Alpini, il Pm avanza la richiesta di archiviazione per le accuse di molestie sessuali: le reazioni della politica

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Adunata alpini a Rimini, Alessandra Moretti contro generalizzazioni
Adunata alpini a Rimini

Ha generato non poche reazioni la notizia della richiesta di archiviazione dell’indagine sulle molestie denunciate da una ventiseienne durante l’Adunata nazione degli alpini, lo scorso maggio, a Rimini.

“Con grande amarezza ha commentato ad Adnkronos il presidente dell’Associazione nazionale alpini Sebastiano Favero – dico che invece di generalizzare su un’intera associazione che ha dimostrato in tutti questi anni i suoi valori e i suoi ideali bisognerebbe essere più cauti. Invece, purtroppo, si sparano sentenze senza avere alcuna prova e poi non si ha neanche il coraggio di chiedere scusa”.

Alla base della richiesta della Procura della Repubblica di Rimini, confermata dal procuratore capo Elisabetta Melotti, ci sarebbe la non identificazione, a due mesi dai fatti, dei presunti autori delle molestie. Una identificazione resa difficile sia per la presenza numerosa di persone nello stesso luogo sia per la copertura solo parziale delle telecamere di sorveglianza della zona.

Commenti arrivano anche dal mondo della politica. L’assessore regionale del Veneto Elena Donazzan di Fratelli d’Italia ha espresso un duro commento attraverso i suoi profili social. “Questa archiviazione scrive la parola fine su questa ignobile vicenda: è rimasto però il fango, che pesa sui cuori dei nostri Alpini e delle loro famiglie. Io mi auguro e mi aspetto che tutte coloro si sono lavate la bocca ed in maniera improvvida e colpevole hanno lanciato accuse o insinuato dubbi sugli Alpini ora chiedano scusa. Da parte mia, oggi come ieri, sarò sempre al fianco dei nostri Alpini”.

“Dopo l’archiviazione dell’indagine mi aspetto le scuse – ha detto il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo -. Per giorni il Corpo è stato oggetto di linciaggio mediatico. Da alpino che ha sfilato orgogliosamente durante lo scorso raduno nazionale di Rimini, mi aspetto le scuse di tutte quelle anime belle che si sono prodigate a criticare indistintamente un Corpo che negli anni ha sempre servito la Patria con amore e dedizione. E mi aspetto che alla notizia dell’archiviazione dell’indagine sull’unica denuncia per molestie presentata, sia data dagli organi di informazione quella stessa visibilità e risonanza che fu data all’epoca dei presunti fatti, quando per giorni e giorni il corpo degli Alpini fu oggetto di un vero e proprio linciaggio mediatico”.

“Oggi, come due mesi fa, orgoglioso delle penne nere – ha commentato Alberto Villanova, presidente Intergruppo Lega-Liga Veneta -. Avevamo chiesto che la magistratura potesse portare avanti con serenità il suo lavoro e facesse chiarezza su quanto accaduto, e così è stato. Il risultato delle indagini sulle presunte centinaia di molestie accadute durante l’adunata degli Alpini di Rimini dello scorso maggio è una richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero. Come avevamo sospettato, molto rumore per nulla. Le centinaia di denunce sui social si sono concretizzate in un’unica denuncia formale in procura – continua il consigliere – e come ha spiegato lo stesso procuratore capo di Rimini, è impossibile capire chi sia stato l’autore di questo gesto pur esecrabile, se confermato. Purtroppo a farne le spese è un corpo intero, vittima di pregiudizi e generalizzazione, additato come molestatore senza alcuna prova. Ribadisco quanto già detto due mesi fa: come Veneto sono orgoglioso degli Alpini e di quanto da loro fatto per la comunità, e per questo motivo non farò mai mancare loro la mia stima e la mia vicinanza”.
Per la Lega, la richiesta di archiviazione sull’inchiesta Alpini confermerebbe

“la montatura degli estremismi di sinistra che non intaccano il buon nome dell’Ana”. A dirlo è Giuseppe Pan di Intergruppo Lega-Liga Veneta, che commenta così le notizie arrivate da Rimini. “Come volevasi dimostrare, le centinaia di accuse di molestie nei confronti degli Alpini si sono concluse con la richiesta di archiviazione, da parte del pm titolare dell’inchiesta, dell’unica denuncia depositata in procura. Il buon nome degli Alpini – conclude Pan – ne esce riabilitato, a testa alta, nonostante le vili parole pronunciate dai tanti detrattori nei loro confronti.

Non avevamo dubbi che si sarebbe rivelata una montatura programmata dal solito estremismo della sinistra che ha approfittato di queste polemiche per chiedere la sospensione delle adunate. Richieste assurde che non tengono conto di tutte le opere che gli Alpini hanno fatto nella nostra regione e in Italia. Pretese vergognose come le accuse generalizzate che però lasciano intaccato un corpo così glorioso. Oggi, più che mai, tutti gli Alpini devono essere orgogliosi della loro appartenenza”.