Biblioteca Bertoliana: anche un graffito ne reclama una più “grande” per continuare ad essere “clinica dell’anima” a Vicenza

381

L’ importante e nobile istituzione Biblioteca Civica Bertoliana, una tra le prime biblioteche pubbliche del mondo, una vera “clinica dell’anima” come recita il suo motto in lingua e caratteri greci antichi, è nel cuore e nella mente di moltissimi vicentini per il servizio che ha dato da oltre 300 anni. È un bene pubblico che meriterebbe sempre grandissima attenzione e cura in tutte le sue parti, a partire dagli edifici e soprattutto per il patrimonio archivistico, librario ecc. di cui solo la cura degli esperti addetti ha consentito e consente la fruizione per lo studio e la ricerca. 

Purtroppo la Biblioteca non è stata, durante le amministrazioni capeggiate da Achille Variati, nel cuore e soprattutto nelle cure di chi aveva la responsabilità di provvedere sia in prima persona, il sindaco, sia nella delega a provvedere, il vicesindaco e assessore alla Crescita.

Nel programma, negli intenti, nelle prime dichiarazioni e atti della nuova amministrazione con il sindaco Francesco Rucco, che la vuole all’ex tribunale di S. Corona, si è compreso che vi è l’impegno a provvedere al meglio alla Biblioteca, alle sue necessità, soprattutto di spazi, ma anche di una migliore fruizione, come ad esempio è stato realizzato ad Arzignano o a Padova.
Graffito alla BertolianaNon sono certo d’accordo con i graffitari che non rispettano i luoghi e il decoro, ma, senza fare eccezioni, una scritta, “Vogliamo una biblioteca più grande!”, che compare è all’interno di palazzo Costantini (nella foto anche se poco chiara), nel suo pianerottolo, fa almeno riflettere e con chiarezza chiede ciò che abbisogna. La richiesta pone una cesura tra il vecchio usato modo di amministrare, promesse e poche realizzazioni o realizzazioni mal fatte (cfr. servizi igienici della Bertoliana) e il nuovo che proporrà soluzioni che, nel rispetto del valore della biblioteca, le diano quanto è necessario, in dotazioni, spazi, servizi anche moderni. Ciò nella consapevolezza che dalla valorizzazione delle radici possono nascere nuovi fiori.

Articolo precedenteCarlo Houenou dall’Arzignano alla Nazionale in una settimana
Articolo successivoIl professor Mauro Bini al convegno della Bocconi, FQ: è stato il valutatore dei titoli di BpVi e del patrimonio, fatuo, del Sole 24 Ore
Italo Francesco Baldo
Italo Francesco Baldo nato a Rovereto, residente a Vicenza è stato ordinario di Storia e Filosofia nel Liceo Classico "A.Pigafetta" di Vicenza.Si è laureato con una tesi su Kant all’Università di Padova, ha collaborato con l'Istituto di Storia della Filosofia dell’Università di Padova, interessandosi all’umanesimo, alla filosofia kantiana, alla storiografia filosofica del Settecento e alla letteratura vicentina in particolare Giacomo Zanella e Antonio Fogazzaro Nel 1981 i suoi lavoro sono stati oggetto " di particolare menzione" nel Concorso al Premio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali per il 1981 cfr. Rendiconto delle Adunanze solenni Accademia dei Lincei vol. VIII, fasc.5. ha collaborato con Il Giornale di Vicenza, L’Arena, Il Tempo, La Domenica di Vicenza e Vicenzapiù Tra le diverse pubblicazioni ricordiamo La manualistica dopo Brucker, in Il secondo illuminismo e l'età kantiana, vol. III, Tomo II della Storia delle storie generali della filosofia, Antenore, Padova 1988, pp. 625-670. I. KANT, Primi principi metafisici della scienza della natura, Piovan Ed., Abano T. (Pd) 1989. Modelli di ragionamento, Roma, Aracne Erasmo Da Rotterdam, Pace e guerra, Salerno Editrice, Roma 2004 Lettere di un’amicizia, Vicenza, Editrice Veneta, 2011 "Dal fragor del Chiampo al cheto Astichello", Editrice Veneta, 2017 Introduzione a A. Fogazzaro, Saggio di protesta del veneto contro la pace di Villafranca, Vicenza, Editrice Veneta, 2011. Niccolò Cusano, De Pulchritudine, Vicenza, Editrice Veneta 2012. Testimoniare la croce. Introduzione a S. Edith Stein, Vicenza, Il Sileno, 2013.