Alex e Luca, fedeli della Messa Latina: “non è tollerabile che i preti li approvino. Cosa ne pensa mons. Pizziol?”. VicenzaPiù: “papa Francesco ha detto: chi sono io per giudicare i gay?”

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Pubblicato alle 18.07, aggiornato alle 18.45 e alle 19.45. “Siamo addolorati per la morte dei due ragazzi di Arzignano e Lonigo e ci auguriamo la salvezza della loro anima: parimenti per le famiglie che vogliono il funerale cattolico ma non hanno cercato di insegnare ad Alex e Luca che le relazioni omosessuali sono peccato mortale. Idem per i sacerdoti che ai giornali dichiarano di rispettare la loro scelta di vita come coppia. Che dirà ora il Vescovo Monsignor Beniamino Pizziol?”: così inizia una nota firmata I fedeli della Val d’Alpone che hanno richiesto la Messa nell’est veronese e a Vicenza dal 2008 al 2015“, che pubblichiamo come, tanto per fare un esempio, abbiamo pubblicato quelle di Forza Nuova e MIS Vicenza sulla Befana tricolore o fascista che dir si voglia. Ma…

 


Ma, se per la libertà di opinione che sempre ci comanda pubblichiamo le considerazioni di cui alla nota, non possiamo non invitare a una riflessione opposta a quella che invitano a fare i “fedeli della Val d’Alpone” appellandoci, oltre che alle sensibilità da rispettare, di ognuno, a quello che, per i credenti e i fedeli, deve essere l’insegnamento da prendere a riferimento: quello della Chiesa di appartenza che è quella cattolica di cui fanno parte i sacerdoti tanto criticati da “fedeli” che in quell’insegnamento non ripongono fede. Se sono liberi di farlo, come lo sono, non pensino di imporre a chi si rifà al magsitero della Chiesa le loro idee e reprimende. Di seguito, quindi, proseguiamo con la nota di questi, altri “fedeli” che non vorremmo trovassero giudici nei loro confronti così severi come loro nei confronti delle scelte di due giovani ora mancati ai loro cari e a tutta la comunità. Ricordiamo a questo porposito le parole di papa Francesco: “Io preferisco che le persone omosessuali vengano a confessarsi, che restino vicine al Signore, che si possa pregare insieme. Puoi consigliare loro la preghiera, la buona volontà, indicare la strada, accompagnarle… Chi sono io per giudicare gli omosessuali?“.

Alla parole del papa ha fatto sicuramente riferimento mons. Beniamino Pizziol che ha diffuso in serata questa nota: “La scelta di celebrare insieme i funerali di Alex e Luca risponde ad una precisa richiesta delle loro famiglie a cui la Chiesa in questo momento di immenso dolore desidera essere vicina con le parole della fede. Di fronte alla morte di due giovani, ogni altro commento ci pare quantomeno inopportuno. Rispettiamo il dolore di queste famiglie e degli amici di questi due ragazzi e preghiamo con loro e per loro affidandondoli a Dio che solo conosce veramente il cuore di ogni persona“.

Il direttore 

 

Alex Ferrari e Luca Bortolaso, due ragazzi rispettivamente di Arzignano e Lonigo (Vicenza), sono morti la notte di San Silvestro a Ferrara di Montelbaldo (Vr) a causa delle esalazioni di monossido di carbonio da una stufa.  Si erano recati lì con degli amici per trascorrere serenamente gli ultimi giorni del 2017. Tutti siamo costernati per la giovane età dei due (21 anni appena) e per la modalità della morte che poteva essere evitata con semplici accorgimenti. Lo strazio delle famiglie sarà sicuramente inconsolabile. Siamo tutti loro vicini. Umanamente non ci si può comportare diversamente. Le loro famiglie hanno chiesto per i due ragazzi vicentini un funerale cattolico; niente di strano: ma Alex e Luca erano una coppia di fatto regolare da più di un anno con il consenso e il sostegno dei parenti più stretti. I loro padri lo hanno dichiarato alla stampa in queste ore parlando anche di un riscatto personale che i loro figli avevano sortito da codesta relazione omosessuale. I parroci delle rispettive Unità Pastorali di pertinenza hanno testè rincarato la dose sui media aggiungendo che ”rispettavano la loro scelta di vita”. Il rito funebre sarà celebrato presso la parrocchia del Villaggio Giardino ad Arzignano, mentre la sepoltura avrà luogo nei cimiteri dei paesi di residenza. Ora ci chiediamo: chi ha veramente pensato a loro quando erano vivi tra noi? Val a dire al loro vero Bene: la salvezza dell’anima. Sembra nessuno. Padre e madre li hanno condotti, magari in buona fede e senza saperlo, verso il baratro; ma la responsabilità più importante grava sul clero locale che aveva il dovere di avvisarli che la strada che avevano intrapreso era senza uscita. Non lo affermiamo presuntuosamente noi, ma il Catechismo della Chiesa Cattolica tuttora vigente. Possibile che nessuno lo abbia insegnato ai due ragazzi? Vi sono peccati, come la sodomia nella fattispecie, che sono definiti mortali proprio perchè tolgono all’anima qualsiasi possibilità di salvezza. Ad aggravare il tutto vi è la componente dello scandalo pubblico, poichè il loro rapporto era conosciuto ovunque e sotto gli occhi di tutti. Ci rivolgiamo al Vescovo di Vicenza, Monsignor Beniamino Pizziol per chiedere se è a conoscenza dell’operato dei suoi religiosi e invochiamo da lui una presa di posizione cattolica, che renda ragione alla Verità e sia di ammaestramento per altri giovani che vivono nella stessa condizione. L’Eternità non si arresta e ovunque Alex e Luca si trovano ora ivi resteranno per sempre, anche dopo la fine dei secoli. Respingiamo fermamente discorsi fumosi su fantomantiche ”carità pastorali” come nel caso delle due ragazze gay di Schio che hanno avuto il ”privilegio” di ricevere la benedizione delle fedi da un don amico prima del matrimonio in Comune. Pretendiamo altresì parole nette e cristalline: la Carità, quella vera, lo esige. Dio è giusto giudice, però è anche misericordioso. Vogliamo pensare che, nonostante la gravità del loro peccato, negli ultimi istanti abbiano invocato Dio e magari il Suo perdono. A volte, come insegnano la Chiesa e i Santi, basta anche un semplice attimo. Possano aver trovato rifugio sotto il manto della Madonna di Monte Berico! Esprimiamo basiti la nostra vicinanza e sostegno con l’orazione ai loro cari. Domine salva nos, perimus!

I fedeli della Val d’Alpone che hanno richiesto la Messa nell’est veronese e a Vicenza dal 2008 al 2015