È in scrittura una breve nota a supporto, ma, intanto, preferiamo sottoporvi subito il video della nostra intervista esclusiva al sottosegretario al Mef, Alessio Villarosa, video che parla da solo senza show tv mentre abbiamo l’audio completo a supporto del nostro bollino di conferma che quanto dice nella nostra intervista finale l’esponente di governo M5S è “conforme” a quanto concordato oggi (in una fase dell’incontro era presente anche Matteo Salvini) con la cabina di regia al completo (con anche i referenti di don Torta e di Noi che credevamo che ne fanno parte pur avendola finora snobbata chissà perché) di tutte le associazioni dei soci vittime di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca in Lca oltre che delle quattro banche risolte Banca dell’Etruria e del Lazio, CariChieti, Banca delle Marche e CaRiFe.
Se alcuni esponenti di governo, tra cui Bitonci (l’atro sottosegretario oggi non presente perché in commissione) e lo stesso Villarosa, con alcune loro dichiarazioni hanno talvolta prestato il destro alle ficcanti satire de Le Iene, accumunati però ai colleghi di questo incisivo mezzo di informazione da una conoscenza non completa e approfondita dei fatti che hanno preceduto, accompagnato e seguito il crac delle banche a cui fanno riferimento i provvedimenti di ristoro a favore delle loro vittime prima abbozzati nella legge 205 e ora in via di approvazione nell’articolo 38 del capo III della legge di bilancio arrivata in parlamento, ci fa piacere oggi di essere stati invitati all’incontro, unici esponenti della stampa, vista l’esperienza che abbiamo maturato, a nostre spese anche… legali, fin dal 13 agosto 2010 nel seguire la discesa agli inferi delle due banche venete.
In spirito di servizio ai colleghi e, soprattutto, ai lettori, nostri e loro, abbiamo seguito tutto l’incontro, che a parere nostro e di tutti i presenti, che alla fine hanno ringraziato e salutato compatti il sottosegretario, è stato positivo e, onestamente, ben condotto e, soprattutto, saldamente “retto” per oltre 4 ore da Villarosa che ha gestito con bonomia ma senza indecisioni apparenti anche alcuni momenti in cui l’esibizione di egoismi non sopiti rischiava ancora una volta di far fare dei rischiosi passi indietro.
A parte questi nostri commenti flash ci riserviamo di tornare domani su quanto detto e concordato oggi ma noi, che pure lo abbiamo altre volte criticato (per spingerlo a fare e non solo per esporlo alla berlina senza costrutto alcuno), oggi con Alessio Villarosa non ce la sentiamo di fare le Iene perchè ha saputo conquistarsi il nostro rispetto ma, soprattutto, quello dei presenti.
Eppure c’erano “personaggi” di peso come il prof. Rodolfo Bettiol e il re delle costituzioni di parte civile, l’avvocato Sergio Calvetti che a breve incontreremo, su suo gradito invito, per confrontarci anche con lui e che oggi, sempre su sua richiesta, abbiamo immortalato abbracciato al sottosegretario Villarosa, di sicuro più giovane e meno esperto e titolato del suo predecessore Pierpaolo Baretta, che, volenti o nolenti, ha impostato con la 205 il lavoro che oggi, però, sta portando in fondo con maggiore consistenza il governo del cambiamento, che pur beccandosi gli sberleffi delle Iene, forse raccoglierà qualche consenso in più.
Specialmente se i pentastellati cominceranno a non subire le critiche, sia pure di parte di certa stampa, come se fossero offese personali a cui reagire con insulti inaccettabili e controproducenti.
Alessio Villarosa a fine video ce lo ha promesso e anche su questo, statene certi, lo misureremo.