Aim, il centrosinistra unito: “dal sindaco leghista Rucco un vecchio accordo di spartizione”

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Avevamo denunciato in campagna elettoraleè scritto in un comunicato firmato “Per l?opposizione unita Dalla Rosa – Asproso – Colombara – Selmo – Tosetto” – e nuovamente a inizio settembre lo spettro che si aggirava in città: l?accordo del ?sindaco leghista? che aveva ottenuto il sostegno del partito di Salvini in cambio della tessera e del governo di Aim.  Voci insistenti che speravamo non vere e su cui avevamo detto che non avremmo fatto nessuno sconto: al gruppo Aim servono amministratori competenti e capaci, non lottizzazioni partitiche che nulla hanno a che fare con lo sviluppo industriale di un patrimonio dell?intera città.

Invece oggi verifichiamo, nuovamente, che a Vicenza a dettare l?agenda al Sindaco è ancora una volta quell?accordo. Dopo la provincia, ora Aim ed è per questo che anche sulla provincia non abbiamo fatto sconti, nonostante la retorica vuota della casa dei sindaci.

Su Aim, nomina di peso enorme per il futuro dei servizi per la città, si è optato per una persona priva di esperienza gestionale in aziende pubbliche con invece molti incarichi politici di controllo su enti locali e aziende partecipate ed un patteggiamento per malversazione. Il contrario di ciò che speravamo. Avevamo chiesto indipendenza dai partiti, competenza, dinamicità per guidare l?azienda in una fase chiave, quella delle alleanze.

Riscontriamo al contrario la nomina del tesoriere della Lega, da sempre legato al partito.

Chiedevamo la persona giusta al posto giusto con esperienza, professionalità, lungimiranza: ci hanno risposto con il vecchio accordo di spartizione, che ogni giorno prende sempre più forma e che si tradurrà anche sulle nomine delle altre controllate. Siamo tornati indietro, come temevamo, di 20 anni. Un po? a Forza Italia, un po? alla Lega, un po? a Fratelli d?Italia. Il civismo non esiste, è caduta anche l?ultima foglia di fico.  E terremo alta l?attenzione sulla due diligence portata avanti dalla stessa società che ha fatto da consulente a Verona, il loro advisor strategico. Aim non si svende, né dal punto di vista della proporzione delle quote né si svende il controllo strategico della governance delle diverse aree di business. Non si svende né ad AGSM né ad Ascopiave.

Al momento è una chiara dimostrazione di sudditanza di Rucco a un partito, in barba alle sue dichiarazioni. La tessera della Lega nel cassetto pensiamo ci sia. O anche se virtuale, come si usa oggi, ne mostra gli effetti concreti nelle scelte. Un pessimo esempio per la cultura civica e il buon governo amministrativo in città e provincia. Alla faccia del rinnovamento, dell?indipendenza e della competenza.