Aim Vicenza vacilla nel dopo Vianello: desaparecidi i giornalisti interni nello staff che informa i cittadini clienti e soci?

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Gruppo Aim Vicenza: Rucco con Tosetto e Vivian
Gruppo Aim Vicenza: Rucco con Tosetto e Vivian

Dario Vianello, che talvolta in passato abbiamo criticato ma la cui attività trentennale in Aim Vicenza ha accompagnato con competenza gestionale crescente e sapienza relazionale innata amministrazioni e amministratori di segni e tempi diversi, è stato “pensionato” più che dall’età soprattutto dal nuovo amministratore unico, Gianfranco Vivian, e, viene da pensare, dagli obiettivi “foresti” dell’amministrazione di centro destra.

Se la maggioranza Rucco-leghista con Forza Italia defilata, frenata però, dalla crescente componente locale di Fratelli d’Italia che vuole trasparenza, vede un’Aim Vicenza che deve “sprovincializzarsi” e competere sui mercati con l’alleanza minoritaria con Agsm e A2A (ahi, ahi Fiera di Vicenza…), le opposizioni compatte fanno da sponda, occasionale, a FdI nel pretendere chiarezza sull’ultimo gioiello di famiglia e preferiscono una fusione iniziale a due coi veronesi di Agsm mantenendo una caratterizzazione territoriale ed evitando l’immediato abbraccio mortale di A2A, che pure accusa scossoni ai vertici , per presentarsi a future alleanze non predeterminate con spalle più grosse.

In questa scacchiera complessa gioca un ruolo centrale anche la comunicazione della multiutility vicentina, se non altro, e non è poco, per la gestione dei rapporti con i clienti e, in primis, i soci, i cittadini tutti di Vicenza, .

Siglati senza necessità di gara due contratti con Alquadrato di Alberto Serafin, l’agenzia di fiducia dell’asse allargato rucco-leghista-guzziano che, prima di aggiudicarsi, pesanti incarichi in Aim, provincia di Vicenza e ViAcqua del presidente Guzzo (PD), non ha mai dato evidenza di annoverare al suo interno giornalisti iscritti all’Ordine, ora Aim potrebbe ridurre il peso e il valore della comunicazione affidata alle linee interne dell’azienda che, con Vianello direttore generale e con i tre precedenti amministratori Fazioli, Colla e Lago, aveva risanato i bilanci deficitari dell’epoca in cui Rucco era consigliere comunale di Hüllweck ed aveva ricoperto per un certo periodo il ruolo di membro del cda della multiutility cittadina.

Se già qualche nota ufficiale dell’azienda nel delicato ambito della fusione in studio era, infatti, già arrivata nelle redazioni a firma del non giornalista Alberto Serafin, in questi giorni i comunicati sono arrivati da un dipendente, collaboratore del responsabile dell’Ufficio relazioni esterne e comunicazione, attivo soprattutto nell’area pubblicitaria, ma non, a quanto risulta dal sito dell’OdG del Veneto, un iscritto all’albo.

Se la capacità di Aim Vicenza di affrontare un delicato momento di trasformazione, in cui dovrà confrontarsi con società più grandi, Agsm, o enormi, come A2A dandone corretta e chiara informazione ai soci cittadini di Vicenza (come recita la sua mission relativa), si misura anche con la qualità della comunicazione, beh il dopo Vianello non pare partire nel migliore dei modi se un’assenza momentanea di Silvio Scacco, giornalista professionista a capo dell’area comunicazione, non è rimediabile con personale interno con la giusta qualifica professionale mentre esistono anche le risorse per retribuire degli esterni.

Già al posto dell’ex dg, a conferma di un suo “pensionamento” forse frettoloso, non c’è  come direttore generale un sostituto che non sia il pur valido ma provvisorio Guarnieri, ma ora anche nel settore strategico della comunicazione, al di là delle non discusse eventuali capacità personali di Serafin e di eventuali comunicatori esterni per Aim, parrebbe mancare la volontà di dotarsi di qualifiche professionali interne che solo l’Ordine può certificare.

E se già Aim made in Vicenza non si dota di risorse interne qualificate in uno dei settori chiave come quello della comunicazione aziendale con clienti e soci, che credibilità possono avere le assicurazioni che in un’Aim veronesizzata e lombardizzata non verrà meno l’attenzione al mantenimento di professionalità interne nei vari settori?