Odio rancoroso alla presentazione del libro di Anna Vescovi sul padre ucciso nell’eccidio di Schio

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Anna Vescovi e
Anna Vescovi e "La verita? e? una linea retta. Il padre ritrovato"

Giovedì sera, 28 febbraio, ho partecipato alla presentazione del libro della dottoressa Anna Vescovi, figlia del commissario Prefettizio di Schio ucciso assieme ad altre 53 persone a colpi di mitra da un manipolo di partigiani comunisti in quella che divenne tragicamente la notte rossa delle carceri scledensi: ossia l’Eccidio di Schio: così inizia la lettera aperta di Alex Cioni (Comitato 7 luglio) che pubblichiamo.

Non entro nel merito dei fatti storici di quel 7 luglio del 1945 – prosegue la lettera -, ormai noti al grande pubblico, mi limito a sottolineare che il libro della dottoressa Anna Vescovi (“La verità è una linea retta. Il padre ritrovato“) non si pone l’obiettivo di fare la cronaca storica di quei giorni, bensì di raccontare uno spaccato umano, intimo e personale come figlia, vittima di un dramma famigliare diretta conseguenza di una guerra civile fratricida.

Un libro, come è stato definito da qualcuno, che funge da “medicina dell’anima” per andare oltre un perpetuo sentimento di odio e di rivalsa che a sinistra continuano a rinfocolare come se la guerra civile (ma sarebbe più corretto parlare di guerra di classe come la definisce lo scrittore Gianfranco Stella) non fosse mai finita.

Tra il pubblico si sono distinti proprio coloro che a distanza di settant’anni non sanno fare altro che alimentare un inutile quanto vigliacco spirito di partigianeria, anteponendo alle nobili ragioni che hanno ispirato l’autrice del libro, le proprie opinabilissime analisi di natura storica, peraltro sempre funzionali ad assolvere la propria parte.

Il percorso intrapreso dal Comitato 7 luglio è chiarissimo e il direttore mi concederà di ricordarlo: evitare di rinnovare nel tempo delle controversie stucchevoli funzionali ad accrescere tensioni di cui la città di Schio non ha (più) bisogno. Il fine sociale, per così dire, del comitato è di ricordare sobriamente ma con la doverosa dignità e rispetto che meritano le vittime di quell’infame strage partigiana.

Su un punto non v’è alcun dubbio: giovedì sera alla presentazione del libro di Anna Vescovi è emerso in modo del tutto chiaro da che parte stanno i seminatori di un odio rancoroso con la bava alla bocca e chi in questi anni ha strumentalizzato il cosiddetto “Patto di Concordia Civica” per fini tutt’altro che nobili e sinceri. Sono gli stessi che ogni anno durante la messa in duomo si ritrovano senza pudore e vergogna in piazza A. Rossi ad urlare insulti verso i partecipanti e il solito e idiota “massa puchi”.

Alex Cioni

Comitato 7 Luglio