Apprendo con molta preoccupazione – scrive Raffaele Colombara, Consigliere Comunale Lista ?Quartieri al Centro? – quanto affermato dal presidente di AGSM Croce (GdV, 1.9.2018). Croce ribadisce per l’ennesima volta che il concambio raggiunto nella precedente ipotesi di fusione stilata dalle amministrazioni di comunali di Vicenza e Verona (Vicenza 42%, Verona 58%) per Vicenza risulta essere troppo alto. Afferma inoltre che la fusione arriverà in tempi celeri e che si ridiscuterà completamente l’assetto stipulato precedentemente.
Sembra proprio che con queste dichiarazioni Croce voglia rivendicare il ruolo di egemonia della società veronese nei confronti della nostra AIM. Tutte queste affermazioni così forti mettono in luce un piano strategico che sembra ormai chiarissimo: come fa Croce ad essere così convinto di arrivare ad una soluzione in tempi così celeri per una fusione? Nelle sue dichiarazioni, peraltro, Croce affermava che la nomina del nuovo direttore generale sarebbe arrivato in accordo con AIM, salvo poi clamorosamente smentirsi un mese dopo e nominare direttore generale l’ex direttore ad interim, la dottoressa Daniela Ambrosi. Interpreto questo atto come l’ennesima prova di forza e l’ennesima dimostrazione di volontà di imposizione da parte di Verona. A tutto ciò si aggiungono le preoccupanti dichiarazioni del segretario regionale della Lega, Gianantonio Da Re, il quale sembra voglia dirigere dall’alto un’operazione di fusione tra AGSM-AIM-Ascopiave, una holding veneta del fatturato di circa 2 miliardi di euro: questa operazione è la chiara dimostrazione che la politica vuole impossessarsi e controllare le aziende pubbliche dei comuni dei cittadini veneti. Un’operazione per creare e consolidare il potere economico leghista egemone. Questa operazione politica più che pensare ad un approccio manageriale per le Multiutility a favore dei cittadini, sembra avere come finalità la spartizione di nomine e potere in ambito partitico. Oltretutto, le difficoltà di AGSM e di Ascopiave dimostrano che il loro modello di governance (a Treviso i soci sono in tribunale) non è tra i migliori da applicare.
A fronte di questo scenario ciò che più preoccupa è il silenzio assordante della nostra Amministrazione. Le ipotesi sono dunque due: o il nostro sindaco Rucco non sta capendo quello che sta succedendo, oppure si presta ad essere il manichino di una regia politica più alta. A questo si aggancia perfettamente l’indiscrezione di una sua imminente adesione al partito di Salvini, da ufficializzare in un momento per lui più opportuno.
Come dobbiamo interpretare questo silenzio davanti alla prova di forza dei veronesi e dei leghisti? Non è per caso che questo forse è il prezzo da pagare per il supporto della Lega alla sua candidatura a sindaco? Governare una città significa soprattutto essere in grado di gestire le controllate e partecipate del Comune, fonte per una parte importante del Bilancio. Un vero sindaco dovrebbe avere la finalità di tenere stretto il massimo controllo possibile delle aziende pubbliche. Con ciò non voglio affermare la mia contrarietà al meccanismo della fusione, ma con queste premesse e con questo scenario sembra proprio che stiamo andando verso una direzione obbligata senza ritorno. Per i cittadini di Vicenza, indipendentemente dall’appartenenza politica partitica, il obiettivo è quello di guardare al bene della nostra città: svendere, per meri accordi politici, una delle principali risorse della città significa relegare definitivamente Vicenza ad un ruolo passivo, in cui il controllo delle scelte è esercitato altrove, lontano dalla nostra città.
Chiedo ufficialmente così anche l’intervento del vicesindaco Tosetto, con delega alle Partecipate, ed ex segretario cittadino di Forza Italia. Dopo lo schiaffo rifilato da parte della Lega in campagna elettorale con lo strappo sul nome del candidato sindaco designato da forza Italia, ora si sta verificando la prova di forza definitiva: tutto nelle mani della Lega. Quando, sempre in campagna elettorale, Forza Italia ha deciso di convergere sul candidato “civico” Rucco, era consapevole di questi accordi che si stanno trasformando in scenari quanto mai preoccupanti per la nostra città? Caro Matteo, se ci sei, batti un colpo!
In ogni caso la nostra opposizione a questi meccanismi sarà ferma e durissima: siamo pronti a mobilitazioni popolari e assemblee informative per dire no alla svendita di AIM e per dire che l’unico interesse che l’Amministrazione dovrà perseguire sarà solo quello dei cittadini e dei lavoratori. A questo riguardo sarebbe bene che venisse chiarito in maniera esplicita quale è l?idea sull’organizzazione del personale di AIM: Rucco ha una responsabilità diretta anche nei confronti dei destini dei lavoratori.