Apprendiamo con una certa preoccupazione le notizie che arrivano da Verona sul fronte Agsm – scrive Raffaele Colombara, Consigliere comunale Lista “Quartieri al Centro” – L’Arena in data 14/02/2019 titola “Alta tensione in casa Agsm. Salta il numero legale nel cda”; sempre lo stesso giorno Il Corriere di Verona titola “Agsm, sfida al presidente Croce: i consiglieri disertano il cda su Amia. Dissensi sul buco della controllata. E spunta l’idea di chiudere Serit.” I consiglieri, in rappresentanza di Sboarina e Lega, si sarebbero alzati dal tavolo quando c’era da affrontare la questione dell’aggregazione con AIM e la nomina dell’advisor.
Due considerazioni.
Uno. Verona. Queste notizie fanno emergere una situazione tutt’altro che serena all’interno dell’azienda veronese e, soprattutto, mettono in evidenza come la gestione industriale sia fortemente condizionata dalle lotte scatenate tra le forze politiche che governano il Comune di Verona e che si stanno contendendo da mesi i posti di potere in AGSM e nelle sue partecipate.
Due. Veneto. Queste notizie, insieme a molte altre filtrate negli scorsi mesi, sono una spia della partita sulle multi utility che si sta giocando nella Lega a livello veneto tra Verona e Treviso, in cui Vicenza rischia di essere il vaso di coccio tra le due forti realtà scaligera e della Marca.
La domanda a Rucco è semplice: abbiamo proprio bisogno di portare la nostra sana e ben gestita AIM in un accordo con un partner squassato da beghe politiche interne, quella guerra per le poltrone che aveva prodotto nella nostra AIM una decina d’anni fa buchi per milioni di euro, poi faticosamente ripianati solo puntando su un approccio manageriale, fatto di competenze, e col sacrificio dei lavoratori?
Anziché continuare ad intestardirsi a trovare il pelo nell’uovo in AIM, oggi chiaramente una società in salute e ben organizzata, e a dare in tutti i modi una cattiva immagine della propria società, non ultimo con dichiarazioni inopportune, Rucco si svegli e dia velocemente un’occhiata al polverone veronese. Troverà qualche bel problemino, con società di smaltimento rifiuti controllate in Albania al centro di pesanti polemiche, ispezioni della Finanza ecc. Come niente di meglio promettono le beghe legali tra soci che hanno contraddistinto le vicende della municipalizzata trevigiana.
A meno che non abbia già promesso AIM sia a Verona e a Treviso, la qual cosa lo porterebbe certamente a rompere il vaso di coccio che si trova tra le mani, a questo punto, cambiate le Giunte, cambiate le condizioni politiche, con il rischio concreto di pesanti modifiche al patto (concambio e governance, come da dichiarazioni di Rucco, per noi si tratterebbe di una sconfitta), con l’interrogativo se lo stesso Croce sia ancora legittimato da parte della sua stessa parte politica a portare avanti la trattativa, e alla luce di queste pesanti notizie, Rucco blocchi immediatamente la trattativa con Verona ed il processo di aggregazione.
Continui piuttosto sul solco lasciato, puntando ancora sulla crescita e la forza del nostro gruppo. Il processo di aggregazione sarà un obiettivo da raggiungere quando ci saranno condizioni davvero vantaggiose anche per Vicenza. Il rischio è che cedendo alle imposizioni di altri da fuori Vicenza, la svendita di Aim possa portare a danni molto più gravi del previsto. Rucco sta trattando AIM come una marchetta elettorale, un prezzo da pagare in cambio della sua candidatura in campagna elettorale.
Per il bene di Vicenza, dei cittadini e dei lavoratori Rucco a questo punto riprenda piuttosto un programma di crescita coinvolgendo anche le altre realtà presenti sul territorio provinciale con la costituzione di un polo vicentino che metta insieme in una holding le società pubbliche di servizio del nostro territorio (Etra, Ava, Agno-Chiampo …).
Ora Rucco ha in capo una responsabilità importantissima.
A lui la scelta.