Al via Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario: se Paragone lancia fake, l’on. Zanettin ce ne parla seriamente

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Pierantonio Zanettin, deputato di Forza Italia
Pierantonio Zanettin, deputato di Forza Italia

Oggi finalmente, dopo  un anno dalla legge istitutiva, sono iniziati i lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario alla cui cui presidenza è stata eletta l’on. Carla Ruocco, del Movimento 5 Stelle. Vicenzapiù.com ha intervistato l’Avv. Pierantonio Zanettin, l’unico parlamentare vicentino che ne fa parte ed anche lui ex socio azzerato della BPVi.

Come sono andate le cose oggi?

L’elezione della presidente ha avuto luogo senza intoppi. L’opposizione si è astenuta e l’On. Ruocco alla fine ha ottenuto 22 voti. Un voto ciascuno hanno ottenuto l’on. Tabacci e il sen. Lannutti. Comunque qualche mal di pancia all’interno dei partiti della coalizione di governo si è registrato.

La fake news di Gianluigi Paragone su Ruocco e Italia Viva
La fake news di Gianluigi Paragone su Ruocco e Italia Viva

Non hanno partecipato al voto l’on. Alvise Maniero, del Movimento 5 stelle, ex sindaco di Mira e anche lui ex papabile al ruolo, e i parlamentari di Italia Viva (anche se Gianluigi Paragone, peraltro assente in Commissione, si fa un autogol affermando su FB che Ruocco è stata eletta presidente grazie alla “intesa politica con Italia Viva (Renzi/Boschi)“…, ndr).

Secondo lei, on. Zanettin, questo ritardo nella costituzione della commissione è stato generato solo dalle tensioni all’interno della maggioranza o anche piuttosto da pressioni di Bankitalia, preoccupata di essere messa sotto accusa nel suo ruolo di vigilanza?

Indubbiamente la scelta di una presidenza affidata al Movimento 5 Stelle qualche preoccupazione la crea. Ricordiamo che la Commissione di inchiesta agisce con gli stessi poteri di indagine dell’Autorità Giudiziaria, che, se non saranno esercitati con prudenza e sensibilità istituzionale, possono creare danni gravi al paese in una materia così delicata.

C’è da augurarsi che la “mutazione genetica” del Movimento 5 Stelle, che in Parlamento ora vota per destinare fondi pubblici al salvataggio delle banche, comporti anche maggiore cautela nell’esercizio di funzioni così essenziali per il corretto bilanciamento dei poteri dello Stato.

Saranno desecretati gli atti ancora coperti da “omissis” della Commissione di inchiesta della precedente legislatura presieduta dall’on. Casini?

E’ presto per prendere simili decisioni. Sarà l‘ufficio di presidenza a valutarlo a tempo debito. Personalmente intendo impegnarmi per una rilettura dei crac delle due banche popolari venete. Quanto sta emergendo nei processi di Vicenza ma, soprattutto, a Treviso, ci impone una revisione di quella che era una prima narrazione. Ma gli spazi di lavoro della commissione sono molto ampi.

Quando inizieranno davvero i lavori della commissione?

Bisogna attendere il primo ufficio di presidenza. Immagino che già dalla settimana prossima si possa ipotizzare un primo calendario dei lavori.

 

Già da questo, caro in. Zanettin, si potrà intuire qualcosa sulla reale volontà della Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario che, valutando non i singoli casi delle crisi bancarie ma i loro incroci al cui centro c’è sempre Banca d’Italia, potrà far luce sul crac di molte di loro, tra cui le due Popolari Venete, con effetti devastanti su centinaia di migliaia di risparmiatori soci.

A Carla Ruocco, quindi, va il compito di dimostrarsi per loro la scelta migliore tanto più dopo la ripicca nei suoi confronti di Paragone, che, da parlamentare non eletto presidente della Commissione, dà un pessimo esempio anche da giornalista.

Propagare una fake news, quella sull’intesa politica di Ruocco con Renzi & c., giustifica, infatti, chi non lo voleva in un ruolo che non si ricopre per fare share ma in cui è basilare e prioritario il rispetto della verità per poter cercare quella sui flop bancari.