Antigua e Barbuda terranno un referendum sullo stato repubblicano entro tre anni

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La morte della regina Elisabetta II ha riacceso la luce sul passato coloniale dell’impero britannico e anche sul senso più generale del Commonwealth delle Nazioni. Le due isole caraibiche di Antigua e Barbuda hanno fatto sapere di voler indire un referendum entro tre anni sulla possibilità per il Paese di diventare una repubblica.

Il primo ministro Gaston Browne ha intanto firmato un documento che conferma Carlo III come nuovo re, ma ha dichiarato: “Questo non è un atto di ostilità o alcuna differenza tra Antigua e Barbuda e la monarchia, ma è il passo finale per completare quel cerchio di indipendenza, per garantire che siamo veramente una nazione sovrana”.

Secondo le intenzioni del primo ministro, già anticipate all’inizio dell’anno durante il viaggio di Edoardo Conte di Wessex – figlio minore di Elisabetta II e Filippo – Antigua e Barbuda rimarrebbero una delle Nazioni che compongono il Commonwealth, ma cambierebbero il loro status.

Nei Caraibi la voce del Paese non è stata l’unica a levarsi: a fare da eco ci sono stati il primo ministro della Giamaica Andrew Hollness che ha suggerito a William e Kate in un loro recente viaggio che il suo potrebbe essere il prossimo Stato a diventare una repubblica, e un ministro del Belize che ha detto che forse era giunto il momento di “fare il passo successivo per possedere veramente la nostra indipendenza”.

Dopo quel viaggio, William ha riconosciuto che i giorni della monarchia nei Caraibi possono essere contati, affermando che nel futuro spetta al popolo decidere.

Il Commonwealth delle nazioni o Commonwealth è un’organizzazione intergovernativa di 56 Stati indipendenti, quasi tutti accomunati (eccetto Mozambico, Ruanda, Gabon e Togo) dalla passata appartenenza all’impero britannico, del quale il Commonwealth è una sorta di sviluppo su base volontaria.

Fonte: The Vision