Antifascisti, migliaia in piazza dei Signori e al Comune di Vicenza: “provocazioni da Casapound”

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antifascisti in piazza dei Signori
antifascisti in piazza dei Signori

Ha animato le piazze e vie del centro fino a tarda serata di giovedì la manifestazione di antifascisti partita da piazza Castello e arrivata in piazza dei Signori con un colpo d’occhio notevole di partecipanti che non si vedeva da tempo in città (1500 secondo la Questura, 3mila per gli organizzatori).

Sono arrivati in tanti anche dalla provincia, in gran parte giovani, a gridare il loro sdegno contro il Comune di Vicenza e in particolare l’assessore Silvio Giovine per la scelta di togliere la clausola antifascista. Fissata anche una bandiera antifascista su un balcone di palazzo Trissino.

Momenti di tensione poco dopo l’arrivo del corteo in piazza dei Signori, quando “un gruppetto di Casapound ha tentato di infiltrarsi provocandoci“, raccontano alcuni antifascisti bloccati dall’intervento della Polizia.

In precedenza qualche passante (anche una distinta signora) col dito medio alzato.

(domani pubblicheremo un video racconto della serata, intanto di seguito alcune foto)

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Insieme dobbiamo dimostrare la voglia di partecipazione e il desiderio di riprendere a camminare insieme per costruire una città fondata su pratiche solidali, democratiche e inclusive, anziché su fascismo, razzismo ed esclusione.

Per questo, la serata di stasera sarà pacifica e determinata, ma esprimerà sdegno e indignazione. Fin da ora dichiariamo che non rispetteremo il divieto della questura, facendo prendere forma al corteo. Questa città ha voglia e bisogno di riappropriarsi dello spazio pubblico dopo lo schiaffo subìto dal Consiglio comunale che ha sancito (via web) la rimozione della clausola antifascista e dopo l’attacco incendiario per mano fascista alla Caracol Olol Jackson.

Con questa manifestazione vogliamo dire alcune cose molto chiare e nette:
– la clausola antifascista deve essere immediatamente reintrodotta nello statuto comunale;
– gli assessori e e i consiglieri comunali coinvolti in questa grave decisione e già collusi con gli ambienti neofascisti devono dimettersi;
– le frequentazioni, gli incontri e gli ammiccamenti con le formazioni neofasciste da parte di membri dell’attuale maggioranza dell’amministrazione cittadina devono immediatamente cessare;
– la guerra ai poveri deve finire: pensiamo agli sgomberi, alle sanzioni nei confronti dei senza fissa dimora e di chi non ha residenza, e alle espulsioni quotidianamente praticate da questa amministrazione.