L’Antitrust ha avviato sette istruttorie e adottato sette provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale.
Lo si legge in una nota di Antitrust: sull’operato delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero sono inoltre stati adottati altrettanti provvedimenti cautelari.
“Bene l’intervento dell’Antitrust nei confronti delle società fornitrici di energia e gas. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato non si muove senza motivo”, ha detto Tomas Piccinini, consigliere regionale di Veneta Autonomia.
“Vedremo – ha proseguito – come le società si difenderanno, ma intanto è giusto che chi di dovere controlli ciò che sta succedendo: gli aumenti cui abbiamo assistito meritano ogni tipo di approfondimento.
Secondo quanto dice una nota dell’Autorità queste società dovranno sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 e inoltre dovranno comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo.
Entro sette giorni – aggiunge il consigliere – le imprese potranno difendersi e l’Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari. La questione, riguarda gli aumenti e le loro tempistiche in rapporto all’art. 3 del decreto Aiuti bis che dal 10 agosto di quest’anno sino al 30 aprile 2023 sospende la possibilità che i contratti vengano modificati con aumenti dei costi delle bollette, a meno che questi rialzi non fossero stati definiti prima dello scorso 10 agosto.
Vedremo come risponderanno le società e se l’Autorità, sulla base di queste risposte, riterrà di chiudere le istruttorie. Dal mio punto di vista – sottolinea il consigliere di Veneta Autonomia – è importante che si vigili su questi aumenti che hanno messo e stanno mettendo in difficoltà tante famiglie e imprese. E’ un tema che mi sta particolarmente a cuore e lo conferma la mozione che ho presentato nel mese di ottobre proprio sulla necessità di attivare meccanismo di controllo per tutelare il territorio dal rischio delle speculazioni che potrebbero celarsi dietro i rialzi dei costi delle materie prime.
L’intervento dell’Antitrust ha ricevuto il plauso delle associazioni dei consumatori che hanno comunque preannunciato ulteriori segnalazioni per favorire verifiche in tutto il Paese auspicando che la fine del mercato tutelato prevista per condomini e associazioni per il primo aprile 2023 venga posticipata almeno fino al 2024. Un’idea che condivido – conclude Piccinini – perché in un momento così difficile e delicato c’è bisogno di dare qualche certezza e tutela in più e di proteggere gli utenti finali dal rischio speculazione”.