Al Museo Naturalistico Archeologico una donazione di materiale appartenuto a Paolo Lioy

326
Perla d’ambra

 

Il Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza ha ricevuto da Leopoldo Lioy una donazione di una serie di reperti appartenuti al naturalista vicentino Paolo Lioy, le cui scoperte archeologiche hanno segnato la storia dell’archeologia vicentina.

Un’ascia, frammenti di ceramica, un piccolo frammento d’ambra, alcune selci e frammenti di roccia, questi ultimi forse legati ad una raccolta geologica, fanno ora parte della collezione del Museo che comprende anche un erbario di Lioy, donato anch’esso da Leopoldo nel 1988, e rimarranno esposti fino al 31 giugno 2019.

I materiali di recente acquisizione, il cui valore complessivo è stato stimato in mille euro, sono stati presumibilmente rinvenuti nelle zone di ricerca più care a Paolo Lioy, in particolare a Fimon e nei colli Berici, che grazie a questa donazione raggiungeranno gli altri significativi reperti che il senatore Lioy, a suo tempo, consegnò al Museo e che formano una parte fondamentale delle collezioni e del percorso espositivo. Della donazione fa parte anche un’ascia segnalata tra quelle pubblicate da Paolo Lioy nei suoi studi.

Paolo Lioy, diligente uomo di cultura con molti interessi coltivati con passione e professionalità, ha lasciato informazioni molto dettagliate dei suoi scavi archeologici a Fimon in diverse comunicazioni scientifiche e libri. Tra questi “Le abitazioni lacustri di Fimon” del 1876 fornisce la cronaca dei suoi due scavi a Pascolone e Ponte della Debba con due dettagliate sezioni di scavo, rarissime documentazioni grafiche nelle comunicazioni del tempo che indicavano una sua conoscenza della stratigrafia usata in geologia per rappresentare la disposizione degli strati rocciosi. Oltre a questi due disegni sono riportate 18 tavole con tracciati circa 200 reperti da lui rinvenuti non solo a Fimon, ma anche in altri siti archeologici del territorio vicentino.

Le tavole sono state un indispensabile strumento di confronto per verificare la provenienza dell’ascia in ramedonata al museo.

Nella tavola XV con il numero 164 è disegnata un’ascia la cui didascalia riporta “Accetta in bronzo. Grandezza naturale. Palafitte di Fimon. Strato superiore”: si tratta proprio dell’ascia rinvenuta da Leopoldo Lioy che tuttavia non è in bronzo, come indicato nella didascalia, ma in rame e questo apre una serie di domande per gli archeologi essendo l’unico reperto descritto da Lioy e chiaramente riferibile all’età del rame che si trova in un contesto dell’età del bronzo.

Purtroppo il materiale non riporta indicazioni di provenienza e solo l’ascia, grazie al riscontro nella pubblicazione, può essere indicata come proveniente da Fimon. È presumibile, tuttavia che anche il resto dei reperti sia stato rinvenuto in quei contesti.

La donazione si potrà vedere al Museo Naturalistico Archeologico dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 17 (ultima entrata 16.30).
Informazioni: https://www.museicivicivicenza.it/it/