“Sciopero. Nei comuni che si servono di Alto Vicentino Ambiente non raccoglieremo i rifiuti il 21 e il 22 giugno prossimi, in piena estate”. Lo rende noto l’Unione Sindacale di Base. La decisione è motivata dall’alto numero di rivendicazioni nei confronti del management dell’azienda che si occupa del servizio rifiuti in molti comuni del Vicentino.
Ovvero: “Elezioni RSU mai convocate, bassi stipendi, aumento del premio aziendale, rivendicazione del 4 livello, aumento dei buoni pasto, lavoro usurante e carenza di personale”.
Non che non si sia tentata la carta della mediazione. L’Usb infatti ricorda “l’incontro negativo in Prefettura”, ma anche “lo sciopero di 2 ore del 7 giugno e la mobilitazione dei lavoratori della raccolta rifiuti”.
E’ dunque in questo scenario che è maturata la decisione dello sciopero di 48 ore, per il 21 e 22 giugno prossimi. “La responsabilità di questo – ancora l’Usb – va ricercata nell’azienda, sorda alle richieste dei lavoratori. Lavoratori che sono disponibili ad ulteriori sacrifici con ulteriori scioperi se non otterranno quanto richiesto.
I sindaci dei comuni non possono rimanere fuori da questa vertenza, ricordiamo che sono i proprietari di Ava e sono pure responsabili della salute pubblica. Pertanto chiediamo ai sindaci dei comuni e al Prefetto di convocare USB e Ava con lo scopo di raggiungere un accordo aziendale che accolga le richieste dei lavoratori”.
Alto Vicentino Ambiente, infatti, è un’azienda partecipata da 31 comuni dell’Alto Vicentino e dall’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni. E a proposito di primi cittadini, chiamati ovviamente in causa, si registra anche una lettera a loro indirizzata. Mittente: Raniero Germano dell’Unione Sindacale di Base, federazione lavoro privato Vicenza
“Egregi sindaci dei Comuni in indirizzo, la scrivente o.s. maggiormente rappresentativa all’interno di AVA srl, con la presente vi porta a conoscenza che nei giorni 21 e 22 giugno 2022 ci sarà uno sciopero di 48 ore del personale addetto alla raccolta rifiuti.
Una decisione così forte, che segue lo sciopero di 2 ore del 7 giugno, significa che la situazione dei lavoratori di AVA sono molto critiche sia a livello stipendiale che di carichi di lavoro. Due giorni di sciopero in estate pongono anche problemi di salute pubblica, che vede in Voi i responsabili territoriali.
Crediamo sia interesse anche vostro, in quanto proprietari di AVA e rappresentanti dei cittadini, usare le vostre prerogative affinché si possa trovare la soluzione a questa vertenza aziendale.
Solo la disponibilità concreta dell’azienda ad accogliere le richieste dei lavoratori può scongiurare questa e future azioni di sciopero”.
L’Usb ha inoltre interessato della vicenda il Prefetto di Vicenza per chiedere l’incontro di conciliazione e raffreddamento previsto dalle norme citate in oggetto.
“Le motivazioni – scrive l’Usb al prefetto – che spingono a dichiarare lo stato di agitazione e l’eventuale dichiarazione di azioni di sciopero, trovano fondamento nella comunicazione dei seguenti fatti:
La contrattazione aziendale si tiene in maniera anti democratica in quanto da quasi 2 anni sono decadute le RSU e le OOSS venendo meno agli accordi nazionali e al TU 2014 hanno continuamente rinviato la indizione delle RSU tanto che da due anni la contrattazione avviene solo tra Direzione Aziendale e OOSS firmatarie. OOSS di fatto non rappresentative a livello aziendale. Tanto che 80 lavoratori hanno diffidato le stesse ooss a trattare per loro conto.
Questa situazione come detto crea un vulnus sulla reale rappresentanza visto che la stragrande maggioranza dei lavoratori sono iscritti a questa o.s. È chiaro che il non indire le elezioni è un modo per impedire che i lavoratori portino avanti i propri obiettivi. Come sindacato non possiamo subire passivamente questa situazione pertanto con la presente dichiarazione di stato di agitazione sindacale intendiamo iniziare una vertenza aziendale sui seguenti contenuti:
1- accordo aziendale per indire le elezioni RSU e convocazione della scrivente ad un tavolo di trattativa aziendale,
2- PdR. Verifica come previsto dall’art. 8 e ridefinizione del premio stesso tenendo conto dell’aumento del costo della vita.
3- livelli 3-4. Alla luce della nuova dotazione dei mezzi, dei corsi professionalizzanti si chiede che tutto il personale del 3 livello sia inquadrato nel 4., inoltre si chiede la verifica del corretto inquadramento e del riconoscimento del pregresso per i lavoratori inquadrati nel 4 livello.
4- Buoni Pasto. Attualmente il buono pasto è fissato a 8 euro. Ben consci che eventuale aumento dello stesso sarà sottoposto a tassazione, si chiede di portare a livello aziendale il valore a 11 euro.
5- La situazione della sicurezza aziendale è carente soprattutto per quanto riguarda il movimento e il parcheggio dei mezzi nei piazzali di scarico,
6- Nuovo appalto di Bergamo. Si chiede di verificare il rispetto della normativa in merito al codice della strada e specificatamente, tempo di guida, di sosta ecc.
7- Carrenza personale. Assunzioni e dimissioni continue portano ad una costante carenza di personale si chiede di attuare una politica di incentivazione che trattenga i nuovi assunti a fronte del basso salario di entrata e delle pesanti condizioni lavorative.
Infine è cambiato il Cda e il Presidente della società. Il Presidente non si è mai presentato dai lavoratori per farsi conoscere e per illustrare le prospettive societarie e la situazione di bilancio”.