Ai primi 100 giorni soft della maggioranza di Francesco Rucco rispondono quelli paciosi dell’opposizione di Otello Dalla Rosa: mancano, eccome se mancano i 5 Stelle!

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I gruppi consiliari di opposizione hanno dato vita ad una conferenza stampa senza grande nerbo sui primi 100 giorni della nuova amministrazione (e della propria opposizione) e su alcune proposte utili alla città. Mancava solo Isabella Sala per i postumi di un incidente (a lei facciamo i nostri migliori auguri di pronta guarigione) e c’erano, in ordine alfabetico, Ciro Asproso, Cristina Balbi, Raffaele Colombara, Otello Dalla Rosa, Alessandro Marchetti, Alessandra Marobin, Sandro Pupillo, Giovanni Rolando, Giovanni Selmo, Cristiano Spiller, Ennio Tosetto.

La giunta del sindaco Francesco Rucco non ha di certo brillato per il finora mancato coraggio nell’affrontare una rivisitazione del progetto della Tac Tav, che porterà a Vicenza più di un problema ma non treni realmente veloci (dovranno rallentare a 120 km/hr per i vincoli Unesco) se non nel loro passaggio senza fermarsi per destinazioni dirette interessanti, ma Otello dalla Rosa, probabilmente portatore degli interessi connessi, non ne ha fatto parola. 

Se il nuovo sindaco ha commesso qualche errore di ingenuità nell’annunciare pubblicamente un check up sui conti di Aim Vicenza, rischiando di indebolirla sul fronte dei contatti per accordi con Agsm Verona che già la vedono quantitativamente soccombente, nulla ha detto Dalla Rosa, ex amministratore unico di Aim Energy, sul progetto per il futuro dell’azienda pubblica forse soddisfatto di mantenere alla testa della multiutility vicentina Umberto Lago, uomo di Achille Variati, per ora e fino alle decisioni sulle future alleanze (assorbimenti?).

E se Rucco è stato imprudente nel rendere noti i presunti prezzi di collocazione in borsa di Ieg mentre annunciava la comprensibile intenzione di alleggerire o azzerare la presenza del Comune di Vicenza in Vicenza Holding, che ha solo il 19% della società riminese e che quindi pesa zero nelle sue decisioni sulla Fiera di Vicenza, che ha assorbito grazie alla precedente amministrazione, oggi non si è sentita la voce dei 12 consiglieri comunali di opposizione che anche per quel che resta in casa vicentina della Fiera dovrebbero dire qualcosa, se la pensano o se non sono schiacciati nel sistema unico che, su Tav Tac, Aim e resti della Fiera, ora sembra cominciare a comprendere tutti, da Cicero a Colombara.

Se si eccettuano

– i rilievi, solitamente, intelligenti di Ciro Asproso sulla necessità di controllare la legalità, il cui rispetto o meno è molto legata alla permessività urbanistica su cui, dice il consigliere di Coalizione Civica Vicenza, non si vedono freni adeguati da parte della giunta Rucco

– le, un po’ timide, critiche di Ennio Tosetto alle visioni di Claudio Cicero

– le affermazioni di principio di un Selmo che fa intravedere, però, assonanze civiche con chi governa 

– un documento, non ufficializzato ma intravisto, del sempre pungente Giovanni Rolando su un paio di “aspetti” critici del vicino passato e, in proiezione, del futuro della Vicenza finanziaria e culturale

oggi è stato un coro di silenzi sulle conseguenze del dramma della Banca Popolare di Vicenza, su cui pure Rucco non brilla dopo aver aperto alle speranze dei vicentini di un suo più ficcante interessamento e delle solite stucchevoli polemiche sulla sicurezza (Colombara: “tutti gli assessori se ne occupano“), in cui il centro destra parte vincente, un tentativo di salto di qualità c’è stato sulla proposta di candidare Vicenza a Capitale europea della cultura per il 2012, su cui presentiamo a seguire il documento distribuito, per ricadere subito su questioni interessanti (“forestare” la città e non rinunciare alla spiaggetta di S. Biagio a favore della strada ciceresca, di cui pure pubblichiamo le note relative) ma non certo tali da far pentire i vicentini di aver scelto il centro destra visto che tanto simile ora gli si mostra il centrosinistra.

Ci siamo persi, per altri impegni, qualche battuta iniziale e finale della conferenza stampa, per cui affidiamo le nostre residue speranze di vivacità in sala Bernarda a quei minuti ma, intanto, confermiamo quanto dicemmo prima delle elezionI: nell’omologazione sul sistema di destar e sinistra la democrazia di Vicenza pagherà un grosso pegno all’assenza di una vera opposizione, quella che poteva assicurare una forza comunque dirompente come quella del Movimento 5 Stelle che si è suicidata per beghe interne che la rendono responsabile, indirettamente, della mancanza di dialettica reale in Consiglio comunale.

 

MOZIONE VICENZA CAPITALE DELLA CULTURA 2022

Premesso che:

Il patrimonio architettonico e artistico della nostra città è unico e oggi Vicenza è una città viva, aperta e çreativa. Il lavoro fatto negli ultimi anni sugli attrattori e sull’offerta culturale ha trasformato Vicenza dandole un nuovo respiro turistico: le mostre in Basilica l’hanno portata nei grandi circuiti nazionali e internazionali e ora ogni anno vengono macinati record di presenze, indipendentemente dalla proposta o meno di grandi esposizioni.

La città ha compiuto in questi anni attraverso investimenti mirati sui grandi attrattori e sull’offerta culturale un percorso di crescita molto importante. Una crescita dimostrata dai numeri: le presenze alberghiere (numero di notti trascorse in città) passate dalle 446.816 nel 2014 alle 564.456 nel 2016, superando le 600.000 nel 2017, per esempio, oppure gli incassi dei Musei civici raddoppiati in quattro anni e gli introiti derivanti dalla imposta di soggiorno anche questi raddoppiati tra 2014 e 2017.

La capitale italiana della cultura è una città designata ogni anno dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e scelta da una commissione di esperti nominata dallo stesso ministero che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo cult urale.

La storia e il genio artistico che sono incarnati nei monumenti palladiani e non sollo della nostra città, ma anche un presente che vede Vicenza tra le città più attive nel panorama culturale e turistico nazionale può legittimamente portare Vicenza a concorrere alla designazione di capitale italiana della cultura

La valorizzazione della contemporaneità cittadina in relazione alla sua storia passata può essere una chiave unificante per l’elaborazione di nuove politiche culturali che sposino tradizione e innovazione. Quello di ‘Capitale italiana della cultura’ non è infatti solo un titolo, ma deve essere un innovativo e articolato programma di progetti e attività attorno a un’idea forte, che andrà esplorata e costruita con il coinvolgimento dell’intero sistema culturale. È una sfida ma anche uno strumento per mettere in rete i tanti soggetti culturali vicentini a partire dall’Accademia Olimpica, il Cisa, le grandi biblioteche Bertoliana e la Vigna, il circuito delle ville palladiane e tante altre realtà significative.

La candidatura a Capitale italiana della cultura è quindi un’opportunità per tutta la città con benefici sotto il profilo turistico, economico, sociale e culturale. Sulla base dei dati delle città nominate capitali negli anni passati, si è stimato che ogni euro investito generi da 8 a 10 euro.

Nel 2019 saranno 500 dalla partenza del viaggio di Pigafetta, primo vicentino globale della storia, viaggio che si completa tre anni dopo e quindi, in parallelo nel 2022 e questa potrebbe essere una chiave di lettura di Vicenza, città aperta al mondo globalizzato attraverso le sue imprese, la cultura universale del Palladio, il modello di strao dinaria citt del rinascimento, della cultura e delle arti;

Valutato inoltre che l’associazione Pigafetta 500 ha avviato le proprie attività con
significativo rilievo dimostrando che una possibile chiave di lettura della città, delle sue
imprese, del proprio sviluppo può essere il viaggio e la grande impresa di Magellano raccontata dal nostro Pigafetta, oltre che la bellezza ed il genio palladiano;

Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Vicenza impegna il Sindaco e la Giunta a:

Candidare Vicenza come Capitale italiana della cultura 2022. Un percorso che dovrà prendere il via il prima possibile per mettere in rete le diverse realtà istituzionali e private del capoluogo e della provincia così da costruire un progetto condiviso di alto livello e in grado di valorizzare il patrimonio dell’intero vicentino.

A sviluppare il progetto di candidatura che faccia dell’inclusione e della partecipazione due suoi valori prioritari: inclusivo dal punto di vista territoriale, visto che deve coinvolgere protagonisti istituzionali e privati, offrendo l’opportunità di costruire e attuare politiche di collaborazione di area vasta. Inclusivo dal punto di vista del sistema economico, perché sarà motore di crescita, occupazione e innovazione anche per le aziende e le associazioni di categoria che dovranno essere parte integrante del percorso. Inclusivo poi dal punto di vista comunitario, perché necessita della partecipazione attiva della cittadinanza e delle molte istituzioni e soggettività culturali del territorio.

Attivare un comitato di progetto che attraverso questa candidatura abbia l’obiettivo di valorizzazione della contemporaneità cittadina in relazione alla sua storia passata. Una chiave unificante per l’elaborazione di nuove politiche culturali che sposino tradizione e innovazione. Quello di ‘Capitale italiana della cultura’ non è infatti solo un titolo, ma deve essere un innovativo e articolato programma di progetti e attività attorno a un’idea forte, che andrà esplorata e costruita con il coinvolgimento dell’intero sistema culturale.

Vicenza, 28 settembre 2018

 

MOZIONE “SILVA” -ACCORDO di FORESTAZIONE URBANA
“Chi inquina, la pianta”

Premessa:

La “carbon footprint”, letteralmente impronta di carbonio, è un parametro utilizzato per valutare le emissioni di gas serra che vengono generate da una fabbrica, da un prodotto, o anche semplicemen te da un individuo. Con il Protocollo di Kyoto si è stabilito che tale parametro deve essere utilizzato per determinare gli impatti ambientali che le emissioni di anidride carbonica, met ano, idrofluorocarburi, ossido nitroso, ecc. hanno sui cambiamenti climatici di natura antropica.
Le emissioni cumulative dei gas serra determinano il surriscaldamento globale del pianeta, che è la causa dello scioglimento dei ghiacciai, della perdita di biodiversità e dell’in na lza me nt o degli Oceani. Le città consumano il 75% delle risorse naturali e sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni globali di CO2. Fortunatamente, foreste e alberi assorbono ogni anno il 40% delle emissioni di combustibili fossili prodotte in larga parte proprio dalle nostre città.

Obiettivi:
E’ noto che il verde urbano può apportare enormi benefici in termini di mitigazione dell’inquinamento e adattamento ai cambiamenti climatici, grazie alle funzioni biologiche delle piante che assorbono CO2, depurano l’aria e contrastano l’effetto “isole di calore”. Incrementare il Verde in città significa inoltre contribuire alla riqualificazione urbana e più in generale, accrescere la qualità della vita dei cittadini.
“SILVA” vuole essere un progetto di forestazione urbana che, a partire da tali evidenze scientifiche, punta a coinvolgere le Aziende presenti nel Comune di Vicenza allo scopo di compensare, almeno parzialmente, le loro emissioni di gas serra mediante la messa a dimora di nuovi alberi in vari punti della città. I vantaggi per le Aziende saranno: migliorare l’immagine pubblica, rafforzare il rapporto con la comunità locale,
conoscere la propria impronta ecologica e compensare le emissioni di CO2, contribuire alla responsabilità sociale d’impresa.
“SILVA” si rivolge inoltre alle Scuole, alle Associazioni e ai singoli Cittadini che desiderano partecipare al programma di resilienza e rigenerazione ambientale aderendo alla campagna “Adotta un Albero”.

Progetto:

In partenariato con le Associazioni di categoria, formalizzare un Accordo Comune/ Imprese per la messa a dimora di l0Mila alberi nei prossimi due anni.
Creare un Fondo per la realizzazione del progetto di forestazione urbana.
Avviare la campagna di sensibilizzazione “Adotta un Albero” coinvolgendo Scuole Associazioni e Cittadini.
Applicare una· metodologia scientificamente attendibile per calcolare la CO2.
Selezionare le specie arboree più idonee.
Identificare le aree da inserire nel progetto.
Garantire nel tempo la sopravvivenza degli alberi o la loro sostituzione.
Monitorare e comunicare i risultati ottenuti.
Tutto ciò Visto e Considerato il Consiglio comunale di Vicenza IMPEGNA il Sindaco e la Giunta a porre in atto tutte le azioni necessarie per realizzare il progetto “SILVA”, avviando le procedure entro dicembre 2018.

FIRMA PER SALVARE “LA SPIAGGETTA” E IL CENTRO STORICO

UNA NUOVA STRADA NON SERVE A NULLA: BASTA AUTO E INQUINAMENTO.
RECUPERIAMO PIAZZETTA S. BIAGIO, UN ANGOLO DI CITTÀ VISSUTO DA TURISTI E VICENTINI.

In tutto il Mondo si è compreso che la più grande ricchezza delle città è il loro patrimonio culturale, architettonico e naturalistico. In tutta Europa sì è scelto di allontanare le auto dai centri storici per limitare l’inquinamento e incoraggiare le persone ad adottare stili di vita attivi, come camminare o andare in bicicletta. I corsi d’acqua divengono il catalizzatore di progetti di recupero ambientale e di risanamento edilizio. Gli operatori turistici e gli esercenti commerciali hanno capito l’importanza dell’arredo urbano, del verde, dello spazio pubblico restituito ai cittadini e sottratto ad un uso privatistico, com’è quello dell’automobile. Ma a Vicenza tutto questo non interessa. Il modello è rimasto quello dell’Italia degli anni ’70, della civiltà delle auto e del motore come affermazione di sé.