Allarme gioco d’azzardo tra i giovani: la ricerca Moige rivela dati preoccupanti

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Gioco d'azzardo
Gioco d'azzardo

Sono sempre di più i giovani che si avvicinano al mondo del gioco, senza conoscere però pericoli e rischi dell’online, con un rischio molto alto di sviluppare dipendenze o comportamenti patologici.

È allarme sul gioco d’azzardo giovanile in Italia. Un allarme che suona forte e chiaro dopo la pubblicazione della ricerca dal titolo “Venduti ai Minori”, uno studio condotto dai Moige, il Movimento Italiano Genitori, con la collaborazione dell’Istituto Pepoli.

Ad essere coinvolti sono stati oltre mille ragazzi, di età compresa tra i 10 e i 17 anni, per studiare il loro rapporto con diversi prodotti: dall’alcool al tabacco, dalla pornografia alla cannabis, con un focus particolare per quanto riguarda il mondo del gioco.

La questione più delicata è quella dei controlli: il 59% degli intervistati, infatti, spiega di essere entrato in una sala da gioco e di non aver ricevuto nessuna verifica sulla propria età. Il dato era di 6 punti percentuali più alto lo scorso anno, ma non si può di certo cantare vittoria. Stesso discorso vale sulla percezione dei pericoli legati all’azzardo: se l’83% dei ragazzi conosce le conseguenze negative, solo il 47% pensa che queste possano essere serie e permanenti mentre il 22% non sa che il gioco d’azzardo è vietato ai minori di 18 anni.

Un problema, questo, che è comune a tutta Italia e coinvolge anche la nostra regione. I dati sul Friuli Venezia Giulia, infatti, parlano di come il 55% degli adolescenti maschi (età tra i 15 e i 18 anni) abbia già iniziato a scommettere sul calcio, mentre il 25% sceglie le scommesse virtuali. Anche tra le ragazze le percentuali non cambiano: il 78% racconta di aver frequentato almeno una volta una sala bingo o di aver giocato a slot e gratta e vinci.

Un problema, questo, che è innanzitutto culturale e comunicativo. Per questo servono campagne di sensibilizzazione e di informazione, rivolte tanto ai giovani quanto a genitori, scuole, enti del territorio. Con l’obiettivo di ridurre sensibilmente queste percentuali. E di garantire un futuro migliore ai nostri ragazzi.