La consigliera regionale di Europa Verde Cristina Guarda propone una legge sul risparmio obbligatorio dell’acqua, nel contesto di un allarme siccità dannoso per l’agricoltura e che però, senza le adeguate contromisure, può solo che peggiorare con i cambiamenti climatici in corso. “Al caldo si aggiunge la siccità, che è uno degli eventi climatici più avversi per l’agricoltura. E sarà sempre peggio. Per questo da anni propongo di far risparmiare acqua obbligatoriamente – scrive la consigliera in un lungo post. su Facebook -. Come? Obbligando al ciclo chiuso sia le industrie che, piano piano, anche le abitazioni:consiste nella depurazione in loco e nel riutilizzo delle acque reflue, evitando quindi di prelevare centinaia di litri al secondo dalle falde, impoverendole sempre di più. Inoltre, valorizzando con più coraggio i processi di ricarica della falda, usando l’acqua raccolta durante le piogge più abbondanti, si consentirebbe di recuperare il gap causato dalla cementificazione”.
“L’Italia ne ha particolare bisogno ed il Veneto non è da meno: il processo di desertificazione, che in Italia riguarda il 20% della penisola (Fonte CNR) è causa dello stato delle infrastrutture idriche del nostro Paese, riusciamo a trattenere solo l’11% dell’acqua che cade. Pochissima. Ciononostante continuano a sprecare acqua. Le perdite delle reti idriche nazionali portano a uno spreco di 4,5 miliardi di metri cubi di acqua potabile. Tantissimo. Vero che ormai ci stiamo abituando a stagioni sempre più estreme, non solo per il caldo ma anche per temporali, bombe d’acqua, tornado… ma se non cominciamo a lavorare duramente sul risparmio idrico, tra poco la siccità sarà anche in Veneto talmente grave da mettere ko anzitutto l’agricoltura. E questo – conclude Guarda – riguarda tutti, perché la disponibilità di cibo di qualità, km0, a prezzi accessibili, non esclude nessuno”.
