Era nell’aria che la giunta di Francesco Rucco firmasse la lettera di intenti per l’aggregazione, in ulteriore continuità con quella impostata dall’amministrazione di Achille Variati, della multiutility vicentina non con ma “in” quella veronese, l’Agsm, anche se secondo l’amministratore unico di Aim Vicenza, Gianfranco Vivian, messo forse sul chi vive, come vedrete, da qualche nostra domanda, è “una delle strade percorribili“.
Tra queste, ce lo ha risposto il sindaco, non è prevista un’aggregazione più larga, a tre ad esempio, in cui Vicenza non sarebbe in minoranza a prescindere (con nessuno sopra il 50% non si ripeterebbe la situazione già vista per la Fiera in Ieg…).
Se l’aggregazione minoritaria con Verona era nell’aria onestamente non pensavamo, però, che i massimi esponenti di giunta, il sindaco Francesco Rucco e il suo vice nonché assessore alla società partecipate Matteo Tosetto, ne annunciassero oggi e in una pubblica conferenza stampa la firma rendendo note le non poche, anche se confuse – «le conclusioni dell’advisor PwC sono parziali e i dati sono dati sensibili…» ha per giunta detto (in)coscientemente il sindaco -, sottolineature negative per l’Aim Vicenza di un advisor, diciamo, particolare.
Di sicuro la PricewaterhouseCoopers è tecnicamente valida e ben considerata (è stata “revisore dei conti” storico di Veneto Banca e poi anche di Banca Popolare di Vicenza nell’era di Atlante by Quaestio, di cui è revisore così come lo è stata di Banca Marche e lo è di Banca d’Italia etc…) ma è anche, non solo per noi, in evidente profumo se non di conflitto di interessi almeno di evidente inopportunità.
A raccogliere ed elaborare i dati e a trarre le conclusioni parziali e i suggerimenti raccolti e “protocollati” da Rucco nelle sue dichiarazioni (lo vedrete e ascolterete nel video integrale che pubblicheremo domani) anche se poi attenuate nel secondo comunicato stampa, addomesticato, che modificava il primo, esatto, nel passaggio relativo, è, come detto, la PwC, che ha sede anche a Verona, questo è un dettaglio, ma che è stata advisor proprio della controparte, l’Agsm Verona, nel lavoro preparatorio dei politici Tosi e Variati e dei loro “tecnici”.
Abbiamo posto subito, con chiarezza e prioritariamente la questione, ma
- non ci ha convinto il sindaco che addirittura ha goffamente affermato di non essere a conoscenza dell’incarico precedente di Agsm a PwC (perché, avvocato, fa o le fanno fare queste figuracce anche se col dg Gabriele Verza al suo fianco, apparso, però, a tratti “preoccupato”?);
- l’abbiamo sottolineata e precisata di nuovo la questione ma il vise sindaco Tosetto confermava (“PwC ha lavorato per Agsm nella fase precedente“) quanto il sindaco Rucco diceva di non sapere ma lo giustificava con l’argomentazione di una gara vinta regolarmente (il primo “in classifica” si è defilato…) anche se,a nostra osservazione, non prevedeva di escludere fin dal bando i possibili conflitti di interesse o solo anche le inopportunità “politiche” (che, bisogna dirlo, la stessa PwC non ha esitato a non considerare, per poche migliaia di euro di incarico?)
- di fronte al bizantinismo evidente che conflitto non c’era al momento dell’assunzione e dello svolgimento dell’incarico come “asseverato” da risposte scritte (di chi?, ma “di PwC e di Agsm stesse“, ovvio!) abbiamo provato a scalfire le certezze di chi non sapeva e di chi delimitava conflitti e inopportunità ai pochi mesi dell’operato attuale a Vicenza dell’advisor e non ai più lunghi tempi del prima e, forse, del dopo a Verona ma nulla: “abbiamo risposto, passiamo alla prossima domanda…“, ha detto infastidito il sindaco.
Noi, invece, se non lo avete già fatto vi invitiamo a
- vedere (osservando anche il linguaggio dei corpi) e ad ascoltare bene il video dei passaggi accennati, oltre che i silenzi dei nostri colleghi nell’evitare altri approfondimenti per dedicarsi a sia pur interessanti (per Verona?) domande su quali e quanti problemi abbia oggi Aim Vicenza, tema su cui Rucco è stato più ricco di risposte (a domani nel video complessivo la verifica)
- farvi un’idea, da cittadini di Vicenza, se “va tutto bene, madama la marchesa…”.
E se rendere noti soprattutto i punti deboli di Vicenza, evidenziati da PwC alla giunta berica e oggi urbi et orbi da sindaco e vice, senza minimamente accennare a quelli di Verona (quali sono dobbiamo chiederlo a PwC, quella dell’Agsm?), sia stata una mossa intelligente e utile per la trattativa, almeno in chiave vicentina.
A meno che, sculacciando pubblicamente la mala gestio di Aim, la Giunta Rucco non voglia depotenziare i nostri dubbi su un advisor unico per le due controparti, e il relativo possibile uso preferenziale delle analisi, precisando essa stessa e subito i punti negativi dell’azienda pubblica vicentina.
Attendendo a brevissimo una conferenza stampa del sindaco di Verona, Federico Sboarina, che di sicuro elencherà le debolezze di Agsm prima di trattare col collega Rucco percentuali societarie e funzioni strategiche dell’aggregata, per ora, leggete questo passaggio del comunicato stampa e diteci se dareste ancoraa Vicenza il sia pur minoritario 42.5% della nuova Italian Energy Group…
“L’amministrazione rileva come punto di debolezza della società l’incapacità del Gruppo Aim di inserirsi in un mercato fuori dai confini territoriali locali. Nel 2013 il Gruppo Aim è uscito dal regime in-house per concorrere nel mercato libero per crescere come gruppo mettendosi in concorrenza con altre multiutilities. Un’opportunità che però è stata colta solo in parte. Aim è rimasta ferma alle vecchie logiche di una municipalizzata, perdendo tempo e opportunità.
L’azienda avrebbe potuto e dovuto affiancare ai regimi concessori l’acquisizione di fette di mercato libero. Invece ha vissuto di rendita, in simbiosi con il Comune. E ora siamo alla resa dei conti: le concessioni del Comune di Vicenza sono perlopiù in scadenza, alcune già scadute, altre scadranno a breve. Una volta che i servizi verranno messi in gara si prospettano due scenari: il migliore è che Aim li riottenga con margini di ricavo ridotti rispetto al passato; il peggiore è che non se li aggiudichi”.
N.B. Quale è stata al modifica fatta, a frittata già in padella (non per il comunicato ma per tutto quanto è avvenuto e sta per accadere se nessuno si muoverà, cittadini per primi)?
Nel comunicato originario (e originale) non era “l‘amministrazione”, deputata a farlo, a rilevare come “punto di debolezza della società l’incapacità del Gruppo Aim di inserirsi in un mercato fuori dai confini territoriali locali…” ma direttamene i “consulenti”.
Di PwC…