Sindaco: “Particolare soddisfazione per un atto che evidenzia una grande sensibilità e una profonda avversione ad ogni forma di totalitarismo ideologico”
Come avvenuto in numerose città italiane ed europee, anche a Vicenza saranno posate le pietre d’inciampo in corrispondenza dei luoghi dove hanno abitato gli ebrei vicentini deportati nei lager nazisti.
Nei giorni scorsi la giunta ha stabilito, infatti, le modalità con cuidar corso all’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig, oggetto di una mozione approvata dal consiglio comunale a luglio 2017, per creare in città un vero e proprio percorso della memoria sulle tracce delle famiglie ebree arrestate e deportate negli anni del secondo conflitto mondiale.
“Sono particolarmente soddisfatto di questo percorso – dichiara il sindaco Francesco Rucco – e del fatto che, finalmente, anche Vicenza avrà dei segni della memoria che ricorderanno la tragedia e la follia della deportazione degli ebrei e non solo. Dispiace che questa adesione non abbia visto prima la luce nonostante che la mozione di indirizzo fosse stata approvata ormai due anni fa dal consiglio comunale. Questo atto conferma quindi la sensibilità di questa amministrazione verso le dramamtiche vicende dell’olocausto e sottolinea la profonda avversione per ogni forma di totalitarismo ideologico”.
Secondo le cronache dell’epoca a Vicenza furono 77 le persone, tra cui alcuni ebrei, che nel dicembre del 1944 furono prelevate dal carcere di San Biagio e condotte al campo di concentramento di Mauthausen: solo quattro fecero ritorno a casa. Facevano parte dello sventurato gruppo anche i fratelli Franco e Torquato Fraccon, quest’ultimo riconosciuto successivamente “Giusto fra le Nazioni”.
La giunta comunale per ricordare le vittime del nazismo, lo sterminio degli ebrei (Shoah) e, nello specifico italiano, l’orrore delle leggi razziali decretate nel 1938 e il dramma dei deportati nei lager nazisti – darà ufficialmente il via al lungo e articolato percorso per la posa delle pietre d’inciampo in corrispondenza dei luoghi di residenza degli ebrei vicentini deportati nei campi di concentramento.
Inoltre, saranno realizzate due lapidi murarie con l’obiettivo di mantenere viva la memoria dei tragici fatti che si sono svolti all’interno di quegli edifici negli ultimi anni della seconda guerra mondiale.
L’amministrazione comunale, nella prospettiva di conservazione della memoria, promuoverà, inoltre, ogni anno una commemorazione per ricordare la partenza dei vicentini deportati a Mauthausen, sull’esempio delle cerimonie in ricordo dei Dieci Martiri e di Dino Carta.
Infine, grazie alla collaborazione delle associazioni ed istituzioni culturali cittadine operanti nell’ambito dello studio della storia contemporanea e della Resistenza, sarà realizzata una ricerca storica sull’identità e i luoghi di residenza dei vicentini deportati nei lager nazisti.
Pietre d’inciampo
Si tratta di blocchi di pietra ricoperti da una piastra di ottone della dimensione di un sampietrino, sulla quale saranno incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. L’espressione “inciampo” deve intendersi in senso visivo e mentale, per far fermare a riflettere che vi passa vicino. Sono state inventate dall’artista tedesco Gunter Demnig e in Europa ne sono state installate già oltre 50 mila.