Rotary Club Vicenza Palladio ha donato alla Biblioteca civica Bertoliana uno scanner planetario di ultima generazione, necessario a realizzare i progetti di digitalizzazione di documenti antichi, fragili e di grande formato della civica vicentina.
La donazione è stata formalizzata ieri mercoledì 16 giugno, a Palazzo Cordellina, alla presenza dell’assessore alla cultura Simona Siotto, della presidente della Biblioteca Chiara Visentin e del presidente di Rotary Club Vicenza Palladio Paolo Doria.
“E’ con sincera gratitudine – commenta il sindaco Francesco Rucco – che accogliamo questa donazione. Il Rotary Club Vicenza Palladio, con gli altri Rotary del territorio e gli Amici della Bertoliana, si è dimostrato sensibile ad una necessità molto concreta della nostra storica biblioteca. Questo scanner planetario di ultima generazione consentirà infatti di compiere passi importanti nella digitalizzazione dei documenti antichi di grandi dimensioni conservati in Bertoliana. E’ un risultato significativo in linea con il nostro obiettivo di dare alla città una biblioteca nuova negli spazi e innovativa negli strumenti di studio e di lavoro”.
“Questa donazione – aggiunge l’assessore alla cultura Simona Siotto – mi è particolarmente cara perché nasce dalla collaborazione tra soggetti che hanno condiviso un obiettivo comune: rendere accessibili a tutti attraverso la tecnologia contemporanea libri e documenti pregiati, senza comprometterne la conservazione. Questa è una vera operazione culturale”.
“Ritengo questa importantissima donazione da parte del Rotary dal significato ossimorico: accostare un oggetto digitale innovativo quale è uno scanner planetario a uno antico come un libro – sottolinea Chiara Visentin, presidente della Bertoliana -. La digitalizzazione del patrimonio culturale è uno dei temi cruciali per le biblioteche del XXI ed è una delle priorità dell’Agenda Digitale, che vede nelle nuove tecnologie per i beni comuni e la tutela dell’heritage librario il futuro dei libri. Il processo verso la digitalizzazione a supporto della conservazione e la conseguente consultabilità in rete del patrimonio degli archivi e delle biblioteche è destinato non soltanto a rendere più rapida l’attività degli studiosi, ma può anche aprire alla ricerca nuove strade e creare ampi database e una cultura sostenibile. Ringrazio di cuore il Rotary e il suo presidente, l’avvocato Paolo Doria: in questo modo la Bertoliana è veramente a prova di futuro. Lunga vita al libro quindi e alle biblioteche che sono chiamate a svolgere un duplice ruolo: conservare il nostro passato e diffondere al meglio conoscenza e cultura”.
Paolo Doria ripercorre le tappe della donazione: “Il Rotary Club Vicenza Palladio, con il contributo dei Rotary Club Vicenza, Vicenza Berici, Vicenza nord – Sandrigo, Arzignano e Asiago – sette Comuni, ha promosso la realizzazione di un progetto per la dotazione a favore della Biblioteca Bertoliana di uno scanner planetario per la salvaguardia e la digitalizzazione di libri e manoscritti antichi. Al progetto hanno contribuito anche il distretto Rotary 2060 e l’associazione Amici della Biblioteca Bertoliana. Si è trattato di un ambizioso progetto realizzato nell’ambito dell’azione del Rotary International a sostegno della cultura. Da sempre il Rotary è vicino alle meritorie istituzioni civili per promuovere attività di sviluppo della cultura e di salvaguardia del patrimonio culturale pubblico”.
Rotary, grazie un bando nazionale, ha promosso l’acquisto a favore della Bertoliana dello scanner Bookeye 5 V2 Professional che prevede un tipo d’acquisizione ottica con ripresa dall’alto (a planetario) e flessibile, che consente di non impattare sulla struttura dei libri e garantisce la riproduzione digitale in sicurezza di documenti di grande formato, quali mappe manoscritte, carte geografiche, disegni, manifesti, quotidiani. Questa tecnologia diventa oggi necessaria per garantire la conservazione di documenti antichi e fragili, che vanno conservati con particolari attenzioni e preservati da un utilizzo costante per prevenirne l’usura, mantenendo inalterate le caratteristiche e il valore storico. La digitalizzazione, oltre a rispondere a questa prima necessità, è anche un imprescindibile strumento di valorizzazione delle raccolte: per l’allestimento di mostre, per la consulenza specialistica, per il servizio agli utenti (per studio o pubblicazione), per la creazione di una biblioteca digitale.