Tre mln di euro di sanzioni ai vertici della fu Veneto Banca: Bankitalia indolente o lenta per consentire scappatoie ai sanzionati Vip?

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Tutto si può dire sul crac delle due ormai ex Popolari venete ma di certo non si può affermare che gli organi di vigilanza, segnatamente quelli di Banca d’Italia (in foto Visco e Barbagallo), siano stati tempestivi nelle loro azioni e, conseguentemente, nelle loro decisioni. E oggi, 9 maggio 2018, per Veneto Banca in Lca arrivano nuove sanzioni a carico di presidenti (tra cui Flavio Trinca, Francesco Favotto e Pierluigi Bolla), membri dei vari Cda, dirigenti apicali, tra cui il dg Vincenzo Consoli, e sindaci, tra cui il vicentino Diego Xausa, per un totale di 2.997.220 euro (qui potete scaricare l’intero provvedimento).
Il provvedimento sanzionatorio in oggetto è rivolto in prevalenza nei confronti del gruppo di amministratori e sindaci nominati dall’assemblea del 26 aprile 2014, che avevano sostituito il precedente Cda in carica nel corso del 2013, già pesantemente sanzionato da Bankitalia con altro procedimento.
Il vero motivo di indignazione – commenta per noi a caldo Riccardo Federico Rocca , l’esperto dell’omonimo studio milanese che spesso firma sul nostro mezzo – può essere la tardività delle sanzioni che saranno di certo impugnate dai destinatari poichè l’art 195 TUF impone che i provvedimenti sanzionatori siano notificati entro 180 giorni dal termine delle indagini. E nel caso di specie trattandosi di fatti verificatisi nel 2014, la cui illiceità era a tutti nota quantomeno dal secondo semestre 2015, appare anomalo che Banca d’Italia abbia avuto necessità di tutto questo tempo per indagare“.

Il sospetto nasce – aggiunge Rocca – in quanto le sanzioni sono state applicate tra gli altri – nè poteva essere diversamente – anche al dott. Bolla diventato Presidente nel dicembre 2015 e asseritamente sostenuto dalla BCE, al sindaco Condemi, addirittura confermato nel ruolo anche durante la gestione del Fondo Atlante e all’avv. Rossello, che è parte integrante dell’establishment. Per inciso ricordo bene che nell’assemblea di agosto 2016 avevo espressamente sollevato il problema della mancata sostituzione del dott. Condemi poichè il medesimo essendo stato in carica durante l’operazione di aumento di capitale 2014 basata su di un prospetto pacificamente falso, non poteva considerarsi esente da responsabilità. Ma la mia richiesta rimase, ovviamente, senza risposta“.

In breve, conclude Riccardo Federico Rocca, “se le sanzioni sono più che meritate e non potevano non essere applicate viste le evidenze, resta il dubbio se il ritardo di Banca d’Italia nell’applicarle sia pura indolenza o sia intenzionale per consentire ai sanzionati illustri una facile scappatoia“.