Al racconto “diverso” di Paola Farina su Ahed Tamimi replica Germano Raniero: tutte voci da ascoltare su israeliani e palestinesi comunque martoriati da una guerra infinita

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Pubblicando «Il Clan dei Tamimi: un “racconto diverso” sulla vicenda di Ahed Tamini, l’attivista palestinese diciassettenne appena liberata» a firma di Paola Farina davamo spazio a una voce scomoda e fuori dal coro (nella foto Ahed Tamimi nelle sue imprese da piccola, ndr) di chi, spesso noi inclusi, guarda con un occhio di riguardo i palestinesi piuttosto che gli israeliani. Era ovvio attendersi repliche oltre che su FB anche direttamente per cui pubblichiamo, come esempio significativo, volentieri quella di Germano Raniero, leader di Usb Vicenza, certamente di parte “avversa” con la premessa delle sintetiche mail che ci siamo scambiati.


«Caro Raniero, pubblico, ovviamente, ma lei sa che io rispetto la libertà di tutti e, in questo caso, di parte sono tutti» abbiamo scritto al dirigente di Usb e lui, con onestà intellettuale, ci ha risposto: «Certo che siamo di parte ed è proprio per questo che valeva la pena di replicare».

Ecco allora, dopo aver conosciuto le tesi di Farina, leggete le frasi di questa replica che vi proponiamo sperando che in futuro si allarghino le platee di scontri di questo tipo, confronti duri ma pur sempre dialettici e forieri magari delle prime posizioni condivisibili per molti se non tutti, piuttosto che di quelli armati che in una cosa uniscono, senza che ci siano parti diverse, palestinesi e israleliani: la morte.

 

La famiglia Tamini con Abu AbbasGentile direttore, la signora Paola Farina continua con la sua “informazione di parte” , comprensibile ma monca.

Non servono molte parole per descrivere l’occupazione che lo stato sionista di Israele sta operando in Palestina e di come Gaza e la Cisgiordania siano dei lager a cielo aperto.

Pare che la signora Paola Farina dimentichi questo quando interviene.

Nella sua ultima sortita descrive la Ahed Tamini come appartenente ad un clan terrorista e malavitoso derubricando le sue gesta da lotta di liberazione dalla oppressione Israeliana a lotta tribale e appunto criminale.

E’ bene che I sionisti e i loro amici leggano le seguenti parole della diciassettenne e non siano sempre ciechi e sordi.

La giovane ragazza di Nabi Saleh, Ahed Tamimi, divenuta un simbolo della resistenza palestinese per gli schiaffi dati a due soldati, lo scorso dicembre appena liberata ha rilasciato, tra le altre, le seguenti dichiarazioni

_«Gli israeliani mi accusano di essere una ragazza violenta ma la vera violenza è quella che compie l’occupazione che ci ruba la terra, ci imprigiona e ci nega la libertà»_

«La soluzione è tornare a prima dell’occupazione della Palestina quando gli ebrei e _i palestinesi cristiani e musulmani vivevano in pace rispettandosi tra di loro. I _problemi esistono a causa dell’ideologia sionista. I palestinesi non sono contro gli _ebrei e l’Ebraismo ma contestano il Sionismo e l’occupazione._»

Ecco sotto la calura agostana una ventata fresca che arriva da quelle terre.