Analisi del sangue per screeening Pfas, Rifondazione e UP vicentine le chiedono “Gratis e subito”

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Analisi del sangue per lo screening Pfas anche nei comuni, quasi tutti vicentini, della Zona Arancione: “Subito e Gratis”. Lo chiedono Rifondazione Comunista della segreteria provinciale di Vicenza e Unione Popolare gruppo di Vicenza.

È recente “una delibera di Giunta chiamata Piano di sorveglianza sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche. Previsione dosaggi ematici volontari (PFAS) per i residenti nell’area arancione, in regime di compartecipazione alla spesa (leggi qui).

In tale Delibera si chiarisce che: Con la presente deliberazione si prevede, per i cittadini residenti nell’Area Arancione, la possibilità di effettuare volontariamente i dosaggi ematici di PFAS presso il laboratorio autorizzato di ARPAV in regime di compartecipazione alla spesa. IN REGIME DI COMPARTECIPAZIONE DI SPESA.

Questo dice la Delibera della giunta del leghista Zaia e di tutto il Centrodestra, calando una mannaia su una popolazione incolpevole che ha subito negli anni una invasione nel proprio sangue di sostanze pericolosissime, che ha messo in serio pericolo la stessa capacità riproduttiva della specie, invasione causata dagli amici e sodali proprio delle maggioranze centro-leghista del Governo regionale.

Ma che significa compartecipazione di spesa? Rifondazione Comunista – Unione Popolare è andata a leggere quanto gli incolpevoli cittadini dovranno sborsare per conoscere il loro stato di salute.

La deliberazione lo spiega, chiaro: La tariffa astrattamente applicabile alle citate prestazioni è la seguente ‘Determinazione sostanze organiche fluorurate (PFAS), codice 4.2.00.115, costo: 130 euro’, di cui al tariffario ARPAV, approvato con D.G.R. n. 46 del 25/1/2022. Tuttavia gli interessati potranno usufruire delle prestazioni con compartecipazione alla spesa ad una tariffa calmierata di € 90,00 (euro novanta/00).

Per essere più chiari, i cittadini, se vorranno sapere come stanno e quanto siano stati inquinati dai crimini della Miteni e di chi si è ben guardato dal controllare, dovranno pagare 90 euro, ogni volta che loro volessero monitorarsi, perché è chiaro che l’inquinamento non è finito. E se un cittadino o una cittadina ha famiglia dovrà sborsare 90 euro moltiplicato i membri della sua famiglia; se noi prendiamo una famiglia tipo: 4 persone, due genitori e due figli, la spesa sarà di 360 euro, un colpo durissimo alle finanze famigliari già duramente messe in crisi da ogni aumento possibile: carburanti, ACQUA, luce, gas, generi di prima necessità, affitti, spese per la scuola e per la sanità.

Chiediamo con forza che questo non avvenga. Diciamo ai nostri politici: VERGOGNATEVI di avere pensato e messo per iscritto una così grave discriminazione. Non ci sono cittadini di serie A e di serie B, non ci sono persone rosse, arancioni o verdi, suddivise a vostro piacimento.

Ci sono persone che hanno subito danni alla loro salute, che vivono in una condizione di perenne insicurezza, cittadini di uno Stato che ancora permette la presenza di 390 nanogrammi/litro di sostanze PFAS nell’acqua quando in Europa, in Danimarca ad esempio, si ammettono solo 2 nanogrammi/litro e in altri luoghi, anche in alcuni stati USA la battaglia civile ha visto soddisfatta la richiesta di ZERO presenza PFAS nelle acque potabili.

La lotta è ancora lunga, il processo in corso deve condannare i responsabili, anche quelli politici: Rifondazione Comunista – Unione Popolare sostiene la lotta contro i PFAS da sempre, dai tempi del nostro compagno Luciano Ceretta, e continueremo a sostenere le associazioni che quotidianamente lavorano per la soluzione che tutti vogliamo: paghino i colpevoli, si ripuliscano le acque e la terra a spese dello Stato, si monitori la salute degli abitanti a spese della Regione. Questo e nulla di meno”.