Allarme siccità: è indispensabile intervenire per bonificare i bacini esistenti e realizzarne di nuovi. Ne è convinto l’europarlamentare della Lega Marco Dreosto che dice:”Azione necessaria per assicurare la disponibilità d’acqua ad uno idropotabile ed irriguo, oltre a laminare fenomeni di piena eccessiva, magari pure con utilizzo energetico.
La siccità che attanaglia gran parte delle regioni europee ed in particolare l’Italia evidenzia ancora una volta di più la necessità di gestire meglio la risorsa acqua, sia a fini idropotabili che irrigui, senza trascurare la regimazione delle acque in caso di piene improvvise.”
Dreosto , che in prima persona ha seguito in UE il dossier sulla normativa delle acque, che ha sollevato in più occasioni anche alla Commissione europea la necessità di realizzare di bacini idrici artificiali utili all’agricoltura, all’utilizzo potabile e allo sviluppo di energie rinnovabili, torna sulla questione e lancia una proposta alle Regioni e al Governo.
“L’acqua diventerà un bene sempre più prezioso e scarso: in un’epoca in cui i cambiamenti climatici appaiono sempre più estremi e mettono a serio rischio le produzioni agricole e l’alimentazione degli acquedotti potabili, è doveroso agire subito – sottolinea Dreosto – per assicurare adeguate riserve, che possono essere utili anche per limitare gli effetti causati dalle calamità, come le “bombe” d’acqua che, in mancanza di adeguati sistemi di contenimento, scendono a valle impetuosamente distruggendo gran parte di quanto trovano lungo il loro percorso, causando danni che, ripetuti nel tempo, sono superiori agli investimenti necessari per contenerne gli effetti”.
Per l’europarlamentare si deve agire al più presto per realizzare nuovi bacini di accumulo lungo le aste dei corsi d’acqua, anche di dimensioni limitate, oltre che a provvedere al risanamento di gran parte dei bacini esistenti, molti dei quali di ridotta capacità a causa del progressivo interramento causato nei decenni di funzionamento dalle periodiche piene dei corsi s’acqua. “Recuperare il materiale accumulato – evidenzia Dreosto – può costituire anche una valida alternativa all’impiego di cave sul territorio, con un impatto ambientale e paesaggistico decisamente minore”.
Infine, oltre che a scopo irriguo, idropotabile e di prevenzione delle emergenze, alcuni bacini potrebbero essere concepiti anche a scopo energetico, “da utilizzare come “batterie fluide” tramite la realizzazione di coppie di bacini gemelli posti reciprocamente con un certo dislivello, dove l’acqua che fluisce dal bacino superiore a quello inferiore genera energia elettrica attraverso una turbina da utilizzare nei momenti di consumo di picco o durante le “calme” del vento o di notte quando i pannelli fotovoltaici non producono. Similmente – evidenzia Dreosto – questo sistema può essere utilizzato per equilibrare la rete elettrica assorbendo la potenza in eccesso generata dalle fonti rinnovabili, tramite il pompaggio dell’acqua dal bacino inferiore a quello superiore”.
Dreosto auspica che nell’ambito di una revisione dei piani di utilizzo dei fondi Pnrr si possa inserire in via prioritaria la realizzazione di tali impianti, ad iniziare dalle località maggiormente esposte al fenomeno della siccità.