
ROMA (ITALPRESS) – Sull’arco alpino il grado di pericolo valanghe va da forte 4, al di sopra dei 110 metri di quota sulle Alpi Giulie, a marcato 3, al di sopra dei 1500-2000 metri sui restanti settori montani.
Al di sotto di tali quote il grado di pericolo scende a moderato 2. Le principali criticità sono dovute alle recenti abbondanti nevicate che, alle quote maggiori, hanno causato la formazione di zone di accumulo di neve fresca a debole coesione e lastroni da vento. Sui settori dell’arco alpino sono pertanto possibili valanghe, anche di grandi dimensioni, di neve fresca a debole coesione e/o a lastroni di superficie.
E’ l’allerta valanghe diffusa dal centro nazionale Meteomont dei carabinieri. Alle basse quote la situazione è caratterizzata da rialzo termico che favorisce i processi di trasformazione del manto nevoso con formazione di strati deboli al suo interno, facilmente sollecitabili già con debole sovraccarico (passaggio di un solo sciatore).
Sulla dorsale appenninica il manto nevoso è presente in maniera discontinua e solo alle alte quote. I rilievi dell’appennino tosco emiliano e i maggiori rilievi di: Marche, Lazio Abruzzo e Molise, sono caratterizzati da un grado di pericolo che va da debole 1, per la presenza di neve bagnata, a marcato 3, al di sopra dei 1600 metri di quota, per la formazione di lastroni da vento. In queste aree sono possibili valanghe, anche di grandi dimensioni, a lastroni di superficie e valanghe da slittamento e/o di neve bagnata.
Negli ultimi giorni, a partire da giovedì 13 marzo, in diverse località dell’arco alpino, si sono verificati numerosi incidenti (più di 10), anche con esiti mortali. Il personale del Servizio Meteomont Carabinieri (annesso al Comando Carabinieri per la Tutela Forestale e dei Parchi, del Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri) è prontamente intervenuto per la raccolta dei dati nivologici necessari a comprendere le cause degli incidenti e le dinamiche valanghive.
L’operosità degli Osservatori, Esperti e Previsori del Servizio Meteomont, personale altamente qualificato, risulta fondamentale per elaborare la previsione del grado di pericolo valanghe quotidianamente pubblicato nel Bollettino ma altrettanto fondamentale è l’attività svolta dagli Esperti a seguito degli eventi valanghivi. Attraverso l’osservazione e l’analisi del manto nevoso, l’esecuzione dei test di stabilità dello stesso, passando per la conoscenza approfondita e la capacità di lettura del territorio, gli Esperti del Servizio Meteomont Carabinieri forniscono informazioni e dati fondamentali sia ai fini scientifici, per comprendere la dinamica del fenomeno valanga, a scopo di indagine di polizia giudiziaria per individuare le condotte e le responsabilità connesse ai diversi incidenti, sia ai fini statistici per il monitoraggio degli eventi.
-Foto Ipa/Agency-
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