessi al 33%. Come si giustifica ciò? Inoltre, non sarebbe opportuno utilizzare per le bollette dei vicentini parte di queste risorse? O aspettiamo sempre i soldi da Roma, definita ladrona e cattiva per la propaganda, ma sempre buona quando si tratta di incassare decine di milioni di euro, come in questi ultimi anni?
STIPENDI D’ORO.
Nel frattempo, mentre i poveri mortali non sanno dove sbattere la testa per per pagare le bollette, i soldi per le careghe si trovano, eccome. Come anche il tempo per moltiplicarle a favore di amici e sodali di partito.
Facciamo due conti. I costi della gestione Variati, con un amministratore unico, erano attorno ai 90 mila euro annui. Oggi, solo la capogruppo Agsm Aim con il suo CDA, costa ben oltre 600 mila euro dichiarati, senza contare il resto, perché non sono noti premi, benefit, l’affitto dell’appartamento del Consigliere delegato, e i trattamenti dei tre nuovi dirigenti assunti di recente.
Di fatto, in percentuale, sulle nostre bollette, ora il costo per pagare gli stipendi dei vertici dell’azienda è quasi triplicato, passando da 90 mila euro annui a quasi 240 mila.
E non abbiamo ancora cominciato a parlare dei componenti delle nuove società create nei giorni scorsi, da dividere tra i partiti in vista della campagna elettorale, quasi 50 nomine!
Su questo punto ho chiesto attraverso un accesso agli atti al Comune di capire, all’indomani della recente mega infornata di politici a capo delle 5 società partecipate, a quanto ammontano i 40 emolumenti dei rispettivi Cda e organi di controllo, popolati ciascuno da 8 persone.
ASSUNZIONI ALLEGRE
Inoltre, fanno specie le dichiarazioni del consigliere comunale di Verona, Flavio Tosi, che segnala assunzioni di ex consiglieri provinciali ed ex consiglieri di amministrazione legati a doppia mandata al sindaco Sboarina e al presidente di Agsm Aim Casali.
CONSULENZE MILIONARIE
Non bastassero gli sperperi nei compensi, lascia senza parole il capitolo consulenze.
Sulla stampa sono apparsi gli sprechi di un anno di consulenze pagate da Agsm Aim con i soldi delle bollette: 3.374.000 euro per il solo 2021. Di questi, oltre 1,1 milioni sono andati alla società che aveva lavorato un anno prima per la fusione di Agsm e Aim con la lombarda A2A, sbagliando clamorosamente l’impostazione giuridica dell’operazione.
Non solo, ma vi sono ben 460 mila euro, spesi sempre in un anno, per una società di consulenza per il personale. Tra l’altro, sarebbe interessante sapere se questa società è stata incaricata anche di selezionare per il ruolo di dirigente corporate l’ex consigliere del Cda di Agsm nominato dal sindaco Sboarina.
Giustamente, assieme ai cittadini veronesi, anche noi ci domandiamo se quei 3,3 milioni di euro di consulenze erano necessari dopo l’assunzione di tre nuovi dirigenti? Chiedo al sindaco Rucco, poiché immagino sarà al corrente di queste cifre, se gli sembrano normali 3,3 milioni di euro di consulenze? Quante bollette si potevano pagare? Quanti giovani potevano essere assunti?
Molti cittadini ormai sono convinti, ad appena un anno dalla tanto declamata fusione, che la città ha perso la propria società (senza parlare dei parcheggi e dell’illuminazione pubblica, sulla quale dovevamo risparmiare, ma per la quale siamo già alle prese di un aumento richiesto dal nuovo gestore) e che la nostra Aim è stata consegnata in pasto agli appetiti della politica.
Vicenza merita (e meritava) di più!
Raffaele Colombara, consigliere comunale Comune di Vicenza Lista Quartieri al centro