Mercoledì 4 settembre alle ore 17 in Sala Nervi appuntamento di anteprima con Franco Lorenzoni che inaugura il primo degli incontri in Biblioteca Civica del Tocatì, il Festival internazionale dei giochi in strada, l’appuntamento ideato e organizzato dall’AGA Associazione Giochi Antichi in collaborazione con il Comune di Verona.
La manifestazione propone, nelle più belle piazze del centro storico di Verona, per l’occasione libere dalle auto, un’ampia selezione di giochi tradizionali di strada italiani e stranieri, con la possibilità di sperimentarli. Quest’anno il paese ospite d’onore è la Bretagna.
Franco Lorenzoni, maestro elementare di Giove, piccolo Comune in Umbria, ideatore della Casa Laboratorio di Cenci, aperta trent’anni fa per fare esperienze educative sperimentali e di integrazione nella campagna umbra di Amelia, presenterà il suo ultimo libro “I bambini ci guardano. Una esperienza educativa controvento” (Sellerio, 2019).
“La scuola deve essere un po’ meglio della società che ci circonda, se no che ci sta a fare?” Sta racchiuso in questa frase il senso del percorso di Franco Lorenzoni.
La passione pedagogica di Lorenzoni emerge tutta in questo saggio/racconto del suo ultimo anno di scuola: si respirano Freinet, Don Milani, Emma Castelnuovo, Danilo Dolci in ogni pagina di questo diario di bordo che ci fa partecipi di uno sguardo e di un ascolto che ogni insegnante dovrebbe custodire come un tesoro. Il dialogo come architrave del processo educativo, il dialogo come metodo, il dialogo come fine. Il dialogo epistolare per entrare in contatto con Ipazia, Gandhi, Erodoto, Socrate e i dialoghi stupefacenti fra i bambini e le bambine delle classi che riflettono insieme su questi esempi di civiltà. Per dialogare, però, ci ricorda Lorenzoni, è necessario saper ascoltare perché “se chiedo di essere ascoltato devo saper ascoltare”.
Introduce Chiara Stella (insegnante) e dialoga con l’autore Anna Malgarise (responsabile sezione ragazzi biblioteca Civica di Verona)
L’incontro è stato realizzato grazie al sostegno di Fondazione San Zeno.