Aim Vicenza, l’opinione: no allo spacchettamento della multiutility della città

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Gruppo Aim Vicenza: Rucco con Tosetto e Vivian
Gruppo Aim Vicenza: Rucco con Tosetto e Vivian

Domani in consiglio comunale su iniziativa delle minoranze si discute di AIM dopo mesi di ragionamenti accennati e direi quasi sussurrati sui giornali e nelle Tv. La prima considerazione da fare riguarda l’atteggiamento del sindaco Francesco Rucco che crede di trattare la questione come se fosse un caso suo o al massimo della sua maggioranza, invece di una questione che impegna tutta la città.

E questa scelta è strategica per i lavoratori di Aim ma per tutti i cittadini perché un depauperamento dell’azienda andrebbe a discapito di tutti i vicentini che quell’azienda hanno costruito attraverso una fidelizzazione difficile da riscontrare in altre multi utility simili.

Aim è un azienda sana e concorrenziale sul mercato: ha vissuto momenti di grande sofferenza dalla quale si è risollevata grazie ad un intelligente politica contraddistinta da fasi distinte di difesa e di rilancio, di mantenimento dell’in house,  all’espansione. E questa politica ha prodotto anni caratterizzati da una crescita economica con utili per decine di milioni.

Qualunque decisione che riguardi Aim deve essere dunque condivisa e elaborata con il consenso di una ampia maggioranza di soggetti, dei sindacati, dei lavoratori.

La “nostra” Azienda si caratterizza per  alcune caratteristiche peculiari: è una multi utility a vasta gamma di offerte, anche attraverso un’azienda di servizi come Valore Città che non è propria di molte altre aziende similari. Lavora in settori chiave e determinanti come quelli legati alla sosta e ai parcheggi e a quello ambientale. La nascita di Svt ha determinato una scelta condivisibile di estensione della politica della mobilità su base provinciale che ha anche alleggerito le tradizionali sofferenze di quel settore dopo che la Regione non ha più concesso contributi per incentivare la mobilità su mezzi pubblici.

Ma la vera vocazione aziendale e il vero business plan non può che essere quello legato ai servizi energetici che hanno permesso ad Aim di ricavare importanti cespiti negli ultimi anni con una politica di attenzione ai bisogni reali del territorio. E su questo settore che dobbiamo rivolgere la maggiore attenzione.

Da quello che ci ha dato di comprendere dalle ultime dissertazioni giornalistiche, l’intenzione del segretario regionale della lega Toni Da Re è di far entrare Aim, insieme ai veronesi di Agsm, nell’ambito di un operazione più ampia con i trevisani di Ascopiave.  Ma in che termini o con quale potere contrattuale ?

Se Aim dovesse cedere il controllo delle reti (gas ed Energia elettrica) sarebbe l’inizio del tanto temuto spacchettamento della nostra azienda, vanto e gloria dei vicentini che in essa hanno sempre creduto. E lo scambio proposto con azioni di una neo costituita azienda di vendita dei prodotti di un gruppo molto ampio (da due miliardi di euro di fatturato), non garantirebbero, a mio modo di vedere, i ritorni dalla operazione di spossesso delle reti.

Su questo non c’è molto da andare per il sottile. Tolta la polpa, rappresentata dalla possibilità di gestire i mercati più importanti dell’energia, resterebbero solo una quota molto minoritaria nel settore delle vendite e l’osso di aziende destinate a dipendere dalla logica stringente delle tariffe, come quella dei parcheggi e della sosta, e dell’ambiente. Pure comunque strategiche seppur poco remunerative.

In sostanza, il sindaco pro tempore, Rucco non può assumere una decisione così controversa e difficile senza avere l’avvallo ampio delle categorie economiche, dei lavoratori, del consiglio comunale.