
È stata presentata a Palazzo Nievo un’importante analisi viabilistica riguardante l’Alto Vicentino, un progetto che coinvolge sette comuni: Isola Vicentina, Malo, Marano Vicentino, Schio, Thiene, Villaverla e Zanè. Inoltre, sono stati invitati a partecipare 19 comuni della prima cintura, per valutare le ripercussioni che ogni eventuale intervento potrà avere sul loro territorio. L’analisi è stata realizzata dalla MFA Ingegneria Srl, sotto la supervisione dell’Ufficio Provinciale per la Pianificazione Territoriale, con un investimento di circa 70.000 euro a carico della Provincia.
Obiettivi dello Studio
Come sottolineato dal presidente della Provincia, Andrea Nardin, e dai consiglieri delegati alla viabilità, Davide Berton e Francesco Enrico Gonzo, lo studio si prefigge di valutare la validità delle previsioni contenute nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, approvato nel 2012. Inizialmente focalizzato sullo studio della variante alla SP46, l’analisi è stata ampliata per includere anche la SP 349 del Costo, ponendo particolare attenzione ai futuri sviluppi infrastrutturali e viabilistici dell’Alto Vicentino, specialmente in relazione all’apertura della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV).
Congestione e criticità viabilistiche
I risultati dello studio confermano una realtà già nota: l’Alto Vicentino è caratterizzato da una significativa congestione veicolare, soprattutto lungo le direttrici principali nei comuni di Schio e Thiene. È emersa, inoltre, la necessità di migliorare l’accessibilità ai principali corridoi infrastrutturali, come l’autostrada A4 e la SPV. I dati parlano chiaro: viale dell’Industria a Schio è percorso da oltre 27.000 veicoli al giorno, con picchi di 2.328 veicoli all’ora; la SP 46 a nord di Malo registra 17.635 veicoli quotidiani; via dell’Autostrada a Thiene conta 23.610 veicoli al giorno e via Santo (SP 349) arriva a 19.370 veicoli giornalieri.
Interventi prioritari
In base all’analisi, sono stati identificati alcuni interventi prioritari. Tra questi spiccano la variante nord alla SP 46 in destra Leogra a Schio, la variante sud alla SP 46 a Costabissara, il collegamento tra il casello di Thiene e la SP Nuova Gasparona (già finanziato da A4) e il potenziamento di via dell’Autostrada a Thiene. La Provincia ha già avviato la progettazione di due tratti stradali, dedicando 700.000 euro ai progetti di fattibilità tecnica ed economica per la variante SP 46 sud “Costabissara-Calstelnovo” e la variante SP 46 a nord di Malo “Destra Leogra”.
L’importanza della SP 46
Andrea Nardin ha sottolineato il ruolo fondamentale della SP 46 per l’asse Vicenza/Schio/Trentino e l’importanza del completamento della Superstrada Pedemontana Veneta. “Avere a disposizione una progettazione è indispensabile per partecipare a bandi pubblici”, ha affermato, giustificando così l’investimento e l’impegno della Provincia. Attualmente, sono in corso rilievi e analisi geologiche per garantire una progettazione completa e realistica dei costi, che possono arrivare a decine di milioni di euro, cifre che appaiono insostenibili per la Provincia.
Futuro della Mobilità
Davide Berton, consigliere delegato, ha evidenziato come l’analisi non solo confermi le criticità già note, ma fornisca anche numeri che documentano un aumento costante del traffico. Ha inoltre espresso la speranza che la Pedemontana possa alleviare alcune delle problematiche attuali, ma ha posto l’accento sulla necessità di modernizzare anche il sistema ferroviario, per favorire il passaggio da gomma a rotaia nel trasporto merci. Questo approccio mira a ridurre il traffico pesante, che ha un impatto significativo su sicurezza e ambiente.
Interventi sulla Rete Ferroviaria
L’analisi ha inoltre messo in evidenza la necessità di miglioramenti nella rete ferroviaria. Tra gli interventi prioritari ci sono l’elettrificazione della linea, la risoluzione delle interferenze con la rete viaria, l’aumento del numero di corse e il miglioramento dell’accessibilità alle stazioni ferroviarie, in particolare quelle di Schio e Thiene. Queste misure sono considerate essenziali per rendere il servizio ferroviario più appetibile e funzionale, contribuendo così a un sistema di mobilità più integrato e sostenibile per l’Alto Vicentino.