Con un provvedimento del 16 febbraio, il Tribunale del Riesame di Palermo ha revocato, nei confronti di Christian Valerio – manager di City green Light – la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale, concesse dal GIP del Tribunale di Trapani relativamente a due capi di incolpazione – rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione- nell’ambito della più vasta inchiesta di cui VicenzaPiù ha dato conto nei mesi passati insieme ad altri media, nazionali e locali (vedi anche “Indagato Christian Valerio, manager siciliano della vicentina City Green Light, e arresti domiciliari per Dario Safina, deputato PD regione Sicilia“, Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Il Corriere della Sera, Il Corriere del Veneto e altre info relative qui, ndr)
Alleggerita da Tribunale del Riesame posizione di Valerio e City Green Light, che per recuperare “donazione” al comune di Trapani ci chiede 50.000 €
Non vi erano segreti da rivelare, questa, in sostanza, l’argomentazione del Collegio.
Trattandosi infatti non di un comune appalto, ma di project financing, i dati e le informazioni che Valerio riceveva dall’assessore Safina, per quanto comunicati con metodi poco “istituzionali”, non erano da considerarsi segreti d’ufficio, poiché necessari a City Green Light per la redazione del progetto da porre in essere come base per la successiva ad evidenza pubblica.
Con riferimento alla corruzione, invece, la tesi delle procura è che City Green Light avrebbe versato, a fronte della promessa dell’affidamento di un appalto, la somma di 50.000,00 euro (tenete a mente questa cifra) a fondo perduto al Comune di Trapani, 10.000,00 euro (sotto forma di sponsorizzazione) per l’istallazione di luminarie natalizie e avrebbe effettuato altri lavori e dazioni, a titolo gratuito verso il comune. Il tutto al fine di accrescere visibilità e prestigio dell’assessore Safina, che si sarebbe poi “sdebitato” con la concessione di appalti per l’illuminazione di strutture pubbliche (leggi anche “Arrestato il deputato siciliano Dario Safina: indagini anche su Trapani Servizi e la vicentina ‘City Green Light’, già ramo d’azienda Gemmo spa ora autonomo“, ndr).
Ebbene, secondo il riesame non vi sono abbastanza elementi probatori per stabilire che tali dazioni discendano, con sufficiente certezza, da un patto corruttivo, potendo trovare diverse “molteplici spiegazioni“, che tuttavia non vengono indicate nell’ordinanza.
A noi viene in mente il grande amore che la City Green Light potrebbe provare per la città di Trapani, ma le spiegazioni potrebbero essere altre, chissà.
In conseguenza della pronuncia del Riesame, la Procura di Trapani ha rinunciato alla richiesta di interdizione cautelare anche nei confronti della stessa City Green Light.
Il procedimento penale, in ogni caso, prosegue.
Ma torniamo ai 50.000,00 euro versati a fondo perduto da City Green Light al Comune di Trapani. Qualcuno in azienda deve aver pensato bene di provare a recuperare tale somma. E dal momento che recuperarla dal Comune di Trapani deve essere sembrato troppo complicato, ecco l’idea: “Chiediamoli a VicenzaPiù alias ViPiu.it!“. Ci è infatti giunta una “diffida stragiudiziale” ad eliminare dalle nostre testate gli articoli che trattano dell’inchiesta trapanese, di cui ha dato conto anche la stampa nazionale, nonché a versare un risarcimento, proprio di 50.000,00 euro. L’avvocato? lo stesso che rappresenta Giovine e Donazzan. Sarà un caso?