Un discorso sensato sulla diade Amore-Sesso dovrebbe prendere in considerazione alcune tipologie di relazionitra persone e non solo, in particolare bisognerebbe indagare le relazioni in cui amore e sesso sono presenti entrambi, come le relazioni coniugali che convolano a nozze, ad esempio, quelle in cui vi è amore, ma senza sesso, basti pensare alle relazioni genitoriali o a quelle con gli animali domestici, e quelle in cui vi è sesso senza amore, come nel caso della prostituzione oppure quelle relazioni amicali finalizzate esclusivamente al rapporto sessuale.
Ad uno sguardo più approfondito, quindi, sia l’Amore sia il Sesso rimandano a delle relazioni, prevalentemente tra persone, ma sono di natura completamente diversa.
L’Amore è un concetto astratto e, in quanto tale, ha un suo contrario, che è l’odio, e rimanda ad un sentimento positivo che si traduce in un atteggiamento concreto di cura, di affetto, di vicinanza che eleva il soggetto a forme di piacere non necessariamente fisico, ma morale, intellettuale, che permette di provare, addirittura, forme di benessere anche spirituale. L’amore può assumere infinite sfumature e può indirizzarsi verso esseri umani, animali, oggetti, verso entità trascendenti come Dio, ma anche verso i morti, verso il creato intero, all’interno di forme di etica della delicatezza, come prospetta Aldo Capitini[1].
Il Sesso, invece, è principalmente una relazione, un rapporto, un contatto fisico che avviene perlopiù tra due o più corpi, regolato da alcune pratiche che i soggetti mettono in atto per ricavare da tale rapporto un discreto livello di piacere fisico. Il sesso non ha un contrario perché è una pratica, un atto concreto, così come non si può dire che il mangiare abbia un contrario, a patto che non consideriamo l’astenersi come una forma di negazione del sesso, circostanza che è certamente praticabile nel voto di castità, ad esempio. Al tempo stesso, come nel caso dell’Amore, anche il Sesso può avvenire tra esseri umani e animali in forme di zoofilia oppure con gli oggetti, in altre forme di parafilie, o perfino con i morti, come fanno i necrofili.
Un interessante contributo su questo tema è dato da Ratzinger[2] con l’enciclica Deus Caritas est del 2006, in cui viene messo in evidenza che mentre nel paganesimo greco era in voga il termine Eros per designare quell’amore, caratterizzato anche da ebbrezza, pratiche sfrenate per avvicinarsi a Dio, con il cristianesimo viene introdotto un nuovo termine con un tutt’altra valenza semantica: Agape. Non si tratta propriamente di una sostituzione, ma di un emendamento, che si conclude con l’unità tra Eros e Agape, un elevamento che permette di superare la mercificazione sessuale, corporale associata solo all’Eros, per accedere ad una dimensione purificata, che coinvolge l’anima nell’Agape, che poi diventa Caritas in latino.
Come è facile intuire, Amore e Sesso sono due ambiti completamente distinti e ogni passaggio logico tra i due risulta inappropriato e talvolta anche inopportuno. Del resto, mentre sull’Amore si possono fare tanti bellissimi discorsi, si può cantare, si può invocare, si può esaltare, senza, tuttavia, incappare in alcuna forma di censura o di giudizio, il sesso, essendo una pratica, un’azione che ha un carattere perlopiù intersoggettivo, ricade necessariamente nel campo dell’etica, cioè di quella dottrina che si occupa di giudicare se il comportamento dell’uomo è mosso dal bene o dal male. Non solo, poiché il sesso ha a che fare con pratiche agite e subite da corpi, ne deriva che il giudizio morale sulle stesse si organizzi nello spazio pubblico sotto forma di politica, perché è compito specifico della politica organizzare la correlazione e la convivenza dei corpi nella società.
Tutto ciò è particolarmente importante da sottolineare perché qualsiasi progetto di “educazione sessuale”, cioè di diffusione di principi pedagogici atti a far prendere consapevolezza nei giovani del proprio e dell’altrui comportamento sessuale nasce all’interno di un determinato complesso morale e viene elaborato per essere funzionale ad un determinato assetto politico e giuridico. La conclusione è che risulta particolarmente difficile dal punto di vista della filosofia morale, nel momento in cui cerca di problematizzare la diade Amore/Sesso, elaborare un progetto di “educazione sessuale” che non sia moralistico, tendente a ridimensionare il ruolo del sesso in favore di relazioni spirituali, platoniche, quanto invece bisognerebbe essere sempre aperti e disponibili nel dialogare con i giovani in ogni occasione e su ogni argomento loro ritengono di essere carenti.
[1] Cfr. G. Falcicchio, I figli della festa. Educazione e liberazione in Aldo Capitini, Levante editori, Bari 2009.
[2] Benedetto XVI, Deus Caritas Est, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2006.
N.B. Qui altri interventi dell’autore prof. Michele Lucivero