Un aiutino a Villarosa: fu Luigi Di Maio a dire “mai meno del 100%, sarebbe un’elemosina”

564

Il volenteroso ma ingenuo soldatino Alessio Villarosa, che crede ai generali ed è, quindi, da loro “sbattuto in trincea” fin dall’inizio del caso indennizzi alle vittime delle banche, merita di essere aiutato se non per i risultati ottenuti almeno per l’impegno che ci sta mettendo da sottosegretario al Mef, in assenza di deleghe che ne legittimino le azioni.

Lo abbiamo già aiutato quando, richiesti di farlo, gli spiegammo nel suo ufficio e/o per telefono, oltre a  tante altre cose che sinceramente ignorava e su cui sorvoliamo per carità di patria (alias ministero), che

  • mentre per Veneto Banca erano sul… banco degli indagati/accusati di fatto tutti i suoi amministratori e sindaci dell’epoca “incriminata”, tra gli imputati del processo sulla Banca Popolare di Vicenza non c’è traccia di sindaci e i membri del cda coinvolti sono solo Gianni Zonin e Giuseppe Zigliotto
  • che Salvatore Bragantini, messo alla gogna dal collega giornalista Gianluigi Paragone, già direttore de La Padania, organo ufficiale della Lega Nord, e poi vicedirettore del berlusconiano Libero, e, quindi, ora coerentemente senatore del M5S e presidente in pectore, per la sua… competenza, della seconda commissione d’inchiesta sulle banche, non è un semplice giornalista del Corriere della Sera, anche se vi scrive dei pezzi da editorialista, ma è un uomo della finanza di sistema, già vice presidente della BPVi con Gianni Mion presidente e si è seduto nel tempo su varie poltrone bancarie tra cui, ultimamente, quella nel cda della Carige.

Potremmo continuare con le informazioni date al giovane ma volenteroso Villarosa ma una nostra lettrice, Monica, vittima di una delle due venete, mi ha detto proprio oggi che lei, che, purtroppo, sa più o meno tutto sul dramma delle banche, preferisce articoli più corti ai miei “trattati” per spiegare a chi ancora non sa tutto e, soprattutto, non “collega” i mille intrecci, la maggior parte dei lettori, cioè.

Allora mi fermo nel mio elenco sugli aiutini dati al giovane sotto di Tria (d’altronde seguo le nostre banche dal 2010 e ne prevedevo tutto quando tutti gli altri, e lo affermo senza timore di… Paragone, chiudevano gli occhi), e vado al dunque.

Esaudisco, quindi, l’ultima richiesta che Villarosa mi ha fatto, prima di bannare  associazioni e (non ci dormo la notte!) giornalisti non in…Torta…ti, con un semplice WhatsApp: “Ancora aspetto di vedere una dichiarazione di Di Maio che dice che davamo il 100% agli azionisti“.

Contratto tra Di Maio e risparmiatori traditi del 20 ottobre 2018 a Roma
Contratto tra Di Maio e risparmiatori traditi del 20 ottobre 2018 a Roma

Potremmo ricordare tante frasi pronunciate dall’attuale vice premier a metà (anche lui un sotto… Salvini?) quando sputtanava chi era nella precedente maggioranza, quando cercava voti per le politiche e quando, dopo aver sconfitto la povertà, il 20 ottobre 2018 al Circo Massimo firmava il contratto con i Risparmiatori Traditi in cui mai ha accennato a quello che ora i 5 stelle (spuntate) con gli Agit-Prop de noantri, gli Arman e gli Ugone di truno, definiscono, sia pur con qualche timido se e ma, tanto per non perdere i resti della propria faccia, un “ottimo 30% con tetto a 100.000 euro“, gabellato allora da Di Maio, solo 4 mesi fa, come un acconto sul 100%.

Ma Alessio Villarosa ci ha chiesto, con una sintassi approssimativa, dimaiana diremmo, di “vedere” e allora, da cittadini prima ancora che da giornalisti rispettosi delle Istituzioni (con la I sempre meno maiuscola in un decrescendo iperbolico grazie ai politici dal 1992 in poi, vero Alessio?) pubblichiamo per il sottosegretario senza deleghe ma con tante promesse non mantenute (riveda i suoi video) un video di Luigi Di Maio che il 21 gennaio 2017 a Castelfranco Veneto disse, parlando di quella strana vicenda del ricorso al Cedu che costò la carriera all’europarlamentare Borrelli (ne parleremo se ne avremo il tempo…):

Chiediamo a tutti quelli che sono coinvolti in questo scandalo e che sono stati coinvolti in questa ingiustizia di non accettare elemosina, vi prego, il loro miglior modo per evitare che una massa critica di persone così grande possa metterli in difficoltà è spaccarla questa massa critica (cosa che loro stessi stanno attuando con la complicità delle associazioni) e quindi provare a comprarvi con delle mance, (strategia che loro stessi stanno adottando)…. Dobbiamo prima di tutto dire a quei signori che la loro elemosina non la vogliamo. Abbiamo chiesto il risarcimento del 100% delle azioni e delle obbligazioni subordinate con cui vi hanno fregato e quel valore deve essere risarcito quindi alzo io per primo (e qui alza la mano sinistra, quella dalla parte del cuore…, ndr) per dire che L’ELEMOSINA NON LA VOGLIAMO, NON LA VOGLIAMO!”.

Villarosa, contento?

Chieda sempre, io le risponderò sempre, signor sottosegretario: sa i giornalisti, quelli che lei insultava in alcuni suoi video quando li accusava di addebitarle quello che fino ad oggi ha fatto, cioè poco, molto poco se non nulla per i risparmiatori, blanditi quando era in minoranza e ignorati, come ha fatto con Miatello, quando pensa di gestire qualcosa.

Ma una domanda glielo faccio io ora, egregio sottosegretario: quella elemosina almeno quando e a chi la renderete chiedibile se non esigibile?

Non mi aspetto che mi risponda, ma i vostri (sempre più ex) elettori pretendono che lei e i suoi capi smettiate di raccontare la, vostra, realtà virtuale.

Gridavate “onestà, onestà!” e votate contro i processi; predicavate “trasparenza!” e non rendete note le lettere della Commissione Europea; facevate “promesse” e non le mantenete anche se avete appena definito i “dettagli”, ovviamente annunciati ma ignoti, per 6.000 truffati, così ha scritto, per un tragico o premonitore refuso, l’agenzia 9 Colonne (di Paolo Pagliaro, quello di 8 e mezzo) che ha diffuso la notizia…

Cambiamento? Sì, ma solo delle facce di chi dal 1992 in poi sta portando l’Italia in un baratro sempre più profondo, se per incompetenza o malizia o se per entrambe poco cambia per la gente.

P.s. Monica scusa, non sono riuscito ad essere più breve di così, ma pensa solo quanto è lunga la vostra drammatica battaglia! E tanti, magari come Villarosa, sanno ben poco e io sento il dovere di spiegare…