Al GdV dopo le (bad) news su BPVi e Roi by Zonin, Marlane Marzotto, Tav, Fiera di Vicenza, like fascisti, sondaggi (Dalla) Rosa sfugge anche, per Sisa e Lane, il legame tra Antonio Segalla, Cassingena, Cunico, Preto…

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È notorio anche ai residui lettori de Il Giornale di Vicenza, quelli meno attenti perché i più attenti da tempo leggono altro, che il quotidiano di Confindustria Vicenza, che non pochi identificano con la sua sigla GdV, alias il Giornale di Vescovi, che questo foglio è estremamente il primo a raggiungere le edicole con certe notizie velinare, tipo “quanto conviene investire nelle azioni di Banca Popolare di Vicenza“, “Gianni Zonin ha gestito al meglio oltre alla BPVi anche la Fondazione Roi“, “tutti assolti per gli oltre 100 morti della Marlane Marzotto” pur non sottacendo gli scoop sulla fantastica Tav, gli elogi alla Fiera di Vicenza “delocalizzata” a Rimini, i dossier sui like fascisti, i sondaggi elettorali commissionati dal candidato “sedicente” vincitore Otello Dalla Rosa

Per non parlare, poi, delle mille “esclusive” sulle 999 trattative di cessione del Vicenza Calcio di Sergio Cassingena, per lungo tempo presidente “ex lege” o di fatto del club di Via Schio oltre che di Sisa e del Cedi Sisa Centro Nord (e poi di Finalfa, controllata dalla fiduciaria Pannorica…) ora fallito e per il quale sempre il GdV ci informa, oggi, 5 luglio, che è «Al via l’azione di responsabilità nei confronti di amministratori e sindaci della piattaforma della distribuzione fallita l’anno scorso. Cedi Sisa, chiesti danni per 40 milioni. Sono 30 persone e 7 società a doversi difendere in sede civile .Tra di loro gli ex presidenti del Vicenza Cassingena e Cunico».

Non stiamo a ricordarvi quanto abbiamo scritto, quando tutti si inchinavano a Sergio Cassingena e al suo braccio destro (o sinistro?) Danilo Preto, a cui faceva riferimento anche la Kevios in affari, arieccola, con la BPVi, degli incroci arditi (senza risalite) tra Sisa, Cedi, Vicenza Calcio e altre società tra cui la River (quella dei campi di Isola e di Preto, Cassingena & c.) con quote addirittura sequestrate da Palermo per connessioni col clan mafioso dei Lo Piccolo.

Non stiamo a ricordarvelo ma se volete cliccate sui link prima proposti e, con una scelta degli articoli scritti anche questi quasi sempre in solitaria, ci pubblichiamo insieme un altro dei nostri libri di inchiesta.

Brutta parola questa che in Via Fermi, là dove “sorge” il GdV per poi tramontarvi ogni giorno di più, difficilmente si pronuncia se fa male o anche solo se dà fastidio ad alcuni “Qualcuno”. 

E anche iwri, 5 luglio, quando, una volta che ci ha messo, però, le mani la Procura di Vicenza, una pagina è dedicata agli incroci precedenti (di seguito, e prima che ce lo impedisca la UE con la sua infida normativa in approvazione proprio oggi sui “diritti d’autore”,  pubblichiamo a seguire i due articoli per vostra conoscenza e verifica), il foglio locale con una mano scrive un bel po’ («Tra le sovrapposizioni di ruoli rilevati dal curatore fallimentare Riccardo Bonivento e dall’avvocato Federico Casa, quella del presidente del collegio sindacale di Cedi Sisa Centro Nord, il quale era socio e sindaco di Gestioni Commerciali spa (parte correlata e fallita), sindaco di Sisa spa e sindaco anche del Vicenza Calcio spa, rispetto al quale i «rapporti risultano opachi e sostanzialmente improntati all’impoverimento della società a favore della società calcistica, dato che veniva diffusamente richiesto ai fornitori di sponsorizzare il Vicenza Calcio al fine di divenire fornitori del sistema Sisa») ma con l’altra non riesce a metterci a fianco, con chiarezza e intelleggibilità non difficili visto che per scrivere il collega avrà letto gli atti a sua disposizione, un nome e cognome di un protagonista che appare come centrale nell’architettura complessiva dei fatti oggi sotto i fari della legge.

Noi nel groviglio di nomi e incarichi, nel loro cambiamento nel tempo e nella nostra lontananza fisica (siamo in Usa e non abbiamo accesso a carte che sono in redazione) siamo in dubbio, a onor del vero, tra due nomi: Lorenzo Rutigliano oppure Antonio Segalla.

Del primo poco sappiamo ma chi è Antonio Segalla? Noi abbiamo raccontato di lui, e non solo di lui, dal 2014, evidenziando i suoi molteplici ruoli in tutta la galassia Sisa – Vicenza Calcio e la sua vicinanza sia a Cassingena che a Tiziano Cunico.

Sì, ne abbiamo scritto proprio dal 2014, quando, dopo aver “provocato” il 7 luglio (“Anche il GdV scopre le bugie di Cassingena & c. e Manduzio si arrabbia: “O ma.ma. ma.ma. ma.ma.”…) il collega Massimo Manduzio, uno dei pochi, l’unico?, del GdV che ha provato a fare un po’ di luce almeno sulle vicende sportive e che approfondiva, quindi, il giorno successivo alcuni fatti del Lane, noi aggiungevano, a suo supporto, i primi dettagli su Segalla («“Via Schio meno F” e Pannorica: le altre domande ai soci veri, a Sisa e alla Popolare di Vicenza”»).

Ma non terminavano quì i nostri tentativi di approfondimento (tante, costose, visure camerali e molta buona e curiosa volontà) non solo sul club ma sulla galassia che gli ruotava intorno (a VicenzaPiù siamo in pochi ma…): infatti il 9 luglio, sempre 2014, scrivevamo, neanche fosse ieri 5 luglio 2018, «Spunta la Fincedi. Cunico, Cassingena, Preto e Segalla: nel Vicenza Calcio gatti, Pinocchio e volpe “all together”» e il 10 affondavamo il colpo su Segalla: «Cunico, Cassingena, Preto e la galassia del Vicenza Calcio: Antonio Segalla stella centrale o black hole?».

Black hole o buco nero che sia, oggi il GdV ha esitato ad affiancare a ruoli precisi come quelli descritti nei nostri articoli almeno il nome di Segalla, citato ma non “identificato” per i (residui) lettori del quotidiano a cui abbiamo provato a raccontarla, almeno su di lui, tutta.

O quasi tutta, perchè per il “the end” serviranno procura e, soprattutto, tribunale a cui starà anche chiarire il peso di Tiziano Cunico nella vicenda che nella cronaca odierna appare quasi secondario anche se il 9 luglio scrivevamo: … «l’imprenditore di Caldogno, noto per i Byngo che gestisce oltre che per alcune sue attività immobiliari successive a quelle nel settore dei supermercati in cui ha conosciuto il Cassi, ci esibiva dialetticamente, ammiccando, il suo ‘potere’ sull’amico “costretto dai soci a rimanere presidente di Sisa senza remunerazione – sottolineava Cunico – per sostenere con la permanenza al vertice la responsabilità di vecchi problemi da lui generati” ma da Cunico, invero, non precisati. Ma la goduria di Cunico si esaltava quando evidenziava ulteriormente la presunta “debolezza” di Cassingena affermando che lui, Tiziano, invece, era (ed è) “il presidente del Cda di Fincedi Padana, la finanziaria Sisa a cui fa capo il Cedi centro nord gestito da Sergio e non solo e nella quale risiede il vero potere del gruppo…”. Detto che di Fincedi Cunico, oltre che presidente, è socio insieme ai proprietari dei supermercati dell’area e a Sergio Cassingena, mentre una quota consistente è in mano a Gestioni Commerciali spa di Camisano, tra i sindaci, sia pure col ruolo, questa volta, di supplente chi c’è? Ma sempre lui, Antonio Segalla»…

Anche se non c’è… Danilo Preto tra gli indagati dando forse una risposta definitiva a chi si è da sempre chiesto chi fosse il più furbo tra lui e Cassingena…

 

GIOVEDÌ 05 LUGLIO 2018

INCHIESTA. Al via l’azione di responsabilità nei confronti di amministratori e sindaci della piattaforma della distribuzione fallita l’anno scorso
Cedi Sisa, chiesti danni per 40 milioni

Sono 30 persone e 7 società a doversi difendere in sede civile Tra di loro gli ex presidenti del Vicenza Cassingena e Cunico
IVANO TOLETTINI

La guardia di finanza sta indagando sulla bancarotta “Cedi Sisa Centro Nord”, fallita nel settembre 2017
Scatta l’ora dell’azione di responsabilità per l’ingente crac nella grande distribuzione. Un anno dopo l’insolvenza da oltre 130 milioni di euro della piattaforma commerciale “Ce.Di. Sisa Centro Nord spa” di Grisignano di Zocco, che faceva riferimento, tra gli altri, anche all’ex presidente del Vicenza Calcio, Sergio Cassigena, il curatore fallimentare presenta il conto. Ed è salatissimo.Si parla di danni da risarcire per almeno 40 milioni di euro. Ma il computo è destinato a salire più passa il tempo. Intanto, sulla complessa vicenda economica incombe anche l’inchiesta della procura della Repubblica, che si avvale del braccio operativo della guardia di finanza del capoluogo, che ipotizza la bancarotta fraudolenta per distrazione ed altri reati collegati.Il curatore Riccardo Bonivento, che è assistito dall’avvocato Federico Casa, ha informato 30 persone e i rappresentanti legali di 7 società che intende perseguirli civilmente per la pessima gestione prima del default. La loro responsabilità sarebbe quella di avere avuto un ruolo amministrativo e di controllo nella società che fatturava 400 milioni di euro e alimentava 629 punti vendita.Fino al novembre 2014 l’azienda era stata presieduta da Cassingena, al quale sono contestate “operazioni tra parti correlate” per 6,6 milioni di euro. Per il curatore è un debito cui l’ex patron dei biancorossi deve far fronte. In maniera esplicita l’atto di messa in mora chiama in causa amministratori, sindaci, società di revisione come Mazars spa, il direttore finanziario Antonio Segalla e il consulente Giorgio Beggio, che dal curatore sono accusati di «gravissime violazioni degli obblighi di legge». Le indagini avrebbero messo in luce non solo operazioni in palese conflitto di interesse, ma anche la prosecuzione dell’attività d’impresa nonostante il patrimonio netto di “Ce.Di. Sisa Centro Nord” fosse diventato negativo quantomeno dal 2012.L’azienda che dava lavoro a centinaia di persone è stata dichiarata fallita il 27 settembre scorso e domani davanti al giudice Giulio Borella si terrà l’udienza dello stato passivo. Ci sono state, insomma, «evidenti omissioni di controllo», «inspiegabili confusioni e sovrapposizioni di ruoli» e i bilanci sarebbero falsi. C’è tutto un capitolo relativo all’acquisizione da parte di “Ce.Di. Sisa” di rami d’azienda – si trattava di 12 negozi dalla fallita Eurosisagroup – in pagamento di crediti per 10 milioni di euro, attribuendo ai punti vendita un valore sproporzionato. Nel dicembre 2012, invece, a “Ce.Di. Sisa” erano stati conferiti 37 negozi attraverso un aumento di capitale attribuendo agli stessi «ancora una volta un valore irragionevole», scrivono il curatore Bonivento e l’avvocato Casa. Sulla questione da mesi i militari del colonnello Crescenzo Sciaraffa del nucleo economico finanziario hanno acceso potenti fari per individuare le presunte responsabilità per quelle che sembrano gravi ipotesi di reato. Sarebbero stati iscritti sul registro degli indagati i nomi di alcune persone, ma tutto è al momento coperto dal riserbo. L’inchiesta è coordinata dal procuratore capo Antonino Cappelleri e si avvale della collaborazione del pm Giovanni Parolin.Oltre a Sergio Cassingena sono chiamati in causa anche i componenti del Cda di “Ce.di. Sisa” che si sono succeduti dal 2012 Franco Gobetti, Gigliola Battocchio, Amilcare Morandi, Luigi Paglia, Riccardo Sanità, Aurelio Bracalente, Valter Martini, Imerio Venanzi, Roberto Zippilli, Tiberio Serafino Baggio, Fernando Adda e Pantaleone Di Renzo, nonché il collegio sindacale con i commercialisti Lorenzo Rutigliano, Luca Trevisan e Antonio Mutti, e la società di revisione Mazars per avere favorito operazioni che si sono tradotte in un danno per le casse sociali. In particolare, tra i capitoli d’accusa si fa riferimento al ricorso abusivo del credito consentendo ai componenti del Cda «di accrescere, irragionevolmente, la propria posizione debitoria e a finanziarsi attraverso modalità di pagamento di fatture Cedi».Tra i personaggi coinvolti, anche se con un ruolo più defilato, c’è Tiziano Cunico, anche lui ex presidente del Vicenza Calcio, come componente degli organi amministrativi di Cedi Spa e Fincedi Padana spa. A lui e ad altre 11 persone il curatore chiede danni per 9,5 milioni di euro.

 

GIOVEDÌ 05 LUGLIO 2018

LE PERSONE chiamate in causa sono 30, mentre sette le società. Le persone fisiche sono Sergio Cassingena, Franco Gobetti, Gigliola Battocchio, Amilcare Morandi, Riccardo Sanità, Aurelio Bracalente, Luigi Paglia, Valter Martini, Imerio Venanzi, Frangiotto Angelini, Fernando Adda, Pantaleone Di Renzo, Tiberio Serafino Baggio, Roberto Zippilli, Lorenzo Rutigliano, Antonio Mutti, Luca Trevisan, Aldo Pettorino, Vito Petitto, Elpidio Politico, Alfio Morfino, Antonio Segalla, Elvio Biondi, Tiziano Cunico, Paolo Furlan, Francesco Morandi, Maria Baldina, Anna Tagliaferro, Giorgio Beggio e Lino Bocchi.Le persone giuridiche sono Fincedi Padana, Unicredit, Sisa spa, Mazars spa, Quick srl, Unipol Banca e Banco Bpm.Tra le sovrapposizioni di ruoli rilevati dal curatore fallimentare Riccardo Bonivento e dall’avvocato Federico Casa, quella del presidente del collegio sindacale di Cedi Sisa Centro Nord, il quale era socio e sindaco di Gestioni Commerciali spa (parte correlata e fallita), sindaco di Sisa spa e sindaco anche del Vicenza Calcio spa, rispetto al quale i «rapporti risultano opachi e sostanzialmente improntati all’impoverimento della società a favore della società calcistica, dato che veniva diffusamente richiesto ai fornitori di sponsorizzare il Vicenza Calcio al fine di divenire fornitori del sistema Sisa».