Annarita Simone (candidato sindaco La Comune): “Dopo l’ennesimo rinvio al tribunale di Vicenza, giustizia non è fatta per Mariano Bianchin”

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Mariano Bianchin tribunale di Vicenza copia

Ieri si è svolta al tribunale di Vicenza una nuova udienza del processo sulla morte sul lavoro di Mariano Bianchin, avvenuta nel 2016. In merito interviene Annarita Simone, candidata sindaco per la Lista La Comune.

“Giovedì 27 aprile 2023 si è svolta l’ennesima farsa al tribunale di Vicenza”, dice e cita: Sono le 14 e 30 del 23 gennaio 2016 quando Mariano Bianchin muore schiacciato da una pressa che lo intrappola dalla vita alla testa. Sono due anni che lavora alla ditta SAMEV. Mariano sa che in quel momento, alla pressa sta lavorando anche un operaio interinale assunto da poco, ma quello che non sa è che le fotocellule di sicurezza installate a protezione della zona pericolosa sono state disattivate per aumentare i ritmi di produzione dei lavoratori.

Mariano Bianchin tribunale di Vicenza copia

“Questo – afferma la Simone – era scritto ieri in un cartellone messo all’ingresso del Tribunale di Vicenza durante un presidio di attivisti e sindacalisti che stavano volantinando e raccontando alla gente cosa avvenne 7 anni orsono e cosa sarebbe avvenuto ieri, all’interno del tribunale dove si è tenuta l’ennesima farsa che viene chiamata giustizia.

Eravamo al tribunale di Vicenza. Eravamo certi che l’udienza di ieri si sarebbe conclusa, come quella di 6 mesi fa, con un ulteriore rinvio senza che alcuna decisione si sia presa. Ascoltati i testimoni a difesa dell’azienda i giudici hanno rinviato il tutto al 15 novembre prossimo.

Giustizia non è fatta, la famiglia Bianchin, dopo sette anni di dolore, di tragedia, di lacrime dovrà attendere ancora, dovrà ritornare a casa senza avere nulla in mano e dovrà ripresentarsi al tribunale fra sei mesi con la quasi certezza di doversi accontentare di un ennesimo rinvio. Se uno è un operaio, un lavoratore e non ha i migliori avvocati a difenderlo e a dare dignità alla sua morte, sarà morto e basta e la sua famiglia non avrà giustizia. La giustizia di questo paese è fatta per chi ha potere e denaro.

I processi per gli assassinii sul lavoro finiscono sempre così. Infatti c’è un altro processo al tribunale di Treviso, quello per la morte di Mattia Battistetti, che molto probabilmente avrà la stessa fine. Ed è la fine di tanti processi per assassinii sul lavoro: ricordiamoci quello del rogo della Thyssen Krupp, dove morirono arsi vivi 7 operai e tutto si chiuse più o meno con un nulla di fatto.

Siamo indignati, non ci sono più parole di sostegno alla famiglia Bianchin, non ci sono più parole di sdegno per quanto sta avvenendo. giustizia non è fatta.