Alain Delon, sequestrate 72 armi da fuoco in casa sua

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(Adnkronos) –
Settantadue armi da fuoco e 3mila munizioni sono state sequestrate nel corso di una perquisizione a casa di Alain Delon a Douchy-Montcorbon (Loiret). Lo ha annunciato la procura di Montargis, secondo quanto riportano i media francesi. 
L'attore 88enne, gravemente malato, "non beneficia di alcuna autorizzazione che gli permetta di detenere un'arma da fuoco", ha sottolineato in una nota il procuratore di Montargis, Jean Cedric Gaux. La perquisizione è avvenuta giovedì scorso a seguito di una relazione del giudice tutelare dell'8 febbraio. In totale sono state sequestrate 72 armi, in particolare delle categorie A (in cui rientrano alcune armi da fuoco e materiale bellico) e B (armi utilizzate per il tiro sportivo), e più di 3mila munizioni. Inoltre, durante la perquisizione è stata "accertata l'esistenza di un poligono di tiro all'interno della proprietà", ha rilevato il procuratore, precisando che è stata aperta un'indagine per deposito, acquisto e detenzione illegale di armi delle categorie A, B e C. Anthony Delon, figlio di Alan Delon, a fine gennaio a Verissimo ha risposto ad alcune domande sulle condizioni di salute del padre e sui rapporti complicati all'interno della famiglia. "Mio padre è un po' stanco. Vuole morire? No, no. Sono storie che si leggono sui giornali", dice riferendosi alle dichiarazioni di un medico che ha riferito le volontà dell'attore 88enne. "In Francia è uscita un'intervista ad un medico, a cui mio padre ha detto che è stanco di vivere. A volte, tutti noi passiamo momenti del genere nella vita, soprattutto nella vecchiaia. Tutti possono dire che vogliono farla finita. Vedo mio padre tre volte alla settimana, lui vive in campagna. Passo alcuni giorni lì con lui", dice Anthony Delon. Alla stampa è stato comunicato che Alain Delon ha un linfoma: "E' stato un avvocato a parlarne, non il mio".  Ora, Anthony Delon è ai ferri corti con la sorella Anouchka. "Io volevo rispettare la volontà di mio padre, che ha deciso di morire in campagna, vuole essere seppellito lì. Mia sorella Anouchka invece voleva portarlo in Svizzera. Se vuole stargli vicino, può venire in Francia. Lei vive in Svizzera, ci sono 25 anni di differenza tra noi, lei ha l'età di mia figlia. I rapporti tra noi fino a luglio-agosto erano buoni", duce. ""Ho interrotto le cure di mio padre? Sì, ma è un trattamento palliativo. La settimana scorsa, il medico ha detto pubblicamente che eravamo tutti d'accordo sull'interruzione del trattamento. Abbiamo fatto un incontro con i medici, le cose sono state messe in chiaro. Io voglio che mio padre resti in Francia e che la sua volontà sia rispettata", conclude. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)